Il commosso saluto dei torinesi alla salma del campione Scarfiotti

Il commosso saluto dei torinesi alla salma del campione Scarfiotti Ieri i funerali del corridore automobilistico morto in Germania Il commosso saluto dei torinesi alla salma del campione Scarfiotti Migliaia di persone sono sfilate nella sala dell'Automobile Club, dove era stata allestita la camera ardente - Presenti assi del volante di ieri e di oggi - L'omaggio del presidente della Fiat dott. Giovanni Agnelli e del costruttore Enzo Ferrari - Il dolore della vedova Migliaia di persone sono sfilate ieri nella sala del consiglio dell'Automobile Club di Torino, dove era stata allestita la camera ardente per la salma di Ludovico Scarfiotti, il giovane corridore automobilistico morto mentre provava il difficile percorso della sua prossima gara. Mischiati fra la folla anonima dei tifosi, campioni di ieri e di oggi sono venuti a portare l'estremo saluto al loro collega. Accanto a Mike Parkes, che recentemente aveva corso con Scarfiotti la « 24 Ore » di Le Mans, a Cris Amon, il campione neozelandese numero uno della scuderia Ferrari, al torinese Carlo Maria Abate, spiccavano le candide chiome di Piero Taruffi e Gigi Villoresi. C'era anche Margherita Bandini, la vedova del corridore perito l'anno scorso sul circuito di Montecarlo. Alle 13 è arrivato il presidente della Fiat, dottor Giovanni Agnelli, che ha sostato a lungo, a capo chino, di fronte alla bara. Poi il commendator Enzo Ferrari, che aveva affidato al giovane corridore le vetture con cui si era laureato campione delle corse in salita nel 1965 e 1966 e, nello stesso anno, a Monza, aveva vinto il 37" Gran Premio d'Italia. Accanto alla bara giudici, commissari di gara e piloti si alternavano nella guardia d'onore. Due vigili urbani scortavano il gonfalone della città. Seduta di fronte alla salma, la moglie Nicoletta con i figli Luigi ed Edoardo. Pallida, i lineamenti contratti, la vedova del campione ha sostato fino all'ultimo momento nella camera ardente. I bimbi, ancora inconsapevoli della tragedia, si agitavano irrequieti. Ogni tanto la madre si chinava verso di loro, mormorando qualche parola. Luigi e il fratello la guardavano smarriti, poi si stringevano accanto a lei. Lentamente la camera ardente (che era stata aperta alle 10,30, subito dopo l'arrivo della mania) si i salma dalla Ger- è riempita di co-1 rane. Fra tutte spiccava quel- f IIIIIIIIIIIIIIIflllllUMIMII MII1IK llll a grandissima dei genitori, che vivono a Porto Recanati. Il padre, ing. Luigi (che da giovane aveva partecipato a parecchie gare automobilistiche) è il proprietario di un cementificio in cui Ludovico dirìgeva uno dei reparti am- rqrpegdtministrativi. I lll I II1IIMIIIUIIII Milli lll Al centro della camera ardente, su una parete, era stata messa una grande fotografia del corridore, in tuta bianca, sullo sfondo familiare dei « boxes », il viso aperto in un sorriso. Una foto scattata a Monza, poco prima della partenza di una delle tante corse che lo avevano visto trionfatore. Ma per Scarfiotti, raccontano gli amici, non importava soltanto la vittoria. Per lui era essenziale correre, era uno degli ultimi piloti-gentlemen, faceva parte, di quella ristretta categorìa - f#* « patiti fa dell'automobile che- hanno ancora una concezione romantica di queste gare dove l'abilità dell'uomo si fonde con la potenza della macchina e dove, è il caso di dirlo, la vita è appesa ad un filo. « Corro soltanto perché mi piace », aveva detto una volta durante un'intervista. Non avrebbe mai potuto rinunciare alla ebrezza della corsa, al ruggito dei motori che accompagnava le sue spericolate esibizioni, all'applauso della folla. Alle 16,30 il mesto corteo si è mosso fra due ali di folla verso la Chiesa di San Filippo. La bara è stata portata al centro della navata da due piloti della casa «Porsche »: Hans Herrmann e Gerhard Mitter, che domenica ha vinto a Berchtesgaden la corsa nella quale doveva gareggiare anche Scarfiotti, e da quattro meccanici. Dopo l'orazione funebre, il funerale è proseguito in forma privata e la salma è stata accompagnata al Cimitero Generale, dove .è stata sepolta nella tomba di famiglia. f. (or. lllllll IIIIHIIIIIIIIIIIIIIIlllllllItllllllllllllitlI I piloti tedeschi Mitter, a destra, e Herrmann. trasportano la bara di Scarfiotti

Luoghi citati: Berchtesgaden, Germania, Italia, Montecarlo, Monza, Porto Recanati, Torino