Balmamion dichiarato innocente nella superperizia del doping

Balmamion dichiarato innocente nella superperizia del doping \ Il ohi a primo colpo di scena per lo complicalo vicenda cirillica Balmamion dichiarato innocente nella superperizia del doping Nel Giro aveva usalo una medicina non proibita in Italia (essa vena messa fuori legge soltanto tra due settimane) - Anche per Felice Gimondi si prospetta una soluzione favorevole - La sentenza ufficiale si avrà lunedì - Vivaci accuse al sistema dei controlli effettuati durante il Giro ciclistico italiano (Dal nostro inviato speciale) Roma, 21 giugno. Franco Balmamion ha ottenuto la più ampia riabilitazione nel « processo d'appello » all'Istituto di medicina dello sport di Roma, dopo l'accusa di « doping » piovutagli addosso dopo il Giro d'Italia. Il titolare della maglia tricolore non ha avuto anzi nemmeno bisogno di valersi del diritto alla controanalisi. E' stato infatti dimostrato, al di fuori di ogni dubbio, che la positività riscontrata nel suo liquido organico era dovuta ad un clamoroso equivoco sorto tra i dirigenti del ciclismo professionistico ed i medici sportivi romani incaricati dei controlli durante il Giro. L'atto di accusa contro Balmamion poggiava infatti sulla presenza riscontrata agli esami di laboratorio di tracce di « efedrina » nelle urine del campione d'Italia. Questo prodotto appartiene alla lista « B » delle sostanze proibite dall'Uci: un elenco che è jiato reso noto in Italia i' l giugno scorso e che verrà ufficialmente applicato solt- ito dopo trenta giorni. Balmamion dunque era stato accusato di « doping » per essersi servito di una sostanza medicinale che, liberamente consentita oggi, sarà proibita fra un paio di settimane. Il suo « caso » è stato quindi risolto sul piano giuridico, ancor prima che la commissione presieduta dal prof. Montanaro desse inizio alle controperizie richieste dai nove corridori incriminati. I fisiologi Cerretelli e Torelli, assistiti da due avvocati, hanno infatti rifiutato alla commissione antidoping l'autorizzazione a procedere alla controanalisi per quanto riguarda Balmamion: il corridore andava prosciolto con un « non luogo a procedere », in quanto il fatto attribuitogli non può essere ! configurato, al momento attuale, come un reato di « doping i). La commissione inquirente ha accettato la tesi dei periti della Molteni e Balmamion è stato senz'altro prosciolto dall'accusa. Resta però da stabilire come si sia giunti ad un errore tanto clamoroso. I medici incaricati dei controlli sostengono di aver ricevuto dall'Ucip, come traccia per procedere agli esami durante il Giro d'Italia, appunto quell'elenco di sostanze proibite diramato dall'Unione ciclistica internazionale e che entrerà invece a far parte dei regolamenti italiani soltanto a partire dal 7 luglio. Uno spiacevole equivoco, che mette in gioco tutta la serietà dei controlli effettuati e che, soprattutto, ha arrecato notevoli danni, finanziari, professionali e morali, a Franco Balmamion, erroneamente messo sotto accusa. Per un « caso » risolto, altri otto ancora da risolvere, con Felice Gimondi soprattutto avviato, con buone probabilità, ad evitare — come Balmamion — il mese di squalifica spettante per regolamento ai rei di « doping ». La commissione presieduta dal prof. Montanaro ha iniziato nel primo pomeriggio le con I troanalisi richieste da Gimon di; Motta, Bodrero, Galera, i Diaz, Van Schil, Abt e De-1 lisle. Gli apparecchi gascromatici disponibili all'Istituto di medicina dello sport di Roma per questa specie di esami sono quattro e le controanalisi vengono effettuate in due serie di quattro per volta. Non si prevede quindi che le superperizie possano essere ultimate prima di domani sera e che i risultati possano essere annunciati, tramite l'Ucip, prima di lunedi. Gimondi quindi correrà senz'altro domenica al Gran Premio di Castrocaro a cronometro, con la viva speranza che l'inizio della prossima settimana gli porti la buona notizia della sua assoluzione. La fiducia dei prof. Lodi e Genovese, periti della Sai varani, sta nel fatto che certi prodotti non amfetaminici possono dare, all'esame gascromatografico reazioni quasi eguali a quelle del prodotto amfetaminico («Villcscon») rintracciato nel liquido organico di Gimondi. Per questo, adottando una comune linea difensiva con i fisiologi Cerretelli e Torelli, periti di Motta e Bodrero, i rappresentanti del ciclista bergamasco hanno chiesto che e la controanalisi venga effettuata anche con strumenti diversi dal « gascromatografo ». Per Motta, com'è noto, la prima analisi avrebbe riscontrato tracce di fen-metrazina, (contenuta nel «Preludin»), mentre per Bodrero il primo esame effettuato durante il Giro d'Italia parlava della presenza di tracce di deadin. Le controanalisi proseguono dunque in un clima di battaglia, in mezzo alle abili contestazioni dei periti di parte. Su quello che si svolge nel laboratorio in cui operano il prof. Montanaro, i suoi collaboratori prof. Cartoni e dott. Manzone ed i loro « avversari » naturalmente v'è il più assoluto segreto professionale. Circolano però delle voci piuttosto strane, sulla possibilità che i periti dei corridori sotto accusa chiedano addirittura l'invalidazione in blocco di tutti gli esami effettuati durante il Giro d'Italia ed un proscioglimento degli accusati per un " -izio di pt .;cedura » al momento dei prelievi di liquido organico. Risulterebbe infatti che, al controllo di Napoli — quello in cui risultò « positivo » Gimondi — il funzionario preposto alla sorveglianza sui prelievi avreb- be usato sempre lo stesso recipiente, senza lavarlo prima del passaggio da un corridore all'altro, per il deposito del liquido che sarebbe stato di volta in volta versato nelle provette da sigillare. Una disattenzione che, secondo il prof. Lodi, perito di Gimondi, può essere sufficiente a mandare tutto all'aria: basterebbero poche gocce rimaste attaccate alla bacinella, per falsare irrimediabilmente l'esito delle analisi. Gianni Pignata -*