Si può ancora credere in Dio? Più di prima, risponde Paolo VI
Si può ancora credere in Dio? Più di prima, risponde Paolo VI Si può ancora credere in Dio? Più di prima, risponde Paolo VI Oggi, dice il Papa, l'intelligenza è più sviluppata, più incline a pendersi conto delle ragioni intime delle cose (Dal nostro corrispondente) Città del Vaticano, 12 giugno. Un « turbine tenebroso », ha affermato oggi Paolo VI, investe la fede; « le burrascose idee correnti nel mondo contemporaneo circa il santo nome di Dio come una tremenda ondata la sommergono in tanti uomini del nostro tempo ». Ha specificato quali siano queste idee che premono come « una aggressione » sugli spiriti, che si insinuano « come una seduzione logica e convincente », ha rilevato che sono «molte e gravi e complicate », dai nomi « nuovi e strani »: secolarizzazione, demitizzazione, desacralizzazione, contestazione globale, ateismo e antiteismo, quest'ultimo « dalle cento facce, a seconda delle scuole filosofiche da cui deriva il rifiuto di Dio o dai movimenti sociali e politici che lo difendono e lo promuovono, o dalla pratica trascurarla d'ogni sentimento e d'ogni ossequio religioso ». Il Papa parlava ad alcune migliaia di persone intervenute all'udienza generale nella Basilica vaticana. Posta la premessa, ha domandato: « E' ancora possibile oggi credere in Dio? » e ha subito risposto con fermezza: «Oggi è più di ieri possibile avere fede in Dio, se è vero che oggi l'intelligenza umana è più sviluppata, più educata a pensare, più incline a cercare le ragioni intime ed ultime di ogni cosa». Tanti uomini, « anche dottissimi », dicono il contrario perché « non adoperano la loro mente secondo le leggi autentiche del pensiero ». Tra gli ostacoli maggiori che arrestano il cammino del pensiero verso la sua meta finale, che è Dio, Paolo VI ha citato « la mentalità tecnica che affonda le sue radici in quella scientifica », per la quale all'uomo « proiettato nel regno della fantascienza, tutto sembra spiegabile e tutto possibile, senza ricorrere né col pensiero né con la preghiera ad un Dio trascendente e misterioso ». Al contrario, bisogna impiegare l'intelligenza nella ricerca delle cause essenziali e finali delle cose. f. p.
Persone citate: Paolo Vi
Luoghi citati: Città Del Vaticano
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