Era un'ex monaca la donna decapitata dallo sposo siciliano

Era un'ex monaca la donna decapitata dallo sposo siciliano Il retroscena di un losco delitto di Monaco Era un'ex monaca la donna decapitata dallo sposo siciliano L'emigrato, cqstituitosi sabato a Milano, era sato della moglie - Una cartolina fa scattare ossessionato dal pasla molla della gelosia Nostro servizio particn/arc Milano, lunedì mattina. Anglo Aronica, il siciliano di 25 anni che ieri si è costituito alla polizia milanese dopo aver decapitato a Monaco di Baviera, la moglie. Maria Aronica, di 34 anni, sua seconda cugina, è stato denun- ciato alla Procura della Repubblica per omicidio premeditato. Non è escluso che la magistratura italiana chieda a quella tedesca di celebrare il processo a Milano: essendo infatti vittima e assassino entrambi italiani, il codice penale prevede che il giudizio possa essere pronunciato nel Paese di origine. Di solito la magistratura competente per territorio è solita accogliere la richiesta. L'assassino, prima di essere portato nel carcere di San Vittore, ha raccontato con ampiezza di particolari i fatti che lo hanno condotto al delitto. Il giovane lavorava in una fattoria non lontana da Monaco. Qui, all'inizio dell'anno, si è recata a trovarlo la cugina Maria, una ex suora che da quattro anni aveva rinunciato ai voti recandosi poi in Germania come operaia. « Era più vecchia di me, ma ciò non mi importava. Io volevo una moglie delle mie parti e non una ragazza abituata a uscire con questo e con quello. Lei poi — ha detto Anglo Aronica — era stata tanti anni in convento ed io ero sicuro che non aveva corso la cavallina. Così ci siamo fidanzati e 18 giorni fa ci siamo sposati a Santa Caterina di Villarmosa, a casa nostra ». « Purtroppo — ha continuato — la mia fiducia era stata ingannata. Nella sua vita c'erano stati altri uomini ». Fallito il matrimonio, la convivenza tra i due è divenuta impossibile. Per quanto fossero tutt'e due rientrati in Germania per riprendere il loro lavoro, praticamente non si sono più parlati. Venerdì è scattata la molla del delitto. Torvo per il preteso affronto, meditando la vendetta, l'Aronica è stato confermato nei suoi sospetti da una cartolina sconclusionata che ha trovato nella precedente abitazione della moglie. Questo il testo: « Auguri per il primo maggio. Il nome indovinalo. Fesso chi legge. Saluti, un amico ». Il testo e la grafìa sono di persona scarsamente istruita. Ma il giovane ha creduto che la cartolina (con francobollo e annullo tedeschi) fosse stata spedita da un sacerdote. un certo don Carlo, con il quale la ragazza, sostiene, avrebbe avuto una relazione. Convinto di avere le prove del tradimento, con una banale scusa ha invitato la moglie a compiere una passeggiata ma, giunto in prossimità dell'aeroporto di Monaco, in una zona deserta, l'ha colpita alla testa e poi con un coltello, nascosto precedente- mente dietro un cespuglio, l'ha decapitata. Quindi, in segno di spregio, ha compiuto sul cadavere atti innominabili. Sul cadavere ha lasciato un biglietto: « Io sottoscritto Aronica Anglo uccìdo mia moglie perché è una prostituta ». Tornato a casa, si è cambiato; poi ha preso il treno Monaco - Milano delle ore 23,17. A Milano, appena uscito dalla stazione Centrale, si è costituito. La polizia, assunte informazioni, è venuta a conoscenza di un trauma psichico che avrebbe colpito l'Aronica quando era ragazzo e del quale non sarebbe più guarito. r. a. EESP Angelo Aronica, Il siciliano che ha ucciso la moglie

Persone citate: Angelo Aronica, Anglo Aronica, Aronica, Aronica Anglo, Maria Aronica

Luoghi citati: Germania, Milano, Monaco, Monaco Di Baviera