Confermati 11 anni alla sposa che uccise il marito Infedele

Confermati 11 anni alla sposa che uccise il marito Infedele Confermati 11 anni alla sposa che uccise il marito Infedele L'uomo le aveva detto: «Voglio una donna più giovane e più bella. Andrò a vivere con la mia amante» - La moglie gli sparò sette colpi di rivoltella La Corte d'Assise d'appello (pres. Rivero, p. g. Benedicti, cane. Palozzi). ha confermato la condanna a 11 anni di carcere a Maria Taglinreni, la giovane sposa che uccise il marito di 26 anni con sette colpi di pistola perché voleva abbandonarla per andare a vivere con un'altra donna « più giovane e più bella ». Con la Tagliareni sedeva sul banco degli imputati anche la suocera, Giuseppa Amormino vedova Lio, accusata di « pratiche abortive su donna ritenuta incinta », e condannata in primo grado a due mesi con la condizionale. La Corte l'ha assolta per insufficienza di prove. Alla difesa, gli avvocati Dal Piume e Vigliani per l'uxoricida, Negro per la Amormino. Maria Tagliareni ha 24 anni, ma ne dimostra almeno dieci di più. Il volto è segnato dalle lunghe sofferenze, l'aspetto è dimesso e sofferente. In apertura di udienza il giudice relatore Heer ha riferito come si svolsero i fatti. Nel 1960, in Sicilia, l'imputata sposò Vincenzo Lio dopo essere stata « rapita » secondo le usanze del luogo. All'inizio fu un matrimonio felice: la coppia si trasferì in Piemonte, a Venaria, dove Vincenzo trovò lavoro in una cartiera. Nacquero tre figli, ma l'unione e la felicità della famiglia vennero meno. « Mio marito cominciò a trascurarmi — ha detto la donna — e se gli domandavo perché facesse così, non mi rispondeva. Tornava a casa quasi sempre dopo mezzanotte, se la prendeva con me e con i bambini, spesso mi picchiava. Seppi che aveva 'delle amanti, ma non ebbi mai la forza di denunciarlo o di lasciarlo: speravo che tutto sarebbe passato e che lui sarebbe tornato a me, come un tempo ». La notte del 18 febbraio dell'anno scorso Vincenzo Lio rincasò verso le due e, prima di andare a letto, disse alla moglie che aveva una nuova amante e che aveva intenzione di andare ad abitare con lei. Scoppiò un violento litigio, poi l'uomo si addormentò tranquillamente. La moglie non chiuse occhio: rimase tutta la notte a piangere, a pensare al suo avvenire e a quello dei suoi tre figli. La mattina dopo, verso le 11, ebbe un'altra discussione col marito, al termine della quale Vincenzo le disse: « Ormai ho deciso, me ne vado dalla mia amante, che è più giovane e bella di. te ». Sul comò c'era la pistola carica del marito: la Tagliareni la prese e premette sette volte il grilletto. Poi avvolse in uno scialle il figlio più piccolo, Giuseppino, e uscì, così com'era vestita, con la vestaglia e le pantofole. Gettò l'arma in un cespuglio di via Lanzo, fermò un automobilista e si fece accompagnare in commissariato. Ieri mattina, alla lettura della sentenza, l'imputata ha continuato a tenere il capo chino, come aveva fatto durante tutto, lo svolgimento del dibattimento. L tit Mi Tli La ventiquattrenne Maria Tagliareni ieri in Assise di Appello. In primo piano la suocera Giuseppa Armorino

Luoghi citati: Piemonte, Sicilia, Venaria