Assolto il podista notturno scambiato per un malvivente

Assolto il podista notturno scambiato per un malvivente Assolto il podista notturno scambiato per un malvivente Era stato arrestato mentre si allenava per una corsa campestre - Reagì ai vigili che lo inseguivano Un podista scambiato per un malvivente è stato assolto dalla seconda sezione del Tribunale (pres. Palaia, p. m. Armando, cane. Sacco). E' l'operaio Sergio Castagnotto, 36 anni, via Magnano 17, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di generalità, calunnia. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione; il tribunale ha accolto la tesi del difensore, avvocato Altara. L'episodio risale a 6 anni fa. L'imputato, appassionato di atletica leggera, compie lunghi allenamenti di corsa campestre di notte, per evitare il traffico stradale. Verso le 3,40 del 25 settembre '62, mentre correva in tuta sportiva e scarpe du tennis, fu visto dall'ispettore di vigilanza notturna Carmine Ottaviano e dalla guardia Daniele Giuliani. In quel momento stava avvicinandosi a una 1100, che al suo passaggio, ferma sul ciglio della strada, partì di scatto. La scena insospettì 1 due vigili notturni che rincorsero e afferrarono il Castagnotto. Questi reagì, nacque una colluttazione con calci e pugni. « Lo avevamo preso — hanno detto le due guardie — per un malvivente ». L'avvocato Altara ha sottolineato il fatto che nella casa del Castagnotto vennero trovate tre sveglie puntate sulle tre e un quarto: « Un malvivente che voglia fare un colpo non carica la suoneria, uno sportivo che voglia allenarsi, sì ». — E' stato rievocato in Corte di Appello un insolito omicidio colposo avvenuto nel novembre del '61. L'imputato, Giovanni Merlo, 68 anni, abitante a Rivoli, era stato condannato in primo grado a 4 mesi. La Corte l'ha però assolto per insufficienza di prove; alla difesa, gli avvocati De Marchi e Papa. Il Merlo, attraversando a piedi via Pietro Cossa era andato ad urtare contro un ciclista. Silvano Bordina, 32 anni, il quale aveva perso l'equilibrio ed era caduto. Mori 11 giorno dopo. Donna fuggita da Torino fermata in treno a Vercelli Era con la figlia, senza biglietto - Portata in un istituto, è scomparsa Il controllore del treno TorinoMilano ha scoperto ieri una donna che, con la figlia di 5 anni, viaggiava senza biglietto. E' stata consegnata alla polizia ferroviaria di Vercelli e identificata per Ulda Bergamin, 38 anni, abitante a Torino, in via Giacomo Dina 52, col marito Enrico Guzzon, 45 anni, e quattro figlie. Ha ammesso di essere fuggita di casa con la bimba, Giuseppina, dopo un litigio col marito. Era diretta a Milano. Madre e figlia sono state ricoverate all'Istituto Charltas in attesa che la questura fornisse loro il foglio di via obbligatorio per il ritorno a Torino. Oggi pomeriggio una ispettrice si è recata all'istituto per interrogare la Bergamin, ma la donna e 1» bambina erano scomparse. A Torino non sono tornate. Probabilmente hanno raggiunto Milano con l'autostop.

Luoghi citati: Milano, Rivoli, Torino, Vercelli