Bob Kennedy ricordato a Torino

Bob Kennedy ricordato a Torino Bob Kennedy ricordato a Torino L'on. Scalfari, don Peradotto e Del Boca si sono avvicendati ad illustrare la figura dello statista assassinato Alla Galleria d'Arte Moderna di Torino si è svolta ieri sera una manifestazione in ricordo di Robert Kennedy. Il grande salone, l'atrio ed i corridoi laterali erano gremiti di giovani e di ragazze. Un vero successo per l'incontro organizzato dal Comune in collaborazione con il movimento « Mani tese » per i Paesi in fase di sviluppo. L'assessore ai problemi della gioventù dott. Lucci e il presidente delle Adi ing. Morezzi — chiamato a dirigere la riunione — hanno sottolineato il profondo significato della presenza di tanti giovani per una celebrazione « in nome del più profondo spirito di libertà, di giustizia, di verità». Tre oratori si sono avvicendati alla tribuna: l'on. Euge- nio Scalfari, che ha parlato sull'impegno politico del se-natqre assassinato; dort Fran-co Peradotto sulla figura mo-rale e Angelo Del Boca sugli scritti. « Robert Kennedy — ha detto l'on. Scalfari — non è isolabile dal fratello John. Le due figure si sovrappongono e formano un tutto unico sigillato dall'identico fine. Robert ha ereditato l'esperienza del fratello arricchendola. Non c'è dubbio che si trattasse di un progressista lontano dai pregiudizi e dai preconcetti ». L'on. Scalfari ha fissato i punti principali della personalità e dell'azione di Robert Kennedy: progressismo, pragmatismo, efficienza, spirito di gruppo, popolarità (cioè capacità di entrare in sintonia con il pubblico). Solo Roosevelt aveva tutti questi elementi politici e individuali. « La grande aspirazione di Robert Kennedy — ha concluso l'on. Scalfari tra vivi applausi — era di dare a ciascun cittadino la più ampia possibilità di partecipare alle decisioni comuni. Una battaglia per la democrazia nel suo significa to più ricco e più ampio», Don Franco Peradotto ha affermato che la figura del giovane senatore ucciso « è altissima perché è quella di un uomo che si era attestato sulla frontiera dell'amore e del servizio ». Tutto ciò che pensava o faceva era in funzione dell'uomo, della personalità umana. Nelle sue denunce non vi era massimalismo e sempre, al fondo di ogni analisi, c'erano le indicazioni concrete per risolvere il problema. « La sua lotta — ha aggiunto don Peradotto — non è stata vana perché l'onda di speranza quando comincia a mettersi in moto crea altre onde ». Il giornalista Angelo Del Boca ha concluso la rievocazione illustrando i quattro libri, un totale di 800 pagine, con i quali Robert Kennedy ha denunciato le piaghe, i flagelli, le miserie dell'America, paese più opulento e più sconcertante del mondo; i problemi dell'umanità e le grandi questioni che agitano l'opinione pubblica mondiale. E' seguito un dibattito al quale hanno partecipato numerosi giovani che ponevano domande ai tre oratori.

Luoghi citati: America, Torino