Pilota inglese ad Indianapolis si uccide urtando un muretto

Pilota inglese ad Indianapolis si uccide urtando un muretto La disgrazia durante l'allenamento per la eorsa Pilota inglese ad Indianapolis si uccide urtando un muretto Mike Spence, di 32 anni, era lanciato a quasi 300 all'ora - Si è schiantato in curva contro il muretto a lato della pista - Una ruota l'ha colpito con violenza al capo (Nostro servizio particolare) Indianapolis, 8 maggio. Il pilota inglese Mike Spence, di 32 anni, è ' morto oggi sulla pista di Indianapolis, negli Stati Uniti, mentre si stava allenando per le famosa competizione delle « 500 Miglia », in programma il 30 maggio. La sua vettura, una Lotus a turbina, è andata ad urtare a quasi 300 all'ora contro un muretto di,protezione all'uscita da una delle quattro curve del circuito. Spence è' stato trasportato al Methodist Hospital, dove è deceduto dopo quattro ore per la trattura del cranio. E' il 34" corridore che si uccide a Indianapolis nei 59 anni di storia dell'autodromo. Spence era al suo debuttò sulla pista americana. Nono nella graduatoria del campionato del mondo dello scorso anno, stasera sarebbe dovuto partire con il collega Graham Hill per Madrid, dove domenica è in calendario il Gran Premio di Spagna. Spence era giunto ad Indianapolis la settimana passata, prendendo in pochi giorni confidenza con il circuito a forma di catino di Indianapolis. L'incidente è accaduto alla curva nord-occidentale, su- bìto dopo che il pilota aveva fatto registrare il giro più veloce nelle prove di quest'anno, e il secondo nella storia della pista: 272 km all'ora. La Lotus ha slittato per una novantina di metri sul muretto in cemento della prima curva dopo la linea del traguardo, poi ha percorso, sempre scivolando, altri 120 metri sul tracciato, scostandosi dal muro e, infine, dopo un'altra ottantina dì metri si è fermata in mezzo alla pista, gravemente danneggiata. I soccorritori hanno trovato Spence legato al sedile di guida dalle cinture di sicurezza, privo di sensi. La ruota anteriore destra della po lente vettura era piegata verso l'alto, ma ancora attaccata alla sospensione. Si ritte ne che sìa stata la ruota a colpire con estrema violenza il corridore inglese. Sul casco di Spence era stampata nitidamente l'impronta di un pneumatico. Caricato su un'ambulanza, Spence era trasportato all'» Ospedale Metodista » di Indianapolis. Le sue condizioni venivano definite « critiche ». I medici e i neurochirurghi della clinica tentavano ogni cura per salvare la vita del gióvane asso del volante, ma Spence si spegneva quattro ore dopo il ricovero. Con lui l'automobilismo sportivo bri tannico perde un altro dei suoi migliori rappresentanti nel giro dì un mese: Jim Clark, che nel 1965 vinse con una Lotus-Ford la « 500 Miglia », è morto il 7 aprile in Germania. Spence aveva cominciato a correre nel 1959. Nel '62 era passato alla Lotus, vincendo cinque gare su monoposto di formula 1, fra cui il Gran Premio d'Italia del 1963 e quello di Gran Bretagna del '64. Due anni fa lasciò la Lo tus, dove era il « secondo » di Clark, per passare alla Brm, che gli aveva permesso tuttavìa di partecipare alla « 500 Miglia » con una macchina della sua vecchia scuderia. Sposato, era proprietario di una ditta automobilistica di Maidenhead, vicino a Londra. Secondo i tecnici america ni, Spence avrebbe imbocca to la curva troppo in alto. Non sono stati trovati difetti meccanici sulla vettura, ma si è deciso di controllare le altre tre Lotus inviate dalla Gran Bretagna ad Indianapc lis. Intanto, Carroll Shelby, che preparò le Ford da corsa, ha deciso di ritirare le sue vetture a turbina dalla « 500 Miglia ». Shelby ha dichiarato che « non offrono sufficienti garanzie di sicurezza ». r. s. Mike Spence, il pilota morto ad Indianapolis