Davanti ai giudici i nove manifestanti accusati di resistenza e di oltraggio

Davanti ai giudici i nove manifestanti accusati di resistenza e di oltraggio Un'udienza di otto ore pei* i disordini di via Roma Davanti ai giudici i nove manifestanti accusati di resistenza e di oltraggio Dicono: «I bastoni? Li ho visti sull'auto della polizia quando mi hanno fermato: Avevo la fionda, ma non sapevo a che dovesse servire» - «Mi hanno preso mentre correvo a vedere un uomo steso in terra » - Sfilano i testi d'accusa e quelli a difesa - Oggi requisitoria e sentenza '■ I nove giovani imputati di resistenza e oltraggio alle forze dell'ordine durante la manifestazione del 1° giugno in piazza Castello, via Roma e via XX Settembre, sono comparsi ieri mattina nella prima sezione del Tribunale (pres. Cavarzerani, p. m. Armando, cane. Bardi) per essere giudicati per « direttissima i>. L'udienza è incominciata alle 9,30 e si è protratta, con un intervallo dalle 13 alle 16, fino alle 20. Poi è <stata rinviata alle 16 di oggi per la requisitoria del pubblico ministero, le arringhe dei difensori — avvocati Berlino, Forchino, Ledda, Negro, Noya, Roller!, Spagnoli, Vigliani — e la sentenza. L'udienza di ieri è stata occupata dall'interrogatorio degli imputati e da quello dei 13 testi di accusa e dei 15 testi di difesa. Il recinto riservato al pubblico era gremito: per lo più studenti e amici dei nove giovani. Agenti di polizia e carabinieri pattugliavano le vie adiacenti al Palazzo di Giustizia. Non si sono verificati incidenti. Gli imputati sono entrati in aula alle 9. Hanno risposto ai cenni di saluto e ai sorrisi del pubblico, poi si sono seduti nel loro recinto. Non ci stavano tutti. Sandra Rinaudi e Licio Bianchi hanno dovuto sedersi sulla panca esterna al recinto. Erano tutti calmi; la ragazza aveva un sacchetto di zuccherini e il distribuiva ai giovani seduti alle sue spalle. II presidente dott. Cavarzerani ha letto il capo di imputazione e poi ha incominciato gli Interrogatori. Luciano Manfredi, 18 anni, tornitore, ha raccontato: « Mi trovavo davanti a " La Stampa ", c'era un fuggi-fuggi generale perché avevano suonato la carica. Non avevo bastone in mano, ero fermo: ho sentito dire " prendetelo perché ha mandato il capitano all'ospedale l'i MI hanno prer so, fatto salire su un'auto della polizia dove c'erano due bastoni, ma lo non li avevo visti prima ». Vittorio Lo Valvo, 20 anni, studente " di matematica: « Sabato pomeriggio sonò arrivato da Ivrea per assistere al comizio dell'ori. Foà. Ho seguito il corteo fino in piazza Castello; qui ho visto arrivare i carabinieri e ho alzato le mani per evitare ohe credessero che io avessi fatto qualcosa di male ». Pres. — Mi parli delle fionda; il tribunale è molto curioso su questo .particolare. £6 Valvo -f 4£c<ìs»lzlo mi.han«ondato, una .flohnVe delle pallina di,>etró„ ma non ,mi. lianno spia-:, gato' a cosà ' sarebbero servite. Comunque la mia non l'ho usata. Sandra Rinaudi, ,21 anni, studentessa di lettere: « Confermo quello che ho detto al magistrato. Sono andata col Balardi in piazza Castellò davanti a palazzo Madama, ho notato una persona per teira (n. d. r.: il brigadiere Zanetti, ferito al capo) sono corsa a vedere. Ho perso una scarpa, sono caduta e la polizia mi ha presa ». Marco Balardi, 24 anni, studente di chimica: «Sono-stato fermato davanti a Palazzo Madama mentre correvo verso il carabiniere steso a terra in una pozza di sangue. Non ho fatto nulla di male ». Clemente Ciocchettl, 29 anni, funzionario del psiup: « Al corteo di sabato pomeriggio, ad un certo punto, ho avuto la sensazione che le forze dell'ordine prendessero gente che non c'entrava per nulla con i tumulti. Ho fatto opera di mediazione perché fosse rilasciata una ragazza che i carabinieri avevano appena trattenuta. Quella l'hanno lasciata, ma subito dopo hanno afferrato 11 Bianchi. Mi sono rivolto a un tenente pregando di lasciar andare il ragaz- zo. Non ho detto parole offensive né ho usato violenza ». Licio Bianchi, 17 anni, allievo alla « Pininfarina »: « Ero in piazza Castello e ho visto un carabiniere cadere ferito. Mi sono avvicinato, c'è stato un po' di confusione, mi hanno afferrato. Non ho gridato nessuna frase ». Andrea Alesci, 22 anni, Giuseppe Pirrera, 24 e Silvio Pittana, 19, tutti operai, furono arrestati sabato sera, dopo 11 comizio dell'on. Longo. Hanno negato di avere usato resistenza ai carabinieri che li avevano fermati. Il Pittana ha detto: « Sabato sera sono uscito per andare ad assistere al film "La scuola della violenza", ma era tutto esaurito e cosi sono andato a vedere che cosa succedeva In via Roma ». Dopo l'interrogatorio degli imputati è incominciato quello dei testi. Il brig. Celardo e la guardia Abbati della polizia hanno confermato di avere visto il Manfredi avventarsi contro il capitano Campi, brandendo una clava chiodata. I carabinieri Massu e Ristori hanno indicato il Lo Valvo, la Rinaudi e il Balardi quali assalitori del carabiniere Loritto, che venne ferito al labbro. Il ten. Renella ha riferito con ricchezza di particolari che, mentre tratteneva il Bianchi, 11 Cioc¬ chetti cercò di strapparglielo dal-1 ie mani e lo insultò. Sul ferimeri to del brig. Zanetti ha depost1 anche 11 dott. Stipo, 11 quale h! riferito che lo studente Blanch si avventò sul sottufficiale che er. caduto e lo percosse con un ba stone. Sono sfilati infine 1 testi a di fesa, per lo più amici degli im putati che avevano partecipato al la manifestazione: Mario Frenda Gabriella Ratti, Gian Paolo Gior dana, Giuseppe Cervetto, Roberti Marocco Ghion, il fratello de Balardi e altri. Hanno negato chi i nove giovani abbiano mai usati frasi oltraggiose e abbiano oppo sto resistenza a polizia e cara blnierl. Entra la Corte: si alza in piedi il gruppo dei nove imputati per i tumulti del 1° giugno

Luoghi citati: Berlino, Ivrea