Tre banditi assaltano una banca fuggono ma sono catturati sui monti

Tre banditi assaltano una banca fuggono ma sono catturati sui monti Drammatico episodio In Vai d'Intelvi nel Comasco Tre banditi assaltano una banca fuggono ma sono catturati sui monti Ieri mattina - Giungono a bordo di un'auto e fanno irruzione nell'agenzia - S'impadroniscono di un milione e 620 mila lire - Durante la fuga abbandonano la vettura e proseguono a piedi per i sentieri Immediata battuta con l'impiego di un elicottero - Due presi nei boschi, il terzo in una baita (Dal nostro corrispondente) Como, 3 maggio. Stamane tre rapinatori hanno dato l'assalto all'agenzia della Cassa di Risparmio di Castiglione Intelvi (Como), riuscendo a impossessarsi di un milione e 620 mila lire. Ma sono stati catturati dalle forze dell' ordine dopo una drammatica caccia nei boschi. Sono Antonio Cappellini, di 35 anni, residente a Mila¬ no in corso Garibaldi 1, Giordano Arbutti, di 27, anch'egli milanese e abitante al numero 55 di corso Garibaldi, ed Emilio Giuffrè, dì 21,- nato a Blessagno in Val d'Intelvi e residente a Milano presso una sorella. Costui è stato l'ideatore dell'impresa. Il Giuffrè, accordatosi con gli altri due, nel pomeriggio di giovedì scorso acquistava in un grande magazzino a Milano tre pistole scacciacani e in serata rubava una « Giulietta » intestata a Carletto Gualernì, abitante a Milano in via Canonica 34. Con l'auto rubata i tre raggiungevano a mezzanotte Blessagno e stamane, notati da alcune donne, verso le 6,30 proseguivano per Argegno, dove in un bar consumavano un caffè. Alle otto la vettura con i tre banditi era sul piazzale dì Castiglione Intelvi e cinquanta minuti dopo sì fermava dì fronte alV agenzia di credito. All'interno della banca, in quel momento, non si trovava alcun cliente. C'erano il direttore Franco Tunesi, il cassiere Antonio Girola e l'impiegato Sisto Lanfranconi. Armi in pugno, i rapinatori facevano irruzione con il viso coperto da una calza, e mentre uno strappava i fili del telefono, un altro, il Giuffrè, intimava agli impiegati: « Mani in alto! ». Dopo essersi impadroniti delle banconote più in vista, i malviventi sì precipitavano fuori e fuggivano sulla « Giulietta » verso Dizzasco. Poco più tardi abbandonavano l'auto e proseguivano a piedi per i monti. Il trambusto era stato notato da un passante, Costante Lavani, di 24 anni, impiegato milanese. Il giovane riferiva i suoi sospetti ad altre persone e pochi minuti dopo la fuga dei banditi veniva dato l'allarme ai carabinieri. Scattava immediatamente una vasta operazione. I militi si recavano sul luogo e dopo avere ricevuto una segnalazione che permetteva loro dì rintracciare la macchina, proseguivano seguendo le tracce fresche lasciate dai rapinatori sul sentiero. Con l'impiego dì un elicottero della Guardia di Finanza che segnalava la presenza di uomini sospetti nella zona di Blessagno, in breve tempo i carabinieri riuscivano a rintracciare il Cappellini e l'Arbutti, che venivano catturati. In tasca di quest'ultimo, è stata trovata parte del bottino. Il Giuffrè, nascostosi in una baita, veniva arrestato più tardi, alle 14.30. Condotto alla caserma dì Argegno, confessava che le banconote mancanti erano nascoste sotto una pietra nella baita, dove infatti la somma è stata poi recuperata. \m p. I due banditi Antonio Cappellini, a aesira, e Giordano Arbutti arrestati ieri mattina dopo avere compiuto la rapina alla Banca di Castiglione Intelvi (Telefoto Ansa)