Due anni alla ragazza che teneva quattro chili di hashish in casa

Due anni alla ragazza che teneva quattro chili di hashish in casa La sentenza al Tribunale di .Pinerolo Due anni alla ragazza che teneva quattro chili di hashish in casa L'imputata, venticinque anni, è scoppiata in singhiozzi - Ha detto: «Non sapevo che nella valigia c'era la droga; me l'aveva affidata un'amica» - Quest'ultima, arrestata in Svizzera, è riuscita a farsi ricoverare in una casa di cura e ad evadere (Dal nostro inviato speciale) Pinerolo, 30 maggio. Due anni di reclusione sono stati inflitti stamane, dal Tribunale di Pinerolo, a Eliana Bertin, 25 anni, la ragazza di Torre Pellice colpevole di avere tenuto in casa quattro chili e mezzo dì stupefacenti. Durante la lettura della sentenza l'imputata ha trattenuto a stento le lacrime, e appena fuori dell'aula, è scoppiata in un pianto dirotto. Tra i singhiozzi continuava a ripetere: « Perché la legge è tanto severa con me? E' vero che in camera mia c'era una valigia con quella roba, ma è stata la mia amica .Edith Erbacher a lasciarmela perché gliela tenessi fino alla prossima volta in cui sarebbe venuta a trovarmi. Io non l'ho mai toccata ». Il processo è incominciato alle 9.30, ma la Bertin, che è detenuta alle « Nuove » di Torino, è arrivata a Pinerolo quasi un'ora prima. E' una ragazza bruna, con occhi celesti. Ha un volto pulito, senza trucco. Indossa un soprabito bianco e nero, a quadretti, su una maglietta turchese e gonna blu. Nell'attesa, prima che incominciasse l'udienza, ha potuto salutare i parenti. Ha baciato il padre, Stefano, poi si è abbandonata nelle braccia del fidanzato, una ex guardia di Finanza che ha trovato posto come operaio in una fabbrica di cioccolato. All'apertura del Uibattimento il presidente dott. Girlando ha letto il breve capo di imputazione, poi ha fatto avvicinare la giovane e l'ha interrogata domandandole in via preliminare: « Conferma quello che ha già raccontato alla polizia? ». Imputata — No. Quando sono venuti ad arrestarmi ero sconvolta e non ricordo nemmeno che cosa ho detto. E' vero che mi hanno trovato la valigia piena di « hashish », ma non avevo mai sentito quel nome e non sapevo che si trattasse di uno stupefacente. Preciso che non ne ho mai fatto commercio. Presidente — Com'è andata che la vostra amica l'ha lasciata in casa vostra? Imputata — Ho conosciuto Edith Erbacher nel '62. Era ospite dell'istituto valdese di Torre Pellice. E' della Svizzera tedesca e voleva imparare bene l'italiano. Siamo diventate amiche. Diciotto mesi dopo se ne tornò a casa, ma continuammo a mantenere una relazione epistolare. Rimasi due anni senza sue notizie, poi nell'ottobre del '67 capitò a Torre Pellice in compagnia di un amico tedesco. Un tipo strano: ricordo che si chiamava Heinz e che aveva i capelli biondi lunghi. Vestiva alla « beat » e attorno al collo portava una grossa catena. Edith era cambiata. Mi raccontò di aver viaggiato molto, d'essere stata a Bombay, a Calcutta e nell'Afghanistan. Laggiù aveva imparato a drogarsi. Presidente — Lei ha ospitato i due in casa sua? Imputata — Si, rimasero una settimana nel mio alloggio di piazza Pietro Micca 3, a Torre Pellice. Poi partirono in motocicletta. Al momento di andarsene Edith mi lasciò una valigia pregandomi di te- nergliela fin quando sarebbe tornata a ritirarla. Non sapevo che cosa contenesse né feci domande. Soltanto un mese dopo mi scrisse dicendomi ch'era piena di « hashish ». Le risposi di venire subito a prenderla, e da quel giorno non ho più saputo nulla di lei. La Erbacher fu arrestata a Basilea, quasi contemporaneamente alla Bertin. Venti giorni orsono è riuscita ad ottenere il trasferimento in una clinica dalla quale è evasa nonostante la sorveglianza. Del giovane, conosciuto sotto il nome di Heinz, si sta interessando la polizia tedesca, ma fino ad oggi è rimasto irreperibile. Secondo gli atti processuali risulta che l'Interpol continua le indagini per scoprire la centrale della droga. Le informazioni per rintracciare l'« hashish » a Torre Pellice sono pervenute dalla polizia turca. Gli agenti della squadra mobile torinese sono ondali a colpo sicuro. Si sono recati in piazza Pietro Micca ed hanno bussato alla porta dei Bertin. Al padre Stefano hanno chiesto la valigia lasciata da una svizzera; non hanno dovuto attendere. L'uomo l'ha consegnata subito. Aveva due dita di polvere. Quando è stata aperta sono saltati fuori i pani di « hashish » contenuti in due cinture di plastica. Stamane il maresciallo Stella e i brigadieri che collaborarono con lui nell'operazione, hanno confermato che i fatti si sono svolti proprio così. Il p.m. dott. Ricaldone ha proposto per l'imputata il minimo della pena, 2 anni, riconoscendole le attenuanti generiche. Il difensore avv. 1111111111r1311111111111111111111111111 ì11II111{111 j1111M Bert ha sostenuto la mancanza di dolo da parte della Bertin ma il Tribunale non ha potuto accogliere questa tesi, ed ha emesso la sentenza di condanna. s. m. Eliana Bertin in aula a Pinerolo: è stata condannata per detenzione di droga

Persone citate: Bertin, Edith Erbacher, Eliana, Eliana Bertin, Ricaldone