II pilota inglese e lo svizzero Siffert primi alla media record di 153 orari

II pilota inglese e lo svizzero Siffert primi alla media record di 153 orari GARA VALEVOLE PER IL CAMPIONATO Ol AUTOMOBILISMO II pilota inglese e lo svizzero Siffert primi alla media record di 153 orari I due erano al volante di una delle nuove Porsche di 3000 cmc - La Casa tedesca ha praticamente vinto il titolo mondiale - Gli italiani « Nanni » Galli e Giunti al quinto posto sull'Alfa - Scarfiotti costretto al ritiro da noie meccaniche - Sempre preoccupanti le condizioni di Chris Irwin, infortunatosi durante gli allenamenti Adertati, lunedì matt. Quarta affermazione stagionale della Porsche nella «1000 chilometri », sesta prova di campionato del mondo costruttori, disputata ieri sul circuito del Nùrburgring: la Casa tedesca, che già si era imposta a Daytona, a Sebring e nella Targa Florio, ha piazzato due sue vetture ai primi posti, e si può ormai considerare quasi sicura vincitrice del titolo. Anche se mancano ancora quattro prove alla conclusione del « torneo » dovrebbero infatti essere tutte vinte dalla Ford per togliere alla Posche il prestigioso Trofeo. Al Nurburg, si è classificata prima la nuova « tre litri » con la coppia Elford-Siffert alla media record di 152,950 km orari; seconda la 2200 di Hermann-Strommelen a tre minuti terza la Ford GT 40 di Ickx-Hawkins; quarta ancora una Porsche 2200, pilotata da Neerpasch-Buzzetta. Poi l'Alfa Romeo 2000 di « Nanni «-Giunti, a conferma delle promettenti doti della macchina milanese. La notazione più immediata sul piano sportivo riguarda Vie Elford, il pilota inglese che si è « fatto » nei rallies, e che probabilmente proprio grazie all'allenamento in questo genere di gare è diventato uno dei più interessanti corridori delle corse di velocità a largo respiro. Quest'anno, oltre al Rallye di Montecarlo, Elford si era già affermato con la Porsche a Daytona e alla Targa Florio; e ieri è stato il vero*protagonista della corsa: quando ha dato il cambio a Siffert, dopo un rifornimento ai box prò- trattosi più del previsto (era l'il" giro), è ripartito in quarta posizione, con oltre un minuto di distacco dal battistrada, che in quel momento era la Ford GT 40 di Ickx e Hawkins; ma come già sulle Madonie, l'inglese ha iniziato un entusiasmante inseguimento, che si è concluso al 18° passaggio Del resto, la coppia vinci¬ trice (Siffert si è aggiudicato il giro più veloce a oltre 161 di media) è stata ottimamente assecondata dalla macchina, quella tre litri che aveva esordito con esito mediocre un mese fa nella 1000 km di Monza, e che i tecnici della Casa di Stoccarda sono riusciti a mettere rapidamente a punto in modo egregio. Le ormai collaudate 2200 si sono comportate secondo il previsto, cioè molto regolarmente, così come l'Alfa Romeo « 33 », che oltre al quinto posto del bravi « Nanni » e Giunti e al settimo di Schuetz-L. Bianchi (con il modello di 2500 cmc), si è classificata decima con Schultze-Vaccarella. Le Ford GT40, meno agili e maneggevoli delle Porsche, si sono battute molto onorevolmente, e la coppia IckxHawkins ha dato non poco filo da torcere allo squadrone tedesco, in cui Ludovico Scarfiotti non è riuscito a mettersi in luce, a causa di noie meccaniche Qualche cenno di cronaca. Già al primo giro erano al comando tre Porsche, rispettivamente condotte da Mitter, Siffert ed Hermann, incalzate dall'Alfa di Schuetz; Ickx, sulla Ford, si trovava in settima posizione, ma non tardava a dare battaglia, lasciandosi alle spalle Schuetz e riducendo gradualmente le distanze dalla Porsche di testa, il cui battistrada era autorevolmente diventato lo svizzero Joseph Siffert. Dopo un'ora di gara, dietro a Siffert si insediava Ickx, il giovane pilota belga che nelle corse di Formula 1 e 2 gareggia per la Ferrari: il distacco tra i due era di 34 secondi. Doveva essere questa la fase più emozionante della gara. Al nono giro, impegnato come era nel respingere l'attacco di Ickx, Siffert stabiliva il nuovo record sul giro con il tempo di 8'33" (media 161,2 km/ora), quattro secondi in meno del record stabilito dall'inglese Surtees su Ferrari nel 1966. All'undicesimo giro, Ickx coronava la sua brillante rincorsa passando in testa grazie all'arresto della Porsche di Siffert per il rifornimento ed il cambio dei piloti. La vettura passava nelle mani di Vie Elford, che rientrava in corsa trovandosi in quarta posizione, mentre Ickx conduceva con quattro secondi sulla Porsche di Hermann e cinque su quella di Neerpasch. Dopo tredici giri, Ickx lasciava la guida a Paul Hawkins: in quel momento, il suo vantaggio sulla Porsche di Elford, protagonista di un impressionante recupero, era di settanta secondi. Al diciottesimo giro, le Porsche tornavano imperiosamente alla ribalta con Elford in testa, Stommelen secondo e Hawkins terzo. In difficoltà appariva in questa fase il campione francese di sci Jean Claude Killy che doveva fermarsi ai box per riparazioni allo sterzo della sua Porsche « 911 ». Dal ventesimo giro, le due Porsche di testa cominciavano a distanziare gradualmente la Ford, e con il tra¬ scorrere dei minuti quella di Elford-Siffert appariva sempre, più sicura della vittoria. iJé'rJbsìisiòni non dovevano più cambiare fino alla fine. Le condizioni dell'inglese Chris Irwin, che si era ferito molto seriamente venerdì durante gli allenamenti, permangono preoccupanti. r. s. 1) Elford-Siffert su Porsche 3000 in 6.34'06"3, alla media di 152,950 km/ora; 2) Herrmann-Stommelen su Porsche 2200 in 6.37'07"8; 3) IckxHawkins su Ford GT-40, in 6.37'57"5; 4) Neerpasch-Buzzetta su Porsche 2200, in 6.42'22"9; 5) "Nanni"-Giunti su Alfa Romeo 2000. Vie Elford ai volante della Porsche con cui ha vinto la «1000 km»; alle sue spalle un'altra vettura tedesca e l'Alfa di Bianchi

Luoghi citati: Elford, Montecarlo, Monza, Stoccarda, Stommelen