L'intesa raggiunta nel Laos con la mediazione di De Gaulle ? di Sandro Volta

L'intesa raggiunta nel Laos con la mediazione di De Gaulle ? L'intesa raggiunta nel Laos con la mediazione di De Gaulle ? Gli ambasciatori americano e nord-vietnamita si sono incontrati ieri a Vientiane - Il colloquio è durato solo sette minuti : tutti i punti dell'intesa erano già stati definiti (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 maggio. La decisione degli america ni e dei nord-vietnamiti di incontrarsi il 10 maggio a Parigi per i preliminari delle trattative di pace, era considerata sicura già da alcuni giorni negli ambienti ufficiali francesi, dove non veniva attribuita importanza ai ritardi dell'ultima ora, considerati necessità di ordine tattico in relazione alla politica interna dei due paesi. Stamane, finalmente, il delegato generale della Francia ad Hanoi, Fran cois de Quirielle, che è stato uno dei principali protagonisti della vicenda diplomatica segreta, è stato convocato al ministero degli Esteri nord vietnamita e, con qualche ora di anticipo sull'annunzio dato dalla radio di Hanoi e dalla conferenza stampa del presidente Johnson, gli è stato preannunziato l'avvenuto accordo. Nessun commento ufficiale è stato ancora diffuso dal governo francese. La sola voce autorizzata che si è fatta udì re è quella di Pierre Billotte, ministro di Stato incaricato dei dipartimenti e territori d'oltremare, il quale ha dichiarato che la Francia « ha portato il suo pieno contributo alla soluzione della guerra del Vietnam; un contributo che potrebbe essere determinante in un regolamento onorevole del conflitto ». Non viene' detto, per ora, in che cosa sia consistito questo contributo, realizzato attraverso approcci rigorosamente segreti. Al Quai d'Orsay si tiene però a ricordare che il 20 febbraio scorso, il ministro Couve de Murville aveva già dichiarato alla Commissione esteri dell'Assemblea nazionale che il Governo francese stava svolgendo un'opera « modesta e discreta » per la ricerca d'una soluzione pacifica del conflitto vietnamita. Qualche tempo dopo, il 3 aprile, dopo l'annunzio del presidente Johnson di far cessare i bombardamenti del Vietnam del Nord, il generale De Gaulle, nel corso del Consiglio dei ministri, aveva definito la decisione del Presidente americano «un primo passo nella direzione della pace e, per conseguenza, un atto di ragione e di coraggio politico ». Egli aveva anche annunziato « l'intenzione di portare agli Stati Uniti tutto l'aiuto in suo potere nei negoziati che potevano aprirsi prossimamente ». Finalmente, il 10 aprile, in una nuova dichiarazione davanti alla Commissione esteri dell'Assemblea nazionale, Couve de Murville aveva detto: « Se gli Stati Uniti e il governo della Repubblica democratica del Vietnam si mettono d'accordo sulla scelta di Parigi come luogo del loro incontro, noi non abbiamo certo obiezioni. Saremo anzi felici di portare il nostro contributo alla soluzione d'un problema difficile ». Poi, per più di tre settimane c'era stato il silenzio assoluto, un silenzio dovuto al fatto che le trattative si erano fatte più serrate e più delicate, ma durante quelle tre settimane il Quai d'Orsay era rimasto a continuo contatto tanto con l'ambasciata americana a Parigi, quanto con Mai Van Bo, delegato di Hanoi in Francia. Se questi sono gli aspetti retrospettivi dell'accordo annunziato oggi, la cronaca della giornata segnala soltanto che esso è stato raggiunto de¬ finitivamente stamane a Vientiane, capitale del Laos, nel sedicesimo incontro fra diplomatici americani e nord-vietnamiti. Vi hanno partecipato l'ambasciatore degli Stati Uniti, William Sullivan, e quello del Vietnam del Nord, Nguyen Chan, i quali non si erano mai incontrati prima perché tutte le precedenti trattative si erano svolte attraverso funzionari di grado meno elevato delle due ambasciate. L'incontro è durato soltanto sette minuti, perché tutti i punti dell'accordo erano già stati definiti. In Francia, l'annunzio che le trattative stanno per avere inizio a Parigi è stato appreso con grande soddisfazione dall'opinione pubblica di ogni parte politica. « Che gli uomini di buona volontà — ha dichiarato Robert Poujade, segretario generale del partito gollista — si voltino verso la Francia per trovare il cammino della pace è una grande ricompensa per chi ha voluto dare nel mondo una certa immagine del nostro paese ». Sandro Volta

Persone citate: De Gaulle, Johnson, Nguyen Chan, Robert Poujade, William Sullivan