Il Genoa perde col Catania Assedio dei tifosi agli spogliatoi di Franco Ferrari

Il Genoa perde col Catania Assedio dei tifosi agli spogliatoi Ifir squadrai rossoblu sconfitta a Marassi per 0-1 Il Genoa perde col Catania Assedio dei tifosi agli spogliatoi Un folto pubblico si è ammassato minacciosamente presso i cancelli ■ Soltanto un'ora dopo la fine della gara i giocatori liguri hanno potuto lasciare lo stadio da un'uscita secondaria - Nel primo tempo espulso il genoano Gallina - L'arbitro non ha concesso un «rigore» al Genoa DAL NOSTRO INVIATO Genova, lunedi mattina. Per il Genoa son tornati i tempi amari. La squadra rossoblu, che dopo la vittoria contro il Potenza ed il pareggio a Padova sembrava avviata verso la salvezza, ieri ha subito una grave sconfitta a Marassi (0-1 contro il Catania) ed ora la sua situazione si è fatta drammatica. La formazione di Campatelli è quart'ultima in classifica alla' pari con Perugia e Messina, ed è attesa ora da un calendario molto impegnativo: due trasferte consecutive contro Verona e Novara (che lottano rispettivamente per la promozione e per la permanenza in B) ed infine una partita sul proprio campo contro il Messina, gara, quest'ultima, che molti definiscono già il derby per la salvezza. Sono tornati i tempi amari ed anche il pubblico, fino a ieri abbastanza paziente, ha ripreso a protestare. Subito dopo l'incontro davanti all'uscita si è radunata una folta schiera di tifosi, i quali hanno premuto contro i cancelli con intenzioni bellicose. E' stato un vero e proprio assedio. I rossoblu erano negli spogliatoi e ovviamente non osavano farsi vivi. Per oltre mezz'ora si sono uditi fischi e insulti, lanciati contro i giocatori, i dirigenti e l'arbitro. Poi è uscito il massaggiatore dei liguri Boero (un ex campione di lotta greco-romana) e qualcuno ha tentato di aggredirlo, senza peraltro riuscirvi per il pronto intervento delle forze dell'ordine. Lo stesso Boero, facendosi largo tra la folla, in compagnia di amici ha portato le auto dei giocatori davanti ad una uscita secondaria ed i genoani, poco dopo le venti, hanno potuto lasciare lo stadio con l'arbitro, praticamente indisturbati. Un episodio spiacevole, anche se fortunatamente non sono avvenuti incidenti di rilievo. Eppure ieri i genoani non avrebbero meritato la sconfitta, il risultato è piuttosto bugiardo. La partita è stata falsata da un errore del giudice di gara, che nel primo tempo avrebbe dovuto accordare un calcio di rigore ai liguri, e dall'espulsione — peraltro giusta — dell'attaccante rossoblu Gallina, che poco prima del riposo è stato allontanato a causa di un plateale fallo di reazione. «Se avessimo giocato in undici anche la ripresa — ha detto Campateli! alla fine — non avremmo sicuramente perso». Un'opinione che- ci sentiamo di condividere in pieno. L'episodio del rigore non concesso è avvenuto dopo un quarto d'ora di gioco. Mascheroni, lanciato a rete, è stato atterrato da Vaiani un metro abbondante dentro l'area dei siciliani. Non c'erano dubbi, ma il giudice di gara — malgrado le proteste dei genoani — ha accordato soltanto una punizione dal limite. Mascheroni a Petrini, forte tiro respinto dalla barriera. Il Genoa creava parecchia confusione, non era certo in una delle sue giornate migliori, però manteneva l'iniziativa ed a tratti riusciva a rendersi pericoloso: al 26', ad esempio, Franco Ferrari ha calciato da pochi passi a porta vuota, ma la palla è rimbalzata contro un difensore e la favorevole occasione è cosi sfumata. Il Catania, che puntava decisamente al pareggio, dal canto suo si faceva vivo soltanto ih contropiede, senza creare mai grosse difficoltà alla difesa genoana. Al 43' l'espulsione di Gallina. L'attaccante, che sta per essere ceduto a una società del Sud, teneva a tare bella figura, a ricevere finalmente qualche applauso dai tifosi rossoblu, ma è stato tradito dal nervosismo: è scattato sulla destra, ha calciato a rete (alto), poi è stato ostaco¬ lato fallosamente da Unere ed è caduto a terra. Si è rialzato di scatto e ha colpito il terzino avversario con un calcio. L'arbitro non aveva visto, si è consultato col segnalinee e poi ha indicato a Gallina la via degli spogliatoi. Non avrebbe! potuto agire diversamente. Nella ripresa, nonostante l'inferiorità numerica, il Genoa si è portato avanti con ostinazione: ritmo più veloce, belle azioni, tiri precisi. La squadra "rossoblu sembrava trasformata, il Catania si difendeva con affanno. Un bel Genoa davvero, ma per venti minuti soltanto. Poi i liguri hanno cominciato ad accusare la stanchezza ed i siciliani, fino ad allora molto prudenti, ne hanno approfittato. Al 23' l'episodio decisivo. Pasqualirii è scattato in contropiede, ha anticipato l'intervento di Bassi e ha passato infine a Gavazzi, bene appostato in area: tiro angolato e rete. Il Genoa, come « chioccato », ha tardato un po' a riprendersi, poi è tornato all'attacco, persino lo stopper Rivara in più occasioni si è portato nei pressi dell'area avversaria. Tutto inutile, i rossoblu avevano ormai esauri¬ to le loro scorte di energia, le idee erano appannate, i tiri finivano fuori bersaglio, i passaggi sui piedi dei difensori avversari. Così, nel finale, il Catania in un paio di occasioni ha sfiorato addirittura il raddoppio. Maurizio Caravella Genoa: Grosso; Caocci, Franco Ferrari; Bassi, Rivara, Derlin; Gallina, Brambilla, Petrilli, Mascheroni, Enzo Ferrari. Catania: Rado; Suzzacchera, Unere; Teneggi, Strucchi, Vaiani; Volpato, Gavazzi, Vitali, Fara, Pasqualini. Arbito: Michelotti di Parma. Franco Ferrari (In maglia chiara) fallisce una buona occasione per II Genoa (Telefoto]

Luoghi citati: Catania, Genova, Messina, Novara, Padova, Parma, Perugia, Rivara, Verona