Che cosa vogliono i sindacati per cessare scioperi e occupazione

Che cosa vogliono i sindacati per cessare scioperi e occupazione Che cosa vogliono i sindacati per cessare scioperi e occupazione Le richieste principali: 1) salario minimo di 76 mila lire al mese; 2) garanzia, di impiego; 3) 40 ore settimanali senza riduzioni di paga Se fossero accolte, l'economia francese incontrerebbe gravi difficoltà (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 23 maggio. La vittoria del governo nel dibattito sulla mozione di censura all'assemblea nazionale, non ha chiarito la situazione drammatica in cui si dibatte la Francia. Alle timide speranze che lo sciopero potesse concludersi in breve tempo, anche per la disposizione delle organizzazioni sindacali, favorevoli al dialogo con il governo e gli imprenditori, è subentrato un deluso malessere per il nulla di fatto constatato durante là riunione dei ministri di stamane, durata quattro ore e seguita da un comunicato che non dice nulla. Il rimpasto governativo non è stato nemmeno sfiorato, ed il ministro dell'Informazione Gorse ha consigliato ì giornalisti ad attendere il discorso che De Gaulle pronuncerà domani sera alla televisione e la nuova riunione del consiglio dei Ministri di lunedì prossimo. Ad un più meditato esame della situazione, si direbbe che il governo sia uscito dalla dìcussione all'assemblea ancor meno stabile di quanto lo fosse nei giorni più roventi della crisi. Alcuni osservatori giungono a pensare che la mozione di sfiducia non sia passata perché nessuno' dei partiti, a incominciare dai comunisti, aveva seriamente l'intenzione di rovesciare il governo, e che la mozione sìa stata respinta dopo un attento dosaggio dei voti, in modo che i partiti d'opposizione potessero salvare la faccia. Rovesciare il go verno significava lanciarsi in un'avventura senza via d'usci ta, che poteva condurre alla rivolta della piazza, ed in mo do assai più drammatico di quanto sia avvenuto con gli studenti. Gli operai in sciopero cine dono l'abolizione delle ordinanze sulla sicurezza sociale, i minimi salariali a 600 franchi al mese (circa 76 mila lire nostre/, la garanzia del l'impiego, la riduzione del la voro a quaranta ore la settimana senza riduzione di salano Se le richieste fossero accettate in blocco, l'econo mia francese si troverebbe in gravi difficoltà Dipenderà dalle conversazioni tra sinda calisti. governo e imprendi tori, trovare la via giusta per dare 'soddisfazione ai lavora tori. Ma quando mcominceran no le conversazioni'' Quesiti è la domanda che si pungono oggi gli esperti della politica francese Ieri sera, dopo il discorso di Pompidou, che st dichiarava disposto al dialogo, le organizzazioni sindacali dissero che erano pronte all'incontro. «Disposto a trattare su tutto, aveva detto Pompidou, ma non a subire la pressione politica dei sindacati ». La pressione politica, secondo alcuni osservatori, sarebbe rappresentata dal la richiesta degli operai di abolire le ordinanze sulla sicurezza sociale. E' un provvedimento preso con pieni poteri, senza la discussione in assemblea, con cui il governo ha ridotto del- dieci per cento il rimborso per le spese di malattia e medicine per risanare l'Istituto di previdenza sociale in deficit. Discutere questo argomento, si sostiene, significa mettere in discussione i poteri che la nuova Costituzione conferisce al governo. Questo elemento sarà determinante nelle prossime discussioni, se mai ci saranno. Le organizzazioni sindacali hanno dichiarato oggi che non accettano*nessuna muti lozione alle loro richieste ed hanno respinto l'esortazione a far cessare lo sciopero per metter fine ai tremendi disa gi cui è sottoposta la popolazione. « Sarebbe criminale, — ha dichiarato il signor Seguy. segretario della comunista Cgt, — troncare un movimento di tale ampiezza. Lo sciopero cesserà quando i lavoratori avranno la garanzia che le loro richieste saranno accolte ». Mentre sul fronte sindacale si annuncia qualche schiarita, su quello studentesco regna il disordine massimo La notizia che l'anarchico stu dente tedesco Daniel Cohn Bendit non potrà più tornare in Francia, ha scatenato ieri sera nuove dimoStrazio ni studentesche nel Quartiere Latino Gli scontri con la po tizia sono stati rari, dodici gendarmi sono rimasti feriti ma a notte inoltrata i dimo stranti pareva dovessero di -tperdersi senza altri inciden ti Verso la mattina, però, gruppi di vandali si sono messi uri incendiare automa bili harcheggiàte m strada, a rovesciare t bidoni delt'im mondizia accatastati sui mar¬ ciapiedi ed appiccare il fuoco un po' dovunque. Gli esponenti delle organizzazioni stu dentesche hanno addossato la colpa del vandalismo a provocatori estranei all'Università, una dichiarazione che non ha soddisfatto il partito comunista e la Cgt. Quest'ultima aveva sconfessato la dimostrazione di protesta, ed il signor Seguy aveva dichiarato: « Non disconosciamo il movimento studentesco, ma neghiamo ài suoi capi irre: sponsabil' il diritto di presentarsi come esponenti dei lavoratori ». Il tosso che già divideva studenti e operai si è ancora allargato, e tutto ciò per l'estremismo anarchico di Daniel Cohn-Bendit e dei suot seguaci. Mentre a Parigi gli studenti dimostravano per le vie del Quartiere Latino contro la sua espulsione dalla Francia, e un'altra manifestazione è Indetta per stasera, Cohn-BendìU faceva comizi ad Amsterdam è tra l'altro diceva: « A Parigi ci siamo diretti contro l'Arco di Trionfo perché è un monumento (segue una parola sguaiata) ». Alla domanda perché avesse stracciato la bandiera francese, egli ha risposto: « Perché la bandiera francese è fatta per essere lacerata ». Cohn-Bendit, che viaggia accompagnato dalla torinese Lucia Codignola e dal berlinese Cari Dietrich Wolf, ha saputo della sua espulsione dalla Francia durante una sosta a Francotorte Spaval damente ha detto: « Anche se mobilitassero tutto l'esercito, entrerò comunque in Francia; le frontiere sono molto lunghe » Sono stati presi severi provvedimenti a tutti i posti di frontiera per impedire che lo studente anarchico, divenuto un peri colo di sovversione, possa tornare in Francia. Francesco Rosso Vedere a pag. 5 altre notizie sulla grave situazione in Francia

Persone citate: Cohn, Daniel Cohn Bendit, Daniel Cohn-bendit, De Gaulle, Dietrich Wolf, Francesco Rosso, Lucia Codignola, Pompidou