Saragat riceve Menni e Rumor Il pri è per il centro-sinistra di Fausto De Luca
Saragat riceve Menni e Rumor Il pri è per il centro-sinistra Si IntensiUcstno gli incontri nex* 11 governo Saragat riceve Menni e Rumor Il pri è per il centro-sinistra Intervento di La Malfa alla direzione repubblicana - Dice: «L'urgenza e l'importanza dei problemi impongono che si dia subito al Paese un governo a tre con programma ben delimitato nel contenuto e nel tempo» - Tra le riforme immediate: scuola, regioni, tributi, famiglia, codici - Lungo colloquio tra Moro e Nenni - Oggi si riunisce il comitato centrale del psu (Nostro servizio particolare) Roma, 30 maggio. Tra le conclusioni della direzione socialista, che con 31 voti favorevoli e 11 astensioni ieri ha giudicato che non esistono per il momento le condizioni per un governo di coalizione con la de, e la riunione del comitato centrale socialista, che comincerà domani all'Eur i suoi lavori, si registrano oggi numerosi fatti politici. La segreteria democristiana (Rumor, Piccoli, Forlani) si è recata negli uffici del gruppo socialista della Camera dove si è incontrata con i cosegretari del psu De Martino e Tanassi. Contemporaneamente, a Palazzo Chigi, 11 presidente del Consiglio Moro e il vicepresidente Nenni si incontravano, per la prima volta dopo un mese e mezzo di campagna elettorale. Nel pomeriggio, mentre giungevano a conclusione i lavori della direzione repubblicana che si è pronunciata per la costituzione di un governo a tre con programma limitato ma fortemente impegnativo (tesi sostenuta da Giolitti alla direzione socialista), il presidente della Repubblica Saragat ha ricevuto al Quirinale, in successivi colloqui, l'on. Rumor e l'on. Nenni. Di tutti gli incontri a carattere personale non si sono avute indiscrezioni. Dalle poche indicazioni di fonte ufficiosa si ricava l'impressione che, per quanto rigide possano apparire oggi le posizioni dei partiti di centrosinistra circa il nuovo governo, non si sia persa la speranza di aprire qualche spiraglio attraverso il quale riuscire a sbloccare la situazione. Totale il riserbo sul colloquio Moro-Nenni. A proposito del vicepresidente del Consiglio era circolata, in mattinata, la voce di imminenti sue dimissioni dalla carica di presidente del partito socialista unificato, ma più tardi essa veniva definita « destituita di ogni fondamento ». Sulla riunione tra le segreterie de e psu, gli interessati, lasciando Montecitorio, si sono limitati a dichiarare che erano stati esposti e illustrati i «rispettivi punti di vista». Poiché gli orientamenti ufficiali sono già noti e consegnati nei documenti, è logico supporre che il colloquio abbia abbracciato i prò blemi concreti che nascono dalla dichiarata volontà socialista di non partecipare al governo e di attendere che la de costituisca ttn monoco lore e annunci un programma che il psu valuterebbe « senza apriorismi e preclusioni preconcette ». L'annuncio che sono stati semplicemente illustrati i rispettivi punti di vista significa poi che da parte democristiana è stato riconfermato 11 rifiuto del governo monocolore e di ogni altra soluzione a carattere provvisorio ed è stata rilanciata l'offerta di una ripresa del governo a tre con l'impegno di portare avanti rapidamente il programma di riforme del centro-smistra. Tra queste due posizioni si inserisce la proposta di Giolitti accettata e rilanciata, con propria motivazione, dai repubblicani. La Malfa, nella sua relazione, ha attribuito l'insuccesso socialista e la vittoria comunista al fatto che non è stato chiarito a fondo «il rapporto tra una sinistra che vuole governare e una sinistra che vuole soltanto protestare». A suo giudizio, i programmi elettorali della de e del psu ammucchiavano richieste tra loro non compatibili, favorendo così le indiscriminate richieste e proteste del pel. Secondo La Malfa, un governo senza i socialisti non potrebbe risolvere gli urgenti problemi che bisogna affrontare. Se ci sono nei due partiti questioni politiche che devono essere risolte e affrontate nei rispettivi congressi, nel frattempo l'urgen za e l'importanza dei problemi impongono che si dia un governo al Paese, con un programma « ben delimitato ' nel contenuto e nel tempo ». Questo governo dovrebbe affrontare pochi precisi punti: 1) riforma dell'Università e della Media superiore; 2) preparazione delle elezioni regionali in un quadro istituzionale che non rappresen¬ ti una grossa avventura amministrativa, finanziaria, burocratica (cioè con l'abolizione delle Province); 3) modifica dei regolamenti parlamentari, fra l'altro consentendo la ripresentazione delle riforme già avviate nella scorsa legislatura: riforma del Codice penale e del Codice dì procedura penale. I repubblicani prenderanno contatti con i socialisti e i democristiani dopo la riunione del comitato centrale socialista. In previsione di questa assemblea sono continuati oggi i colloqui tra i socialisti. De Martino è andato da Nenni, poi ha incontrato Gio¬ litti. Quest'ultimo si è incontrato con Tanassi, il quale ha anche tenuto una riunione con i ministri e sottosegretari ex psdi (Tremelloni, Preti, Bertinelli). Più tardi Preti ha smentito di avere partecipato ad ima riunione con Mancini, Ferri e Matteotti, pur essendo d'accordo con loro nel sostenere l'esigenza della partecipazione al governo. Dal comitato centrale di domani non si attendono cambiamenti di orientamento rispetto alla linea stabilita ieri dalla direzione a larga maggioranza. Sul 247 membri del comitato centrale, 180190 dovrebbero approvare il documento della direzione. Pur considerando scontato questo risultato, i nenniani sperano che il vasto dibattito al comitato centrale possa indebolire o incrinare gli argomenti portati da De Martino e Tanassi contro la partecipazione. Come si sa, per la ripresa della partecipazione i socialisti chiedono che la de metta fine alla sua unanimità interna ed esprima una chiara maggioranza di sinistra che garantisca l'attuazione di un programma impegnato. I nenniani sostengono, che questa chiarificazione si pub ottenere dalla de, ma la via peggiore per giungere a questo risultato sarebbe proprio la non partecipazione al governo. Sensibili agli argomenti di De Martino e Tanassi si mostrano invece i capi della sinistra democristiana. Dopo Galloni, è stato oggi Donat Cattin a recarsi da De Martino per un colloquio. Jn serata una nota della « sinistra di base » ha dichiarato che nella de non ci saranno altre votazioni all'unanimità e che bisognerà giungere a costituire ima maggioranza di sinistra. Fausto De Luca La grande manifestazione del sostenitori del generale De Gaulle a Parigi: il corteo avanza da Piazza della Concordia attraverso I Campi Elisi. In primo piano deputati e ministri, tra I quali Debré e Malraux (Telefoto «A. P.»)
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