I «traumi chiusi» della gabbia toracica

I «traumi chiusi» della gabbia toracica Infortuni sulla strada, sul lavoro... I «traumi chiusi» della gabbia toracica (Nostro servizio particolare) Venezia, 4 maggio. Nella nostra vita dinamica e frenetica moderna, una nuova epidemia sta prendendo consistenza: l'epidemia del trauma. Infortuni della strada, da lavoro, da sport. Ne sanno qualcosa i traumatologi, anche i chirurghi generici, ed in particolare gli specialisti di una delicata chirurgia della gabbia toracica, cioè i toracochirurghi. I quali ultimi debbono sempre più impegnarsi per limitare i danni del toracoleso. Uno dei più eminenti è il prof. Luigi Biancalana, clinico di Torino. Sarà domani « moderatore » ad una Tavola Rotonda ospitata a Venezia alla Fondazione Cini nell'Isola di S. Giorgio, dedicata appunto ai « Traumi chiusi del torace ». Organizzatore, il prof. Tantini, presidente della Società Triveneta di Chirurgia. Membri della « Tavola » i professori E. Ciocatto ed E. Masenti (Torino), Zagnoni (Venezia), G. P. Cevese (Padova), E. Tosatti (Genova), G. Pezzuoli (Padova), I. Donini (Genova), 3. Zaffagnini (Padova). Non sempre è agevole rendersi conto, diagnosticamente parlando, di ciò che accade « dentro » il torace. Fatto sta che l'infortunato spesso respira male, diviene cianotico, corre rischio asfittico. Naturalmente l'occhio attento del toracochirurgo e della sua équipe non resta inerte. Individuati i lembi costali fluttuanti, cerca di rissarli, di « appenderli via » con complicata tecnica chirurgica. Impedisce cosi specialmente un certo movimento a « bascule » del lembo, assai temibile per gli inceppi respiratori che può ingenerare. Su questo fondamentale punto terapeutico riferirà alla Tavola Rotonda veneziana il Masenti, sottolineando le metodiche nel trattamento dei lembi costali. Fa sempre in tempo il toracochirurgo ad intervenire sui lembi? Non sempre, ed ecco allora che un altro personaggio ultraspecializzato si affaccia sulla scena qualora il toracoleso cada in precoce asfissia: l'anestesiologoresuscitatore. Oggi esiste la possibilità di rianimare il traumatizzato toracico in asfissia in parecchi casi, e ce lo assicura uno dei più autorevoli anestesiologi italiani: il relatore prof. Ciocatto, facendo il punto su quelle che sono le moderne tecniche rianimatorie, dalla somministrazione di farmaci attivanti il respiro, ai controlli biochimici della complessa fisiopatologia respiratoria, soprattutto agli speciali interventi con aspiratori e respiratori automatici. Ecco che così la figura del rianimatore, che lavora a fianco a fianco al toracochirurgo, assurge a valore insostituibile per il ricupero del toracoleso. Ma esistono, per questo malato in pericolo di vita, altri grossi problemi, che a Venezia saranno sul tappeto. dott. Roberto Morgante dell'Ospedale Maggiore di Verona

Persone citate: Ciocatto, Donini, Luigi Biancalana, Masenti, Pezzuoli, Roberto Morgante, Tosatti, Zagnoni