Rivolta nel carcere: chiedono l'approvazione dei nuovi codici

Rivolta nel carcere: chiedono l'approvazione dei nuovi codici Altro episodio: tre anni e otto mesi all'accoltellatore del barista Rivolta alle « Nuove » ieri pomeriggio. Oltre duecento detenuti del terzo braccio si sono rifiutati di rientrare In cella dopo l'ora d'aria. Hanno invaso 1 tre cortili del passeggio, si sono seduti per terra ed hanno chiesto di parlare con il direttore dott. Di Piazza. Gli hanno esposto i motivi della protesta: « Chiediamo che vengano presto discussi ed approvati 1 nuovi Codici — quello penale e quello di procedura — di cui si parla da tempo ». La notizia della rivolta si è diffusa presto a tutto il carcere (che ospita attualmente mille persone in attesa di giudizio o che stanno scontando pene lievi) e i detenuti della «prima rotonda» hanno manifestato la loro solidarietà battendo le gavette contro le inferriate e le porte. 11 rumore e le grida si sentivano da corso Mediterraneo. Appena scoppiata la rivolta il direttore ha avvertito il ministero di Grazia e Giustizia, poi si è recato nel cortile con il sostituto procuratore della Repubblica dott. Toninelli e 11 comandante degli agenti di custodia capitano Raffa. La loro presenza e l'intervento di 150 guardie ha evitato che la manifestazione degenerasse. Dopo un paio d'ore di discussione, i detenuti sono rientrati in cella: le loro richieste sono state trasmesse nella stessa serata al ministero. Per misura precauzionale, ieri sera sono stati sospesi tutti 1 permessi di uscita alle guardie e 1 180 agenti effettivi e 1 40 allievi che stanno seguendo un corso pratico hanno trascorso la notte alle « Nuove ». La Corte d'Assise (pres. Luz| zatti, p. m. Ferraro, cane. Santo[ Stefano) ha condannato a 3 anni Guido Riccato, 27 anni Mie Nuove, clamorosa manifestazione durata due ore Rivolta nel carcere: chiedono l'approvazione dei nuovi codici Dopo « l'ora d'aria » 200 detenuti rifiutano di rientrare in cella, si siedono nei cortili - La solidarietà dei prigionieri della «prima rotonda» - Intervengono il direttore e 150 guardie - Le richieste trasmesse al Ministero e 8 mesi, per lesioni gravi, Guido Riccato, 27 anni, di Collegno, che la sera del 10 gennaio, in un bar di Leumann, vibrò una pugnalata a Umberto Ravasln, 33 anni, trapassandogli 11 fegato. Il p. m., mantenendo l'imputazione di tentato omicidio ha chiesto 12 anni e 3 mesi. Il Riccato era dileso dagli aw. Franco Trebbi e Giusto Astore. Il giovane, che la perizia psichiatrica d'ufficio ha ritenuto sano di mente, è un tipo strano. « Io sono Belzebù — diceva — 11 re delle tenebre. Sono morto e •suscitato quattro volte e posso . .ovario. Ho tredici vite ». I Quella sera, verso mezzanotte, entrò nel bar del Ravasin e chiese un caffè, poi cominciò a litigare con un conoscente. Il barista, per evitare noie, invitò il Riccato ad andarsene. Poco dopo il giovanotto rientrò, con un amico, borbottando fosche minacce: « Verrò qui, con i miei quaranta diavoli, e ridurrò il bar in quaranta pezzi. La fine del mondo è vicina ». Il Ravasin preferì chiudere il locale, con la comprensione degli altri clienti. Uno di essi, Giovanni Ferraro, nel pagare il conto, lascia cadere un biglietto da 10 mila lire. Il Riccato lo raccoglie, lo intasca e si rifiuta di restituirlo. « L'ho trovato per terra. Chi mi dice che è suo? ». Nasce una discussione e il barista si rivolge a un certo punto al Riccato: <( Restituisci i soldi e facciamola finita ». Il giovane, improvvisamente, lo colpisce. « Non volevo ucciderlo — ha detto ieri —, ma soltanto difendermi, perché tutti mi venivano incontro minacciosi ». ♦

Luoghi citati: Collegno