Celebri personaggi a Saint- Vincent attendono la «Canzone dell'estate» di Gigi Ghirotti

Celebri personaggi a Saint- Vincent attendono la «Canzone dell'estate» Domani sera la finale della popolare rassegna canora Celebri personaggi a Saint- Vincent attendono la «Canzone dell'estate» Dalle Kessler a Tognazzi, da Gino Cervi a Nino Benvenuti, improvviseranno in platea un «dibattito semiserio » sulla musica leggera -1 primi sei motivi selezionati - Secondo Caterina Caselli il « cantante globale » si esprime non soltanto con ugola, gambe, dentatura e parrucca, ma anche con il profumo (Dal nostro inviato speciale) St-Vincent, 13 giugno. Sei canzoni sono già entrate in finale a Saint-Vincent. Esse sono nell'ordine le seguenti: Non illuderti mai di Pace-Panzeri-Pilat (cantata da Orietti Berti), pùnti 86; La scogliera di Rossi-TamborelliDell'Orso (Lulselle), punti 73; « ex-aequo » Il sole della notte di Paolo-Donaggio (Pino : l)onaggio) e Suona suona violano di Meccia-Mantovani (Roliertino), entrambe punti 72; Giuseppe in Pennsylvania di Pace-Panzeri (Gigliola Cinguetti), punti 68; Finalmente di Ricky-Gianco-Sanjust-Pieretti (Wilma Goich), punti 46. Il gran giurì ha decretato: la prima selezione tra le dodici canzoni di « Un disco per l'estate » è avvenuta, senza emozioni, stasera. Domani, altra setacciata. Infine sabato sera, tra le dodici 'superstiti canzoni, sarà scelta quella che, con mandato stagionale, com'è d'uso in questi tempi, verrà dichiarata la canzone dell'estate. Non è possibile prevedere quale sarà la canzone cestinata a soddisfare i fabbisogni musicali estivi. Il verdetto riposa nel grembo di venti giurie, tutte severamente controllate, notarialmente garantite contro invadenze e brogli che potrebbero pervenire (oh! atroce sospetto!) dalle potenti organizzazioni discografiche attrezzate a battaglia competitiva. La leadership estiva in questo campo è concupita da tutti i gareggianti: ma la libertà del voto, la serietà delle scelte sono, come abbiamo detto, validamente tutelati: possiamo, quindi, andare a letto tranquilli, con la buona notte di Gabriella Farinon. La serata d'apertura del torneo ha visto eleganze, eccitazione, folla, caos di automobili e di fqns, intorno al casini)..di Saint Vincent. Gli apprestamenti della liturgia televisiva hanno ricreato in sala un clima e un ambiente da « Studio uno ». Tutto cronometricamente si è svolto secondo copione. Ciò che colpisce di più in questo genere di spettacoli è la premeditata spontaneità di ogni gesto, di ogni frase, di ogni passo, di ogni applauso. Gabriella Farinon e il suo partner Pippo Baudo frizzavano scherzosamente intorno al tema dell'età di Gabriella: abbiamo appreso che la videofatina dai capelli biondofluenti ha l'età di Papaveri e papere, e cioè, salvo errore, l'evento felice della sua nascita dovrebb'essersi prodotto agli esordi della prima legislatura repubblicana. L'elegante schermaglia ha avuto luogo entro gli schemi rigidi d'un copione le cui battute si srotolavano davanti agli occhi dei due protagonisti da un rullo ruotante ereditato dai vecchi teatri, dov'era detto « il gobbo ». Trattasi d'un invisibile rammentatore particolarmente utile ad attori di labile memoria e di orecchio duro. « Il gobbo » se ne stava celato dentro la buca del suggeritore. Adesso ha trovato collocazione dietro le telecamere. Anche Alberto Lupo e Sandra Mondaini, che hanno spezzato con dialoghi shakespeariani il tumultuoso incalzare dei ventiquattro motivi canori sulla scena, anche loro si serviranno del «gobbo». Le sorelle Kessler hanno portato alla serata il loro apprezzato contributo mimico e anche i cantanti che hanno diligentemente mimato se stessi, essendo il compito di cantare stato devoluto ai nastri già incisi. Ma questa dicotomia non è una novità assoluta, e d'altra parte il ruolo d'un cantante non è più quello di cantare soltanto. Mi dice Caterina Caselli: « Io quando ho un'ora libera vado a scuola di danza. Adesso diventa importante sapersi muovere, sapersi truccare, sapersi vestire, sapere stare sulla scena, insomma, e colpire in tutti i modi il pubblico ». Un cantante .globale, insomma, che canta con tutto quel che ha a disposizione: gambe, ugola, parrucca, dentatura, e « anche con il profumo della persona », mi rivela Caterina. « Con il profumo, Dio ci perdoni, anche con il profumo? ». « Eh. sì: io quando vado nei locali notturni devo suscitare un'impressione nello spettatore: un'impressione inconfondibile ». « E così? ». « E così mi cospargo di essenze rare, di profumi che in commercio non si trovano ». Insomma, Caterina Caselli, a naso, ha l'aria di saperla lunga; deve essere nata prima di Papaveri e papere. In ogni modo l'artista riconosce che la priorità della scoperta va assegnata ai capelloni che, rifiutando la società e con essa i-suoi saponi e detersivi, tonsori e censori, aggrediscono anche le nari della società circostante. Rovesciando questa tematica di natura olfattiva, Caterina Caselli perviene alle conclusioni che abbiamo descritto e fiutato. Il concorso « Un disco per l'estate » nella serata finale vedrà tra il suo pubblico un trust di celebrità: le molto fruite gemelle Kessler, Gino Cervi, Ugo Tognazzi, Franca Valeri, il presentatore Corrado, l'asso del bel pugno Nino Benvenuti, tutti riuniti in platea per una « Tavola roton¬ da » improvvisata (sul « gobbo », naturalmente) intorno al tema della canzone nelle sue funzioni e nei suoi effetti nella vita del nostro tempo. « Sarà un dibattito semiserio, una divagazione ironica per intrattenere il pubblico nell'attesa dei risultati», mi annunciano i preconfezionatori della spontanea radunata. Si tireranno le somme (provvisorie) del fenomeno che via via diventa sempre più imponente: l'irresistibile ascesa dei cantanti e delle canzoni nell'orizzonte domestico, il loro orgoglioso cavalcare sulle onde della radiotelevisione, il loro pertinace assedio intorno alle nostre estati e anche intorno a tutte le rimanenti stagioni. Gigi Ghirotti

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