Le Università di Milano presidiate dalla polizia

Le Università di Milano presidiate dalla polizia La maggioranza degli studenti è contro i filo cinesi Le Università di Milano presidiate dalla polizia Il prof. Delitala e 15 professori della facoltà di Legge firmano la denuncia contro un gruppo di giovani che hanno dato fuoco ai libri della biblioteca (Dal nostro corrispondente) Milano, 23 maggio. Nelle Università milanesi la situazione sta precipitando e per fronteggiare eventuali disordini ingenti forze di polizia presidiano i ^dintorni dei tre atenei. Questa misura rispecchia la situazione venutasi a creare la scorsa notte in seguito ad un tentativo da parte.degli estremisti di invadere gli uffici del rettorato dell'Università di Stato. Una trentina di giovani, dopo èssersi mascherati il viso con fazzoletti e con berretti forati all'altezza degli occhi, avevano sfondato una porta interna e dall'anticamera dell'Aula Magna avevano raggiunto il rettorato. A colpi di bastoni e di martelli, avevano infranto due vetrate installandosi negli uffici. A questo punto è intervenuta la polizia sgomberando l'edifìcio e presidiandolo. La polizia vuole evitare che vengano alle mani i filocinesi e gli studenti (sono la maggioranza) che vorrebbero sbloccare la situazione, impedire le violenze degli estremisti, e riprendere l'attività didattica per salvare l'anno scolastico. Nel pomeriggio a Palazzo di Giustizia, presente il Procuratore capo della Repubblica, si è tenuta una nuova riunione dei rettori dell'Università di Stato, del Politecnico e della « Cattolica »: al termine i quindici insegnanti della Facoltà di Legge, compreso il preside prof. Delitala, hanno firmato una denuncia contro gli studenti occupanti per danneggiamento e tentativo di incendio doloso della biblioteca dell'istituto di Diritto industriale. Anche alla « Cattolica » vi è tensione. Per domani è stata indetta una nuova assemblea: gli organizzatori-tat^n-, donò proporre l'occupazione dell'Ateneo. In una lèttera che « gli amici del movimento studentesco » hanno inviato a parecchi loro colleghi, si spiega che questa manifestazione vuole essere « una risposta» alla azione delle autorità accademiche; in questi giorni esse hanno ammonito tre studenti ed hanno invitato un giovane a trasferirsi presso un'altra Università. Secondo gli universitari, è stato permesso alla magistratura di instaurare un procedimento penale contro 35 studenti che parteciparono alle manifestazioni del 25 marzo scorso. Le accuse sono danneggiamenti, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, vilipendio alle istituzioni inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, corteo non autorizzato. Fra i denunciati figura Mario Campana che diede un « ultimatum » alle forze dell'ordine affinché lasciassero la Facoltà sgomberata il giorno prima per ordine della Procura su richiesta del rettore. Gli altri incriminati sono: Silvano Bassetti, Michelangelo Spada, Matteo Spagnolli, Ramus Boni, Renato Buzzitta, Enzo Lottieri, Ernesto Branca, Renato Teti, Francesco Lucat, Enrico Bono, Silvia Malagugini, Attilio Galli, Pietro Salinari, Paolo Montaldi, Giorgio Levrini, Francesco Russo, Marco Moneta, Vincenzo Porcelli, Francesco Racchetti, Paolo Baraggia, Guido Daniele, Paolo Brera, Domenico Renato Corti, Raimondo Catanzaro, Ezio Righi, Luca Colombo, Gabriele Grimaldi, Vincenzo Cali, Giovanni Macali, Bernardino Dolci, Maria A. Belloli, Adelina Pria, Giulio Airoldi e Luciana Viola. g. m.

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