Prende la bimba per allattarla scopre che è morta nella culla

Prende la bimba per allattarla scopre che è morta nella culla Dramma di una madre di 22 anni a Rivoli Prende la bimba per allattarla scopre che è morta nella culla Ha già perso altri 3 figli - Il padre va a ordinare il funerale senza certificato di morte - L'ufficiale sanitario trova segni bluastri sul corpo e ordina l'autopsia Due coniugi calabresi — Salvatore Dragone, 31 anni, e Rosa Parto, ventiduenne — sono perseguitati dalla sventura. Si sono sposati nel settembre del 1960, da circa tre anni abitano a Rivoli in via Saffi 4. Camera e cucinino con un letto, una culla, un passeggino, un paio di armadietti, un tavolo e due sedie. Pagano 3500 lire al mese, ma non sempre li Dragone riesce a racimolarle. Con un motofurgoncino effettua commissioni per una ditta di Venaria. Lavorando in proprio, non può contare su un guadagno sicuro. Rosa è appena quattordicenne quando si sposa. Un anno dopo dà alla luce una bambina, Maria, che muore dopo poche settimane. E' venuta al mondo anzitempo; nello stesso anno nasce Rita, anch'essa prematura: si spegne dopo 15 giorni. Nel 1962 la ragazza è alla terza maternità: nasce Antonietta, sempre con un anticipo sulla normale gestazione. Anche questa piccina non supera la settimana di vita. Il quarto figlio, Antonio,' ha lo stesso destino. L'unica creatura sopravvissuta è Vittorio, che ha quattro anni, nato con un mese di anticipo. Il 19 marzo di quest'anno, all'ospedale di Rivoli, la donna dà alla luce due gemelli prematuri: Claudio e Giuseppina. I medici li trasferiscono al « Sant'Anna » di Torino, dove funzionano le incubatrici. Claudio vi rimane fino al 13 maggio, la sorella dieci giorni di più. Ogni pericolo pare scongiurato, le due creature vengono restituite al genitori. Alla fine del mése la madre porta 1 gemelli al consultorio dell'Orimi di. Rivoli, 11 . medico prescrive gocce a base di vitamine. Ieri mattina all'alba la Dragone si accosta alla culla dove dorme Giuseppina, è sveglia e tranquilla. Dà 11 latte al bimbo, poi quando fa per darlo alla bimba, si accorge che non respira più. E' cianotica. Chiama il marito, lavano il corplclno, lo rivestono. Più tardi Salvatore Dragone va dal parro- co della Madonna della Stella, per combinare il funerale. Ma non ha il certificato medico e quello del Comune, prescritti dalla legge. Il padre si reca dall'ufficiale sanitario, dott. Viglino, che di fronte al caso sconcertante avverte 11 maresciallo Colombo del carabinieri. Insieme a lui e ad .un'assistente dell'Orimi va cstddcpaala visitare la salma, si accorge j t che presenta strane chiazze bluastre — provocate forse dalla rottura di vasi sanguigni — e il dramma diventa di competenza dell'autorità giudiziaria. Il corpicino viene portato alla Clinica pediatrica dell'Università per gli accertamenti. Alla stessa clinica è affidato Claudio, per controllarne le condizioni e prevenire sven- tuali pericoli. Salvatore e Rosa Dragone con il figlio Vittorio di 4 anni

Persone citate: Rosa Dragone, Salvatore Dragone, Viglino

Luoghi citati: Torino, Venaria