Rimini, una spiaggia festosa con i prezzi più bassi d'Europa di Luciano Curino

Rimini, una spiaggia festosa con i prezzi più bassi d'Europa E' il centro balneare più frequentato d'Italia Rimini, una spiaggia festosa con i prezzi più bassi d'Europa Fra i suoi 1513 alberghi vi sono pensioni da 1055 lire al giorno (1255 nell'alta stagione) - Decine di attrattive per i giovani (il 60 per cento dei turisti sono sotto i 40 anni) - Nel 1967 sono arrivati 450 mila villeggianti ; quasi la metà erano stranieri (Dal nostro inviato speciale) Rimini, maggio. La spiaggia più frequentata d'Italia vanta i prezzi più bassi d'Europa. A Rimini ci sono pensioni da 1600 lire al giorno, da 1300. Ve ne sono da 1055 lire (nell'alta stagione 1255). Cerchiamone una per vedere come fa a tirare avanti e come tratta i clienti. Eccola, a poca distanza dal mare. Ha quindici camere, ventisette letti e due docce. E' abbastanza decorosa e pulita. Ha una dozzina di clienti, tutti tedeschi, che rappresentano sempre la prima ondata del turismo. Nessuno è nuovo qui: tutti vi sono già stati nelle stagioni passate, chiamano Giuseppe il proprietario, che li chiama per nome. C'è aria familiare. . Un impiegato di Colonia sta uscendo con la moglie e i bimbi per andare alla spiaggia e Giuseppe lo ferma: «Kamarad, tu aiutare me a scaricare il vino ». E' un ordine, non un invito e il tedesco risponde: « Jawohl ». Poi il proprietario gli regalerà un fiasco di lambrusco e questa sera lo berranno assieme giocando a pinnacolo. Per una familiarità che non è una maschera professionale, ma nasce dalla schietta cordialità romagnola, le pensioni di Rimini sono affollate in luglio e agosto ed hanno una clientela che si ritrova qui ogni anno, che ormai è di casa, a Natale riceve gli auguri dal proprietario. Comunque, non è soltanto una questione di simpatia: il trattamento è buono, la cucina soddisfacente. Si comprende perché i clienti vengono e ritornano a queste pensioni economiche; resta da capire come i proprietari riescano a sopravvivere con prezzi incredibili. Ci sono due spiegazioni. Non vi sono spese di personale. La madre cucina, il marito serve in tavola e all'occorrenza sa sturare un lavandino, la nonna e le figlie rifanno le stanze, zii e cugini vengono a dare una mano. E si chiama un cliente: « Kamarad, tu aiutare a sgusciare piselli ». Non si pagano cuochi e cameriere, e si risparmia in cucina. Questa è la seconda spiegazione. Menù unico. Oggi minestrone per tutti, domani tortellini fatti in casa, anche per il « secondo » in genere non c'è scelta, tuttavia si cerca sempre di accontentare un desiderio o un'esigenza. Inoltre, Rimini ha alle spalle l'opulenta campagna romagnola e il proprietario della pensione va dal contadino a comperare frutta e verdura, vino e uova e conigli, acquista il formaggio e la carne all'origine, aspetta l'arrivo dei pescatori e contratta la cassetta di sgombri. Negli alberghi di prima categoria la pensione completa varia dalle quattro alle settemila lire al giorno. Ci sono poi le spese di spiaggia: l'ombrellone costa seimila lire per 15 giorni e la cabina dodici mila. Si lascia la spiaggia e si finisce in un vortice di attrattive: si portano soldi nei bar, nelle sale da ballo, alle manifestazioni che si susseguono per tutta la stagione. L'Azienda autonoma di soggiorno calcola che l'anno scorso i turisti hani.o speso in media quattromila lire al giorno. Sono cosi arrivati a Rimini circa 25 miliardi. Il 1967 è stato una stagione primato. Sono giunti quasi 450 mila turisti (italiani 247.067, stranieri 202.262) che si sono fermati complessivamente quasi sei milioni e mezzo di giornate. Degli stranieri, i più numerosi sono stati i tedeschi (quasi 49 mila) seguiti dagli inglesi (oltre 41 mila). Per questa stagione, le previsioni sono: tedeschi stazionari, calo degli inglesi, aumento di francesi, scandinavi e italiani. La concorrenza di Jesolo è forte, ma anche in questa stagione Rimini resterà la spiaggia più frequentata d'Italia. E' nata come stazione balneare nel 1843: la Romagna apparteneva allo Stato Pontificio, si pagavano i camerini (le cabine) in baiocchi. « I signori Bagnanti troveranno nel camerino un sofà, non che un vaso d'acqua dolce da rinfrescarsi ed altre cose di comodità ». Oggi Rimini ha 1513 -alberghi e pensioni con oltre 58 mila posti letto, in agosto più di 30 mila persone si sistemano in case private. Nei giorni delle grandi ferie quasi centomila persone affollano i 14 chilometri di spiaggia. Il sessanta per cen¬ to è sotto i 40 anni. Bimbi a frotte. Ragazze e giovani di tutta Europa che rendono questa riviera più vivace. «Rimini d'estate è un'immensa giostra » mi dicono. Jukeboxes e orchestrine, il neon accende la notte, le feste sembrano non avere mai fine. Dice la pubblicità: « Il villeggiante non deve pensare a nulla: deve solo riposare e divertirsi. Al resto ci pensa l'organizzazione della Riviera». L'organizzazione è poderosa e geniale. E' una macchina che non si ferma mai, anche nella stagione morta gira a pieno regime: progetta, programma, realizza. C'è la crisi della sterlina, si prevede il venti per cento di inglesi in meno. Andiamo a prendere gli scandinavi. Ed ecco Rimini organizzare, quest'anno, altri tre voli charters settimanali con tre città svedesi. Crescerà ancora il traffico dell'aeroporto di Miramare, che nel periodo estivo diventa il terzo d'Italia per movimento. Nei cinque mesi caldi dell'anno scorso vi sono atterrati 3396 aerei con oltre duecentomila passeggeri. Si arriva da Oslo in aereo, si va in una pen-" sione da 1500 lire e poi « non si deve pensare a nulla: soltanto riposare e divertirsi ». Luciano Curino uri mar 9 W glorie: LP/ cartolici S.MARINO' PE9ÀRQ3 30 40