Bercellino (due reti) e Landoni superano la difesa piemontese

Bercellino (due reti) e Landoni superano la difesa piemontese Fra l'entusiasmo di oltre 30 mila spettatori Bercellino (due reti) e Landoni superano la difesa piemontese H Novara ha disputato una discreta gara - Tutti i giocatori si sono impegnati a fondo - Troppo forti i siciliani - Il club palermitano, sicuro del passaggio in serie A, spenderà mezzo miliardo per rinforzarsi DAL NOSTRO INVIATO Palermo, lunedì mattina. TJ Novara avrebbe potuto conquistare un risultato utile, a Palermo, soltanto nel caso che la capolista — troppo sicura di vincere — avesse preso l'incontro un po' sottogamba, peccando di presunzione. Era l'unica « vera » speranza di Molina, il trainer dei piemontesi: e prima della partita lo aveva ammesso, molto onestamente. Ma il Palermo non ha commesso questo errore, ha attaccato con convinzione per quasi tutto l'incontro e, com'era nelle previsioni, ha vinto nettamente. Tre a zero il risultato finale: un risultato che per la capolista significa ormai la quasi-certezza della promozione e che, nello stesso tempo, rende più diffìcile per gli azzurri la lotta per la salvezza. « Inutile cercare scusanti — diceva Molina negli spogliatoi —: il Palermo ha vinto perché è più forte, e lo ha ampiamente dimostrato. Nella prima mezz'ora siamo riusciti a controllare bene le offensive della squadra di Di Bella, poi abbiamo ceduto. Dal Novara, incompleto come era, non si poteva pretèndere molto di più... ». In effetti, i piemontesi hanno lottato a fondo, e questo è già un dato positivo, che fa ben sperare per il futuro. Ed è positivo anche il fatto che Giampiero Calloni (dopo la tiratina d'orecchie che gli ha dato Molina alla vigilia) abbia deciso di scendere in campo malgrado non fosse in perfette condizioni fìsiche. Significa che la squadra sta ritrovando il morale. Si dirà: una consolazione piuttosto magra, dopo uno « zero a tre ». D'accordo, ma la differenza tecnica fra le due squadre era troppo netta per poter sperare in qualcosa di più. Il Palermo, che attualmente vale una squadra di centroclassifica della serie A, è una formazione solida, omogenea e ieri aveva anche il vantaggio psicologico di poter giocare in piena tranquillità, un pareggio non avrebbe compromesso nulla. La vera fonte del gioco dei siciliani è Landoni e, Molina, molto accortamente, gli ha messo di fronte Gasparini, il « cervello » dei piemontesi; Vittorino I difensori del Palermo bloccano un attacco dell'ala sinistra novarese'Bramati (Telefoto) Calloni marcava Benetti, mentre Broggi s occupava di Lancini e Bercellino era affidato a Testa, che sostituiva lo squalificato Udovicich. Nel Novara mancavano inoltre Sartore e Milanesi, mentre all'ala destra esordiva il ventiduenne Del Pietro, un promettente attaccante del vivaio. All'inizio i piemontesi sono riusciti ad imbrigliare molto bene le azioni offensive della capolista, che non sembrava in una giornata di particolare vena. La prima occasione veramente favorevole per il Palermo si è fatta attendere quindi fino al 25', quando Lancini ha raccolto una puni¬ zione di Landoni, ha prece duto l'intervento di Lena ed ha costretto Tagliavini ad un salvataggio a pochi passi dalla linea bianca. Ma la differenza tra le due squadre era troppo netta, il Palermo continuava ad attaccare in forze e si è capito ben presto che il goal, prima o poi, sarebbe venuto. E' successo al 38': Benetti ha colpito la traversa e Bercellino (uno dei migliori in campo) sul rimbalzo ha messo in rete. Uno a zero. Nella ripresa sarebbe toccato ai piemontesi spingersi in avanti alla ricerca del pareggio, ma il Palermo — incitato da quasi trentamila ti- fosi — ha continuato a mantenere l'iniziativa, a portarsi all'offensiva con azioni rapide ed incisive. Dopo due tentativi di Bercellino (al 9' ed al 12') al 28' la capolista ha raddoppiato: Veneranda dalla destra a Nova, Nova a Landoni e goal. Subito dopo la squadra siciliana ha segnato ancora: Nova (ancora lui) è scattato sulla sinistra ed ha effettuato un preciso « cross » verso Bercellino che — troppo solo — non ha avuto difficoltà a battere di nuovo Lena (30'). Una rete molto bella, ma a qualcuno è parso che Nova fosse in fuorigioco: anche al segnalinee, che ha alzato la bandiera affrettandosi poi a riabbassarla appena si è accorto che l'arbitro non aveva alcuna intenzione di fermare l'azione. Poi il Palermo ha rallentato il ritmo ed il Novara, finalmente, ha potuto portarsi in avanti. Ma ormai era troppo tardi, la squadra era sfiduciata: al 40' Del Pietro ha calciato abbondantemente fuori, al 42' l'arbitro ha giustamente annullato un goal a Bramati (che si era palesemente aggiustato il pallone con la mano), al 43' lo'stesso Bramati ha calciato sul portiere da favorevole posizione e quasi allo scadere Gasparini ha tirato a lato. Il Novara ave va perso ormai la concentrazione, forse pensava già alle prossime partite. Che saranno davvero partite all'insegna della paura. Il Palermo, invece, adesso pensa alla serie A. La capienza dello stadio verrà portata a quasi 60 mila posti, il campo verrà dotato di un moderno impianto di illuminazione, la società spenderà per rinforzare il parco giocatori circa mezzo miliardo. Il vicepresidente Barbera ha detto: « Ci servono almeno quattro elementi: un portiere, un terzino, un centrocampista ed un attaccante. E siamo disposti a fare dei grossi sacrifici per acquistarli. Un elemento che ci interessa molto è Troja, e sappiamo che lui tornerebbe volentieri a Palermo. Due anni fa l'abbiamo ceduto al Brescia per 120 milioni, chissà quanto vorranno adesso... ». I problemi del Novara sono diversi, prima di pensare al futuro la società piemontese deve occuparsi del presente: la salvezza è un traguardo raggiungibile, ma bisognerà fare molta attenzione, non concedersi distrazioni. Il parco-giocatori di cui dispone Molina non è molto vasto, qualcuno è stanco, bi¬ sognerebbe concedere dei turni di riposo. E Molina è nei guai, perché farlo adesso potrebbe essere rischioso. Maurizio Caravella Palermo: Ferretti; Villa, De Bellis; Lancini, Giubertoni, Landri; Veneranda, Landoni, Bercellino, Benetti, Nova. Novara: Lena; Fumagalli, Colla; Tagliavini, Testa, Vittorino Calloni; Del Pietro, Gasparini, Giampiero Calloni, Broggi, Bramati. Arbitro: Vitullo di Roma. 4

Luoghi citati: Novara, Palermo, Roma