Amnistia all'ingegnere che spedì lettere di ricatto firmando Oas

Amnistia all'ingegnere che spedì lettere di ricatto firmando Oas Amnistia all'ingegnere che spedì lettere di ricatto firmando Oas Il Tribunale ha concesso l'amnistia all'ing. Sergio Bellone, di 53 anni, via Bardonecchia 120, che nella primavera 1862 spedi lettere minatorie chiedendo denaro a nome dell'Oas. L'accusa era di tentata estorsione, ma lo stesso p.m. dott. Zagrebelsky ha ritenuto di ravvisare soltanto gli estremi delle minacce aggravate. In tal modo è stato possibile applicare 11 provvedimento di clemenza. Il fatto, a suo tempo, suscitò vivo scalpore perché l'Oas, l'organizzazione armata clandestina, era in piena attività non soltanto in Francia e in Algeria. Nel primi di marzo del 1962 1 direttori dei quotidiani torinesi, l'avv. Geo Dal Fiume, l'ing. Giuseppe Pollone, Riccardo Dalmas, Giovanni To| massone, Federico Ferraris, il prof. Vittorio Morone, l'ing. Aldo Nicolardi e Giuseppe Monfrino ricevettero una lettera, intestata « Oas - Organisation de l'Armée Secrète - Division Italienne », che li invitava, sotto pena di gravi rappresaglie, a versare una certa somma, da mezzo milione a 10 mila lire. Le missive, firmate da un fantomatico col. J. Dutheil, risultavano spedite da Susa il 5 marzo. La polizia e i carabinieri riuscirono a identificare il mittente: si trattava appunto dcll'lng. Bellone, dipendente di una fonderia torinese. Ieri, comparso a piede libero, l'ing. Bellone ha ripetuto le giustificazioni fornite fin dai primi interrogatori: « Non ho mai voluto estorcere del denaro. E' stato tutto uno scherzo, di pessimo gusto, suggerito da una parentesi di fantasia aberrante. Al giornali scrissi perché si occupavano molto dell'Oas. Gii altri destinatari furono scelti tra persone che avevano avuto cor. me qualche screzio ». Il difensore, avv. Tardy, ha fatto notare che « non esistono soltanto 1 bambini terribili, ma anche 1 maturi scatenati ». | L'ing. Sergio Bellone

Luoghi citati: Algeria, Francia, Susa