Le mozioni delle correnti di Tonassi e De Martino di Fausto De Luca
Le mozioni delle correnti di Tonassi e De Martino Le mozioni delle correnti di Tonassi e De Martino (Nostro servizio particolare) Roma, 4 luglio. La corrente « Unità, e riscossa socialista» che fa capo all'on. Francesco De Martino, segretario socialista per l'ex-psi, e la corrente «Socialismo democratico » che fa capo all'on. Mario Tonassi, segretario socialista per l'ex-psdi, hanno tenuto oggi due riunioni organizzative nelle quali sono state anticipate le grandi linee delle mozioni politiche che presenteranno al congresso del psu {Roma, 23-27 ottobre). I due documenti hanno punti di contatto nelle parti in cui viene analizzato l'insuccesso del psu alle elezioni del 19 maggio, viene difesa la decisione di non partecipare al governo e viene chiesto alla do un diverso atteggiamento verso la politica di centrosinistra. Ma si differenziano nel definire i rapporti tra centrosinistra e comunisti e nelle indicazioni di politica estera. Nei confronti della de il documento di De Martino (secondo lo schema assai sommarlo diffuso oggi) afferma che « il ritorno al governo è possibile, ma condizionato ad una manifesta volontà e capacità della de di corrispondere in modo non elusivo alle necessità di riforma e di rinnovamento politico del Paese». Tonassi dichiara: «noi sappiamo che dovremo tornare a collaborare con la de. Ma prima di parlare di programma, cioè prima di parlare di collaborazione al governo, bisogna trovare un linguaggio comune che nasca da una ispirazione comune nei confronti della politica di dentro-sinistra ». In tutti e due ì documenti si chiarisce che ormai, più che dì programmi, il problema vero è dì- linea "è' dì quadro politico. L'atteggiamento verso la de si qualifica quindi anche in rapporto alla posizione verso i comunisti, dopo il voto del 19 maggio. Per De Martino, come per la corrente di Giolitti, non ci deve essere delimitazione della maggioranza a sinistra. La futura maggioranza dì governo, dice De Martino, non potrà che essere autosufficiente e prestabilita. Ma le esigenze di riforme comuni a tutte le sinistre (cattoliche, democratiche e comuniste) vanno accolte in un programma di governo, e su di esse il voto del pei e del psiup non deve essere respinto anche se determinante. Su questo punto Tonassi afferma invece che « il pei è prigioniero della sua politica protestataria, demagogica e contraddittoria, la sua natura totalitaria lo pone fuori dell'area democratica e crea l'esigenza della delimitazione della maggioranza ». Tonassi, però, ha voluto precisare che « non si tratta di rifiutare i voti, eventualmente favorevoli, dei comunisti su alcuni punti del programma del centro-sinistra, ma si tratta di ribadire che con i' pei non è possibile conseguire alcun acr cordo nel programma e nell'azione di governo ». Fausto De Luca
Persone citate: De Martino, Francesco De Martino, Giolitti, Mario Tonassi
Luoghi citati: Roma
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