L'analisi dei risultati in Liguria e Piemonte

L'analisi dei risultati in Liguria e Piemonte Le votazioni di domenica L'analisi dei risultati in Liguria e Piemonte I parlamentari liguri non rieletti - Sorpresa nel psu a Novara per l'esclusione di Jacometti - Asti manda 4 rappresentanti in Parlamento - Un seggio al psiup assegnato coi « resti » a Cuneo (Dal nostro corrispondente) Genova, 22 maggio. In Liguria, per la Camera, la de è in testa con un totale di 410.118 voti contro 381.208 del pei (a Genova, invece, i comunisti sono primi con 185.241 voti contro i 149.354 dei democristiani). Il psiup, con 51.216 voti in tutta la regione (21.744 nella sola Genova) ha mostrato una notevole vitalità profittando del sensibile calo dei socialisti unificati, i quali hanno raccolto 194.212 voti (94.870 a Genova). Buona l'affermazione repubblicana, con 19.500 voti in tutta la Liguria e con un salto da 6657 a 9074 nella città di Genova. Leggermente indebolito il fronte del pli che in Liguria ha avuto 110.970 voti (115.185 nel 1963). In declino i due partiti d'estrema destra: il msi è sceso da 46.851 a 37.806 voti, il pdium da 12.633 a 8.475. Ed ecco i deputati e i senatori della circoscrizione ligure: Democrazia Cristiana ~ Per la Camera: Paolo Emilio Taviani, Roberto Lucifredi, Francesco - Cattane!, Carlo Russo, Gianni Dagnino, Aldo Amadeo, Ines Boffardi, Emilio Revelli. Per il Senato: Giorgio Bo (Chiavari), Franco Varaldo (Savona), Raoul Zaccari (Imperia), Giorgio Morandi (La Spezia). Partito Socialista Unificato - Per la Camera: Sandro Pertini, Giuseppe Machiavelli, Alberto Bemporad, Ermido Santi. Per il Senato: Domenico Macaggi (Genova), Franco Fossa (Genova). Partito Comunista Italiano - Per la Camera: Agostino Novella, Alessandro Natta, Giuseppe Amasio, Luigi Napolitano, Giuseppe D'Alema, Giuseppe Fasoli, Sergio Ceravolo, Giorgio Bini. Per il Senato: Gelasio Adamoli (Genova), Angiola Minella (Savona), Flavio Bertone (La Spezia), Carlo Cavalli (Genova) al cui posto, in primo momento, per un errore di calcolo nei dati trasmessi alla Prefettura di Savona, era stato dato eletto G. B. Urbani. Partito Liberale Italiano Per la Camera: Luigi Durand de la Penne, Alfredo Biondi. Per il Senato: Francesco Perri (Genova). Movimento Sociale Italiano - Per la Camera: Giuseppe Rolandino (eletto con i resti nazionali 1. I parlamentari liguri non rieletti: il democristiano Enrico Ghio, il socialista unificato Paolo Rossi e il liberale Mariano Trombetta, f. d. (Dal nostro corrispondente) Novara, 22 maggio. (p. b.) L'onorevole Alberto Jacometti, deputato alla Costituente e rieletto nelle successive quattro legislature per il psi, è tra le « vittime » illustri della recente competizione elettorale. A giustificare la sconfitta non basta la perdita di tre deputati da parte del psu nella circoscrizione Torino-Novara-Vercelli: le ragioni sono più profonde dal momento che dal conteggio delle preferenze Jacometti risulta al tredicesimo posto. Negli ambienti del psu di Novara l'esclusione ha sorpreso tutti. Con l'on. Jacometti scompare una figura di prim'ordine, di antifascista, di esule, di resistente. Nato nel 1902 in provincia di Novara, è stato segretario nazionale del psi, direttore del Sempre Avanti! e, come giornalista, membro del Consiglio nazionale della stampa. (Dal nostro corrispondente) Asti, 22 maggio. (v. m.) Quattro sono gli astigiani eletti al Parlamento. Tre della de: il professor Giovanni Boano per il Senato, il dott. Giovanni Giraudi e il geom. Giuseppe Miroglio per la Camera. Per i comunisti è stato rieletto alla Camera il pubblicista onorevole Oddino Bo. Il deputato uscente della democrazia cristiana on. Giuseppe Armosino ha subito una sconfitta. L'Armosino, uscito dalla de, aveva aderito al movimento « Cristiano sociale » quale candidato al Senato per il collegio di Asti collegandosi con i missini e monarchici. Ha ottenuto 4307 voti, insufficienti alla sua elezione a senatore. (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 22 maggio. (n. m. ) La novità principale della giornata post-elettorale a Cuneo è data dalla probabile assegnazione, in base ai resti, del 15" seggio della circoscrizione al psiup anziché alla de, come sembrava fino a stamane. Verrebbe in tal caso eletto l'on. Lelio Basso, presidente del comitato centrale socialproletario, il quale avrebbe già annunciato l'intenzione di optare per Cuneo, cedendo il isto a Milano (dove è stato eletto come primo di lista) al primo degli esclusi, Canestri. Per il resto il rapporto di forze non è mutato: la de conserva i suoi sette seggi, tre i socialisti (il terzo è giunto grazie ai resti) e tre i comunisti, e imo i liberali. In campo provinciale c'è da segnalare che la rappresentanza della de alla Camera si è ridotta da cinque a tre deputati. Confermati il sottosegretario Sarti e gli on.li Baldi e Bima; mentre non sono stati rieletti gli on.li Gasco (che era entrato a Montecitorio soltanto nel '63) e l'on. Armando Sabatini. Ha destato una certa sensazione la bocciatura di quest'ultimo, esponente della Cisl e della corrente di sinistra della de, il quale dal '46 ad oggi era sempre stato riconfermato nel suo mandato. L'on. Sabatini dal 1953 al 1957 fu sottosegretario al Lavoro nei gabinetti Sceiba e Segni. Attualmente è deputato al Parlamento europeo, dove ricopre la carica di vicepresidente della commissione agricoltura. (Dal nostro corrispondente) Biella, 22 maggio. (p. m.) Il Biellese sarà rappresentato nella nuova Camera da un solo deputato, l'on. Elvo Tempia, comunista, che è stato rieletto con 13.621 voti preferenziali. L'altro deputato uscente, l'on. Giuseppe Pella, è stato eletto senatore nel collegio di Mondovi con notevole percentuale di voti. Nulla da fare per gli altri candidati locali, che ancora una volta hanno risentito della riluttanza degli elettori biellesi ad indicare le preferenze. Fra i candidati al Senato è stato rieletto il comunista Pietro Secchia, che con l'apporto del psiup ha ottenuto oltre 48 mila voti.