Richiesto l'ergastolo per il giovane che uccise il suo amico a Diano Marina

Richiesto l'ergastolo per il giovane che uccise il suo amico a Diano Marina Mju requisitoria del I*. 4». aite Assise di Mmperia Richiesto l'ergastolo per il giovane che uccise il suo amico a Diano Marina L'imputato (un muratore ventenne, che deve rispondere di omicidio a scopo di rapina) non ha battuto ciglio: il padre e la sorella, presenti in aula, sono scoppiati in pianto - Il magistrato ha negato le attenuanti della legittima difesa e della provocazione, invocate dal giovane assassino - Forse entro stasera la sentenza (Dal nostro corrispondente) Imperia, 1 luglio. Ergastolo: questa la pena richiesta oggi alla Corte di Assise di Imperia dal P.G. dottor Antonino Penco per il muratore ventenne Biagio Spoltro, da Potenza, imputato di omicidio a scopo dì rapina. L'accusato — che la notte del 24 novembre 1967 uccise a colpi dì martello l'amico Giorgio Giberti, di 25 anni — ha accolto con apparente freddezza la conclusione della requisitoria. Suo padre, Giuseppe, e la sorella Maria, che erano in aula fra il pubblico, sono scoppiati in pianto dirotto. Il P.G. dott. Penco ha parlato per tre ore davanti a una sala gremita. Egli, compiendo un'acuta analisi delle due personalità di Spoltro e Giberti, delle fasi di preparazione e di esecuzione del delitto, è giunto ad escludere la concessione all'imputato delle attenuanti della legittima difesa e della provocazione grave, che sono sempre state sostenute dal giovane assassino. « La volontà omicida di Spaltro — ha detto il P.G. —è pienamente dimostrata dalla micidialità dell'arma adoperata e dalla selvaggia reiterazione dei colpi lnferti proditoriamente al capo e al corpo del Giberti ». Il dott. Penco ha incalzato: « Spaltro ha ucciso Giberti per impossessarsi del suo denaro e dare poi sfogo alla sua vita sre-i golata, non già perché aggredito dalla vittima o perché provocato ». Per quanto riguarda la rapina, il P.G. ha detto: « Chi vuol ricercare la causale del delitto deve fare i conti nelle tasche di Spaltro, che erano da tempo vuote (come hanno dichiarato parecchi testimoni) e in quelle di Giberti che, invece, quella sera contenevano trecentomila lire, mai più ritrovate. Spaltro voleva, ad ogni costo, impadro-. nirsi di questo denaro ». Al termine, il dott. Penco ha così formulato le sue richieste: ergastolo per il reato principale di omicidio volontario aggravato a scopo di rapina: tre anni di reclusione e 800 mila lire di multa per la rapina (pena congloba¬ ta in quella maggiore); isolamento diurno per diciotto mesi e perdita della facoltà di testare. Infine: affissione dell'estratto della sentenza nei comuni di Imperia, Diano Marina e Senise, luogo di nascita dell'omicida. In precedenza, su richiesta dei difensori di Spaltro, era stata data lettura (a porte chiuse) di alcuni passi del fascicolo processuale relativo all'inizio di un'istruttoria a carico del Giberti, poi archiviata per mancanza di quere¬ la: il cartolaio di Imperia, infatti, era stato accusato di aver tentato alti immorali su una dodicenne. Su istanza della difesa, ancora, è stata richiamata a deporre in aula la signora Alba Beltrame, proprietaria della cartoleria gestita dal Giberti. La teste ha detto come alcuni rappresentanti le avevano confidato che non sarebbero più andati nel negozio del Giberti ad offrire la loro merce a causa dell'ambiguo comportamento del giovane. Uno di essi le riferì anche che Giberti, nel corso di una visita, gli offrì del vino: egli non accettò avendo avuto l'impressione, nel!'annusarlo, che fosse drogato. Infine è stato mostrato alla Corte il grosso e pesante martello col quale lo Spaltro infierì sulla vittima. Domani parleranno gli avvocati difensori. Evelina Cristel, di Sanremo, e Paolo Folco, di Imperia. La sentenza è attesa nella tarda serata, b. g.

Luoghi citati: Diano Marina, Imperia, Potenza, Sanremo, Senise