Tre ergastoli chiesti dal P.M. per le stragi sul Lago Maggiore di Tito Sansa

Tre ergastoli chiesti dal P.M. per le stragi sul Lago Maggiore La requisitoria al processo di Tre ergastoli chiesti dal P.M. per le stragi sul Lago Maggiore Gli imputati (Roewher, Krueger e Schnelle) ascoltano senza la minima emozione - Nella requisitoria (durata sei ore) il magistrato ha detto che la loro colpevolezza è pienamente provata - Per i due accusati minori (Schultz e Leithe) le richieste saranno presentate oggi (Dal nostro corrispondente) 1 bzanti, 20 giugno. I zPer Hans Roehwer, di 53 anni, Hans Krueger, di 56, e Herbert Schnelle, di 55, i tre principali imputati del processo di Osnabruck per le stragi del settembre 1943 sul Lago Maggiore, il procuratore di Stato, Alfons Waechter, ha chiesto oggi l'ergastolo e la perdita dei diritti civili a vita. I tre imputati hanno ascoltato in silenzio, senza batter ciglio. Nemmeno Roehwer, che sovente era scoppiato in pianto durante i sei mesi del processo, ha mostrato la benché minima reazione. Domani verranno chieste le pene per i due imputati minori, l'ex sottufficiale delle SS Oskar Schultz, di 46 anni, e Ludwig Leithe, di 48 anni. La requisitoria del procuratore di Stato è durata sei ore. E' stata concreta, si è svgtHdddznen basata sui fatti senza svolaz zi oratori. Waechter ha rias- sunto concisamente quanto è venuto alla luce dall'interrogatorio di ottanta iestimoni tedeschi, tutti ex appartenenti alla « Leibstandarte Adolf Hitler», la guardia del corpo del Fuehrer, che si era insediata sulla riva occidentale del Verbano, e dalle deposizioni dei novantadue testimoni italiani, sentiti a Osnabruck, a Monaco di Baviera e in quattro trasferte a Milano. Uno per uno, il rappresentante dell'accusa ha rievocato i massacri di Meina, di Baveno, di Mergozzo, di Orta, di Arona e di Stresa, dicendo che i colpevoli di essi « dovevano assolutamente venire esclusi dalla società ». Il P.M. ha detto che le prove di colpevolezza di Roehwer, Krueger e Schnelle, in possesso della Corte, sono di molto inferiori a quelle che dovrebbero essere. Quasi tutti i testimoni si sono dimostrati reticenti: gli ex appartenenti alle SS non hanno detto tutto quello che sanno per non danneggiare i loro ex superiori, « forse per un malinteso spirito di corpo », « forse per non danneggiare se stessi »; i testimoni italiani sono stati riservati, « per non infierire inutilmente », quando non erano sicuri al cento per cento. Tuttavia, nonostante le reticenze e i difetti di memoria, comprensibili a un quarto di secolo di distanza dagli avvenimenti, la colpevolezza degli imputati è emersa in pieno. « Non vi è dubbio — ha detto il procuratore di Stato — che l'ordine di uccidere gli ebrei sul Lago Maggiore fu dato durante ima riunione svoltasi al Comando del capitano Roehwer a Baveno, fra il 20 e il 22 settembre, dopo che cinquantatré persone erano state arrestate contemporaneamente il 15 in sei località diverse, tutte controllate dal primo battaglione del Leibstandarte ». In particolare, il procuratore di Stato ha accusato Roehwer di aver organizzato, 0 tollerato, la strage di quarantotto ebrei (dei cinquantatré arrestati si salvarono soltanto i cinque della famiglia Behar), l'imputato Krueger di aver ucciso quindici persone ad Arona, dove commise orge e si rese colpevole di violenza carnale, e di aver assassinato quattro persone a Stresa, l'imputato Schnelle di aver fatto uccidere tre persone a Mergozzo e altra tre a Baveno. Secondo il P.M., 1 tre imputati si sono mostrati reticenti durante i sei mesi di processo perché «hanno qualcosa di peggio da nascondere». Probabilmente, sono da imputare a loro anche i massacri delle undici persone di Arona, che furono trasportate nel carcere di Novara e poi prelevate, delle quali si è perduta ogni traccia. « Con sicurezza — ha detto Waechter —, si può affermare che Roehwer, Krueger e Schnelle hanno fatto massacrare trentasei persone, sedici a Meina, tredici a Baveno, tre a Mergozzo e quattro a Stresa. Essi hanno latto uccidere per un motivo abbietto, quello dell'odio razziale, hanno fatto uccidere persone inermi, fra cui bambini, le quali non avevano alcuna colpa se non quella di essere ebrei e nessuna possibilità di difesa. Un delitto mostruoso come questo non può venir punito con pene misurate in anni. Per essi vi è una sola pena, quella dell'ergastolo ». La settimana prossima, da mercoledì a venerdì, parleranno i difensori, rimasti oggi assai scossi dalla severità delle pene chieste dal P.M. Da lunedì V luglio avranno l'ultima parola gli imputati e il 5 luglio, salvo sorpresa, verrà emessa la sentenza. Tito Sansa