«I verdi anni della nostra vita» dal "Grande Meaulnes,, di Alain-Fournier

«I verdi anni della nostra vita» dal "Grande Meaulnes,, di Alain-Fournier sullo schermo «I verdi anni della nostra vita» dal "Grande Meaulnes,, di Alain-Fournier «I ragazzi di Camp Siddons», storia di boy-scouts prodotta da Walt Disney - «La tigre in corpo»: avventure e pesca dei delfìni nel Pacifico «Un bacio per morire»: guerra nelle Filippine (con Ursula Andress) (Doria) - I verdi anni del- \ la nostra vita procede direttamente dal romanzo di Henri Alain-Fournier, « Le grand Meaulnes » (1914). La delicatezza, la poeticità dell'originale — considerato oggi, dopo una crescente « fortuna », un « classico » del primo Novecento — sono nel film riversate all'esterno: i personaggi riescono teneri, il paesaggio delizioso, i dialoghi misurati e trepidi; ma tante grazie non si legano e si resta nel vago. Il regista francese JeanGabriel Albicocco («La ragazza dagli occhi d'oro ») ha connaturato il gusto del simbolico, che risolvendosi per lo più in immagini sbafiate e colori filtrati, come ha impreziosito l'illustrazione cinematografica dell'opera di Fournier, così ne ha alquanto raffreddato, in chiave decadentistica, lo spirito di « poema dell'adolescenza », dove lo stesso crepuscolarismo è tenuto in toni netti e squillanti. Peraltro, anche così discutibilmente angolato, il film è ricco di suggestivi richiami al testo, apprezzabili, è ovvio, soltanto da chi il testo conosce, anzi ama: per il resto del pubblico, questo racconto-sogno rischia di apparire un gelatinoso enigma. La vicenda, narrata in termini appassionati dall'amico, Francois, è quella del diciassettenne Meaulnes subito battezzato «grande» per aver portato nel grigiore della provincia un radioso spirito d'avventura. Egli si avviene un giorno in un castello dove si tiene una festa di fanciulli in costume per onorare l'imminente arrivo del padroncino Franz e della sua fidanzata; ma Franz giunge solo e in lagrime (la fidanzata, schiva popolana, non ha voluto seguirlo), e la festa e il castello stesso si dissolvono. Ma non si dissolve in Meaulnes e nel suo amico la brama di ritrovare quel luogo d'incanto, e di ritrovare con esso la squisita Yvonne, sorella di Franz, della quale Meaulnes si è perdutamente innamorato. E dopo molti avvolgimenti e disguidi, essendo frattanto la famiglia del castello caduta in povertà, egli rivede la fanciulla e la toglie in isposa: un breve sogno, che'presto Yvonne muore, lasciando al marito una bambina. Assai meglio che alla propria, il « grande amico » ha provveduto alla felicità del già disperato ed errabondo Franz, facendogli ritrovare la sua Valentina. Fotografia, scenografia e costumi sono di prima qualità, e costituiscono l'intrinseco del film. L'interpretazione, marcatamente languorosa, è affidata a Jean Blaise Juliette Villard, Alain Libot e Brigitte Fossey (che apparve bambina nei « Giochi proibiti » di Clément). * * (Astor) - I ragazzi di Camp Siddons, diretto a colori da Norman Tokar esce dalla fu-1cina, tuttora aperta, del compianto Walt Disney: come dire che ha un timbro chiaro, edificante, per famiglie. Tratto dal romanzo « God and My Country », narra una « vita » interamente dedicata ai « boy-scouts », quella di un negoziante di provincia, tale Lem Siddons, che in venti e più anni, trasandando i propri affari e rinunciando a studiare da avvocato, ad altro non pensò che a potenziare quella benefica istituzione intesa a strappare i ragazzi dalla strada e dai biliardini. E fortuna che la moglie, comprensiva al massimo, lo aveva lasciato fare. Indovinava forse che il marito sarebbe per quella via diventato dottore in legge (honoris causa) e poi addirittura famoso (almeno in America)? Il racconto, pescando ora nel comico ora nel patetico, ha il solito garbo della produzione disneiana; ma è un po' troppo semplice anche per le anime semplici. Attorniato da Vera Miles, Lilian Gish e molti pargoli, vi si rivede il simpatico Fred Mac Murray. 1. p. (Vittoria) - Belle scene di mare, con ampi particolari di pesca ai tonni e ai delfini, movimentano il technicolorpanavision La tigre in corpo (« Chubasco », di Alien H. Miner). Un irruente giovanotto ha grane con la polizia ma evita l'arresto imbarcandosi su di un peschereccio, non senza avere promesso ad una ragazza di sposarla. Giuramento che sarà mantenuto prima dell'epilogo, anche se, a causa d'un malinteso, il gio- vane deve affrontare in una zuffa tremenda l'ira del padre di lei. La lieve trama è ambientata nel pittoresco sfondo di villaggi di pescatori e trova sfogo anche più ampio negli esterni girati in pieno Ocea-1 dalla retorica. no Pacifico. Buoni interpreti danno rilievo ai personaggi, specie Christopher Jones nel ruolo di Chubasco il protagonista, e Susan Strasberg che modula con l'usata sensibilità la figurina della sposa innamorata. Tra gli «anziani», una pittoresca Ann Sothern, un rude Richard Egan e lupi di mare autentici nelle gagliarde figure dei pescatori. * -irrazionale) - Si ritrova Ursula Andresr consolatrice di eroi votati alla morte nel technicolor Un bacio per morire (« Once before I die »), ambientato nelle Filippine occupate dai nipponici nell'ultimo conflitto mondiale. Fidanzata, nel '41, a un maggiore americano comandante una guarnigione, la bella Alex affronta coraggiosamente i rischi della guerra e sarà fortemente colpita dalla fine dell'uomo amato, dilaniato da una granata. Priva del capo, la guarnigione ripiega attraverso la giungla puntando su Manila, ma nella marcia di avvicinamento nuovi agguati e nuovi scontri inettono a dura prova il reparto, sul quale i giapponesi avranno il sopravvento. Alex sola sopravviverà, per portare con sé il ricordo di una pagina di gloria e di sacrificio. Il tema poteva risultare circonfuso d'una sua nobiltà se la regìa di John Derek (il noto attore, marito separato della Andress) fosse stata meno grezza e di maniera, tanto che alla fine tutto è sommerso dall'enfasi e vice \ Brigitte Fossey, che fu l'interprete di «Giochi proibiti», è la protagonista femminile del film di Albicocco

Luoghi citati: Albicocco, America, Filippine, Manila