Tutta la trattativa si svolgerà a Parigi? di Sandro Volta

Tutta la trattativa si svolgerà a Parigi? Tutta la trattativa si svolgerà a Parigi? Americani e nord-vietnamiti (secondo i giornali francesi) si sarebbero accordati per continuare il negoziato dopo l'intesa sulla fine degli « atti di guerra » (Dal nostro corrispondente) Parigi, 4 maggio. T.l primo ministro Georges Pompidou, che si trova a Teheran col ministro degli Esteri Couve de Murville, in visita ufficiale allo scià, appena è stato informato della scelta di Parigi per l'inizio delle trattative di pace fra Washington e Hanoi, ha detto: « Non era affatto imprevisto: tutto sarà fatto per accoglierli bene ». In questa forma discreta, Pompidou ha voluto lasciar intendere di essere già a conoscenza della decisione delle due parti ed ha poi aggiunto di considerarla una vittoria della diplomazia francese. Anche Couve de Murville ha fatto capire che il Quai d'Orsay ha svolto un'azione assai efficace nei contatti che si sono svolti il mese scorso, pur limitandosi a dire: « Era più d'un mese che avevamo scommesso che l'accordo sarebbe stato raggiunto su Parigi ». All'atteggiamento d* estremo riserbo dei poteri pubblici fanno eco i commenti della stampa gollista, secondo i quali « la Francia persisterà nella sua posizione di discreta efficacia: è un affare fra americani e vietnamiti, i francesi rimarranno neutri e disponibili ». Sembra d'altronde che la scelta di Parigi non riguardi soltanto i primi approcci fra il Vietnam e gli Stati Uniti, ma tutto lo svolgimento delle trattative. E', almeno, ciò che afferma un giornale che pubblica spesso informazioni di ispirazione governativa, France Soir, con un titolo su tutta la prima pagina in cui è detto: «Vietnam: è il vero negoziato che s'aprirà a Parigi venerdì, ma sarà lungo ». Manca per ora qualsiasi conferma ufficiale, però anche Le Monde accenna stasera alla probabilità che le trattative di pace si svolgano interamente a Parigi. Il governo di Hanoi, infatti, ha posto, come primo obbiettivo dell'incontro, l'arresto incondizionato e definitivo dei bombardamenti americani sul Nord, però ha anche accettato di discutere « questioni di interesse comune ». Secondo il giornale, « questa pìccola frase fa pensare che le conversazioni potrebbero, appena concluso l'accordo sulla fine dei bombardamenti, estendersi al vero problema, che i è quello del Sud ». L'ipotesi di Le Monde è ' che, in questa seconda fase delle trattative di Parigi, anche Saigon e il fronte nazionale di liberazione dovrebbero essere rappresentati e ciò costituirà, naturalmente, il problema più delicato da risolvere. Nello stesso tempo, altre trattative dovrebbero svolgersi fra i vietnamiti e un gruppo di paesi chiamati a porre le basi d'uno statuto internazionale e a garantirlo: questa conferenza parallela potrebbe aver sede a Ginevra. Sono, però, problemi non ancora imminenti. Per ora si tratta soltanto di scegliere l'edificio in cui si incontreranno la delegazione presieduta da Averell Harriman e quella con a capo Xuan Thuy. Il governo francese si è limitato a compilare un elenco delle varie possibilità e a trasmetterlo alle due parti. E' un problema tecnico, che non dovrebbe suscitare seri contrasti. Pare però che Hanoi dia la preferenza a un palazzo nel centro di Parigi, che potrebbe essere, per esempio, la ex sede dell'Unesco nell'avenue Kleber, mentre Washington preferirebbe un castello nella periferia della città, per evitare manifestazioni popolari, che non sarebbero certo a suo favore. La scelta definitiva avverrà la settimana prossima, dopo l'arrivo delle due delegazioni Xuan Thuy, l'interlocutore vietnamita di Averell Harriman, è ben conosciuto à Parigi, non foss'altro perché le autorità francesi in Indocina lo avevano fatto arrestare nel 1928, nel 1929 e, finalmente, nel 1939, quando lo tennero in carcere sei anni. Nato nel 1912 in una località vicina ad Hanoi, Thuy aderì n.l 1926 alla Lega della gioventù rivoluzionaria, fondata da Ho Clmin. Iniziò la carriera di giornalista in prigione, pubblicando un foglio comunista che veniva distribuito clandestinamente ai detenuti. Sandro Volta

Persone citate: France Soir, Georges Pompidou, Harriman, Kleber, Pompidou, Xuan Thuy