La polizia sottrae a stento alla folla il ladro che ha assalito una donna

La polizia sottrae a stento alla folla il ladro che ha assalito una donna Rapina al mattatoio, la seconda in poco più dì un mese La polizia sottrae a stento alla folla il ladro che ha assalito una donna Le ha rubato la borsa con gli incassi, poi è saltato sulla moto di un complice - Inseguiti è raggiunti - Si urla: « Appendiamolo ai ganci » - Il complice si acquatta sotto una catasta, in una fabbrica - Trovato due ore dopo Rapina al mattatolo: la seconda in poco più di un mese. Il 25 marzo un giovane strappò tre milioni alla commessa di un macellaio. Ieri, è toccato a Maria Teresa Rosati, 43 anni, strada antica di Collegno 165, che con il marito Giuseppe Ferrerò, della stessa età, ha uno stand per il commercio all'ingrosso degli ovini. Ma questa volta i rapinatori sono stati arrestati. Uno è stato sottratto a stento al furore della folla, che urlava: « Portiamolo al macello, appendiamolo ai gan¬ ci ». Si chiama Paolo Rossandich, 26 anni, via Foglizzo 12. Il complice è Antonio Di Gennaro, 20 anni, via Pianezza 79. Devono avere preparato il colpo da tempo: Di Gennaro ha alterato il numero di targa della sua motoleggera, coprendo alcune cifre con carta gommata. Ieri si appostano presso l'auto della Ferrerò, parcheggiata in via Principi d'Acaja. Sanno che spesso ha con sé grosse somme: « Lunedi — dice la donna — erano quasi otto milioni. Ma ieri ne avevo appena depositati in banca due e mezzo». Verso mezzogiorno, quando esce, porta due borse: una con i libri mastri, l'altra con documenti, assegni e 111 mila lire. Mentre apre lo sportello dell'auto, si sente afferrare alla spalla e scaraventare per terra. Le borse ruzzolano sull'asfalto. Il Rossandich le afferra e balza sulla motoretta del complice. Ma la borsa con i soldi si apre, banconote e assegni si sparpagliano sulla strada, mentre la donna urla: « Al ladro, prendetelo ». Una « 1500 » si affianca alla moto, che urtata di striscio sbanda e finisce contro un muro. I rapinatori fuggono a piedi, separandosi. Dietro al Rossandich, in via Cavalli, s'incanala una folla di inseguitori. Il meccanico Lauro Casalegno, via Principi d'Acaja 42, al volante della sua « 500 » è il primo a raggiungerlo. Un attimo dopo arrivano l'agente della polizia veterinaria Renato Racioppo con un dipendente della Ferrerò, Giuseppe Tartaglia. Dietro, la turba che vocifera: « A morte, appendiamolo ai ganci ». Il Racioppo spinge il rapinatore nella « 500 », sale anche il Tartaglia. Ma ora la macchina è chiusa nella morsa della folla, mani battono convulse sul tetto: « Datelo a noi, facciamo giustizia ». La Ferrerò ha insinuato un braccio nel finestrino ed ha afferrato per i capelli, credendolo il rapinatore, il Casalegno: gli scuote la testa, tentando di sbatterla contro il montante. L'agente Racioppo urla: « Via, via » e la « 500 ii, fendendo la folla, riesce ad allontanarsi. Poco dopo, il Rossandich è in questura. .Frattanto il dott. Montesano, della Squadra Mobile, ha diramato l'allarme, la zona si riempie di « pantere ». Si cerca l'altro complice, è sparito. Si saprà dopo che si è Infilato nel recinto della ditta Fibromit. Nessuno l'ha notato, nemmeno il guardiano Giuseppe Rigo, 56 anni, che pochi minuti dopo chiude 11 cancello e se ne va. Il Di Gennaro resta intrappolato. Cerca di fuggire scavalcando 11 muro di cinta, mentre attorno urlano le sirene della polizia, e finisce nel cortile del ristorante di Dino Incroccl, che dà l'allarme. Dopo due ore di ricerche, il Di Gennaro è scoperto, rannicchiato dietro una catasta di lastre. In questura 1 due negano: « Passavamo di li per caso ». Ma la Ferrerò, dopo essersi fatta curare una lussazione alla caviglia, li riconosce. Sono ora alle « Nuove ». , 4. Maria Teresa Ferrerò - Paolo Rossandich: inseguito, ha vissuto momenti di terrore

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