II Mec non accetta le decisioni di Parigi di Sandro Doglio

II Mec non accetta le decisioni di Parigi Dopo venti ore di discussioni, terminate ieri mattina alle tre II Mec non accetta le decisioni di Parigi La Comunità europea ha convocato i ministri dei Sei Paesi per stabilire se le misure francesi non tradiscono il Trattato di Roma - La riunione avverrà nei prossimi giorni e sarà presieduta da un italiano (Medici o Colombo) - In attesa dei risultati dell'incontro, i provvedimenti di Parigi entrano in vigore lunedì (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 28 giugno. La Francia non può, da sola, imporre alle sue frontiere le misure di salvaguardia per tutelare la propria economia, deve conformarsi alla procedura comunitaria. Uno speciale Consìglio dei ministri dei sei Paesi del Mec. che sì terrà probabilmente nei primi giorni della prossima settimana, esaminerà la situazione e deciderà, collegialmente, che cosa può fare e che cosa può permettere il Mercato comune, per aiutare il governo di Parigi a rimettere in sesto la propria economia. Detto in altre parole, con riferimenti esplìciti e precisi ai trattati che sono alla base della Comunità europea, con l'aggiunta di un compiacimento per il tatto che la Francia ha confermato di rispettare la scadenza del primo luglio, impegnandosi cosi ad abolire i dazi doganali con gli altri paesi del Mec,- questo è il contenuto della decisione presa dalla Commissione di Bruxelles questa mattina alle tre. E' stata una decisione molto laboriosa: complessivamente, è stato calcolato, i quattordici membri dell'Esecutivo sono rimasti in seduta per più di venti ore. Sono state necessarie molte votazioni e secondo autorevoli indiscrezioni il testo finale è stato approvato a semplice maggioranza, anche se ufficiosamente si parla di unanimità. E' stata una decisione molto difficile, perché tacca giganteschi interessi e la suscettibilità di un governo suscettibile, perché doveva evitare la creazione di precedenti che potrebbero rivelarsi pericolosi per l'avvenire stesso del Mercato comune. Ma è — secondo il parere dei principali osservatori europei — una decisione franca e coraggiosa, che rispetta lo spirito europeo e che suona monito a chi que sto spirito con troppa facilità ha spesso trascurato. Non piacerà ai francesi, non piacerà soprattutto al loro Presidente non troppo abituato a sentirsi dire «no». Presa la decisione stanòtte alle tre, la Commissione l'ha consegnata stamane alle 11 al rappresentante permanen- \ ete francese presso il Mec, ambasciatore Jean-Marc Boegner, convocato nell'ufficio del presidente dell'Esecutivo, Jean Rey. Allo stesso Boegner. come rappresentante del paese che assicura — per tre giorni ancora, fino al 30 giugno — la presidenza di turno del Consiglio dei ministri dei sei Paesi, Rey ha chiesto uf- siPrnMcarnficialmente la convocazione ì rinvlgc, vpresieduta dall'Italia, cut toc- \ tcano t prossimi sei mesi di ppresidenza: sarà quindi il mi- \ gdel Consiglio, che dovrà esaminare la situazione. E' probabile tuttavia che la sessione ministeriale, se avverrà come tutto lascia supporre dopo il 1" luglio, sia nistro degli Esteri Medici o il ministro del Tesoro e del Bilancio Colombo a dirigere il difficile dibattito. La notizia ufficiale della decisione presa è stata data alla stampa dal portavoce del Mec. Bino Olivi, che ha letto questa dichiarazione: « La | Commissione apprezza nel I suo pieno valore il fatto che , il governo francese abbia confermato di voler rispettare la scadenza del primo luglio, ed è cosciente degli sforzi fatti da Parigi per limitare le misure di salvaguardia. Tuttavia l'Esecutivo del Mercato comune ritiene che il governo francese non può prendere, da solo, tutte le misure di salvaguardia annunciate, e ritiene che in ogni caso è necessario ritornare al più presto alle procedure comunitarie ». «Per conseguenza», ha concluso il portavoce, « la Commissione, prima di pronunciarsi definitivamente sulle misure annunciate, apre la procedura prevista dall'articolo 108 del Trattato di Roma e chiede la convocazione di una riunione del Consiglio dei ministri. La Commissione ha al tempo stesso deciso di avviare le consultazioni previste dal Trattato della Ceca per quanto riguarda i prodotti siderurgici ». Il ricorso all'articolo 108 significa che su proposta della Commissione di Bruxelles il Consiglio dei ministri può accordare quello che viene definito « concorso reciproco », del quale « stabilisce le direttive o decisioni fissandone le condizioni e modalità ». Concorso reciproco — operazione che era stata evocata, ma non applicata, in occasione della cattiva congiuntura attraversata qualche anno fa dall'Italia — paò significare un'azione concordata presso altre organizzazioni doganali, potenziamento delle ctvc«isp esportazioni francesi, conces¬ sioni di crediti alla Francia, e infine misure di salvaguardia. Nell'attesa delle reazioni di Parigi (stasera in una conferenza stampa, senza entrare nel merito della decisione del Mec, la rappresentanza francese ha illustrato le misure annunciate dal governo di Parigi, mettendo in rilievo che non costituiscono un vero pe- ricolo per gli altri paesi), e in attesa, del Consìglio dei mi nistri straordinario che dovrà decidere, le restrizioni alle importazioni in Francia e gli aiuti alle esportazioni francesi andranno ugualmente in vigore ma. naturalmente, a titolo (( conservatlvo Bj cioè per prevenire un ulteriore ag gravamento della situazionecongiunturale. Sandro Doglio

Persone citate: Bino Olivi, Jean Rey, Jean-marc Boegner