Rumor: al centro-sinistra non esistono alternative di Gabriella Poli

Rumor: al centro-sinistra non esistono alternative In pieno svolgimento la tampagna elettorale Rumor: al centro-sinistra non esistono alternative Il segretario della ile ha parlato ieri a Torino - Sottolineata l'importanza della partecipazione dei cittadini alla lòtta politica: la scheda bianca è «un'attività suicida» Illustrato il programma del partito per i problemi dei giovani e della famiglia I rapporti con gli alleati - Respinta ogni possibilità di collaborazione con i comunisti Tutti i posti occupati, gente in piedi tra le poltrone, negli atri, nei corridoi: lunghi applausi. Così è stato ieri mattina al teatro Alfieri dove l'on. Rumor, segretario della democrazia cristiana, ha aperto la campagna elettorale per il suo partito a Torino. « Avanti con la de, dobbiamo continuare ». Lo slogan che campeggiava alle spalle del leader è stato il filo conduttore del suo vigoroso discorso, che ha inquadrato le elezioni del 19 maggio «nel tempo nuovo, suggestivo, pieno d'incognite che il mondo oggi vive ». Tempo d'ansie e d'inquietudini sotto tutti i cieli. Urgenza di rinnovamento, di libertà, di progresso. E l'Italia? L'on. Rumor lia rivendicato alla de il merito di aver impresso al Paese « un irreversibile moto di rinascita e di progresso, avviando a soluzione problemi essenziali, creando gli strumenti per un ulteriore sviluppo capace di cancellare zone d'ombra e squilibri che ancora permangono «^Ha aggiunto: «Siamo a un crinale della storia e delle generazioni. E' il passaggio più difficile, quello che deve portarci alla sostanziale soluzióne della nostra crescita democratica, consci della nostra preminente responsabilità nella vita politica italiana ». In quali modi e insieme a chi assolvere questo grave compito? I modi. E' nòto il programma del partito: « Ma un programma è annuncio d'intenzioni; sarà realtà se avremo la forza per realizzarlo ». La democrazia non regala nulla: « tutto quello che concreta è frutto di volontà popolare ». Ecco perché l'indifferenza, la scheda bianca « è un'attività suicida ». Come condizione primaria per portare avanti il progresso della società « la de chiede una più incisiva e aperta partecipazione dei cittadini alla vita democratica». I mezzi esistono, uno di questi è il « referendum popolare » a cui si può ricorrere quando le forze politiche appaiano divise su un tema d'interesse generale. Il divorzio, per esempio. « La de non ha dubbi sulla necessità di salvaguardare la famiglia. Ma la battaglia va combattuta civilmente; potremo vincerla o perderla; può darsi che si renda necessario chiedere al Paese di pronunciarsi ». II tema dell'unità familiare « sta a cuore a tutte le forze democratiche ». Bisogna creare le condizioni perché questo legame si rinsaldi: risolvere il problema del lavoro, della qualificazione professionale, della casa, della sistemazione urbanistica. Circa il tema « Università e giovani », l'on. Rumor ha affermato: « Noi siamo legati alle sofferenze della lotta per la libertà, duramente conquistata. I giovani d'oggi sentono la libertà come acquisto pacifico, e la vogliono riempire di contenuti nuovi. Noi non possiamo pretendere d'integrarli nella nostra esperienza; ma non possiamo tollerare che la massa sia strumentalizzata da una minoranza che si avvale delle inquietudini giovanili per scatenare la violenza. L'Università italiana è decrepita: « non è più in grado di affrontare i suoi compiti e le sue responsabilità. Non può più essere astratta e accademica in un mondo che chiede di andare avanti ». L'oratore ha poi svolto il tema della programmazione, della piena occupazione, della riforma delle strutture statali: « Le regioni andranno in porto con la prossima legislatura; si tratta della chiave di volta dello sviluppo economico ». L'ultima parte del discorso è stata essenzialmente politica. Le alleanze: « La de ha il dovere e la volontà politica di proseguire in una coalizione che si è rivelata l'unica alternativa reale per il pro¬ gresso italiano». Al prezzo pagato per il centro sinistra, dall'una e dall'altra parte, non s'intende rinunciare, anche se nella compattezza della coalizione e nel pieno rispetto reciprocò la de chiede che le venga dato atto del peso che ha, della sua coerenza, e «di aver difeso per 23 anni la democrazia e la libertà». Le opposizioni. Al pli l'on. Rumor ha riconosciuto il modo di « opposizione democratica », escludendo tuttavia che « in questo momento abbia possibilità d'incidenza nel Paese perché contrasta le principali direttrici del suo sviluppo ». Ha liquidato le destre con una concisa condanna: «In ogni paese esistono violenze represse e stati reazionari che la democrazia va via via logorando ». Secondo il segretario de il problema reale dell'opposizione è il rapporto con i comunisti « che sono nel sistema ma lo contrastano ». I fatti di Praga sono un nuovo tremendo monito: la collaborazione con-ifrpei- sarebbe un assurdo. « Noi respingiamo il mito della repubblica conciliare, così come non ci lasciamo tentare da giochi di scavalco sulla testa dei nostri alleati ». I comunisti si sono dati una parola d'ordine per le elezioni: « battere la de ». Ha concluso Rumor, ricordando la drammatica situazione del *48: « Un forte arretramento del nostro partito, che è forza determinante, significherebbe spostare l'equilibrio del Paese, vorrebbe dire egemonia comunista. Per' questo la de, in un respiro democratico più ampio dì 20 anni fa, chiede di essere sostenuta nei suoi impegni di pace, di progresso, di libertà ». Gabriella Poli .L'onorevole Mariano Rumor durante il discorso a Torino

Persone citate: Mariano Rumor, Rumor

Luoghi citati: Italia, Praga, Torino