«Se non liberate Mesina uccideremo gli ostaggi» Petretto è già morto? di Giuseppe Fiori

«Se non liberate Mesina uccideremo gli ostaggi» Petretto è già morto? Angosciosa tensione in Sardegna «Se non liberate Mesina uccideremo gli ostaggi» Petretto è già morto? L'ultimatum di « alcuni componenti della banda Mesina » in una lettera inviata al giornale di Sassari - Una segnalazione anonima ha pure annunciato l'uccisione del meccanico di Ozieri - Il cadavere non ancora trovato DAL NOSTRO INVIATO n Nuoro, lunedi mattino. Da ieri mattina si cerca un cadavere nelle campagne fra Bortigali e Silanus, ad una quarantina di chilometri da Nuoro. Sono impegnati nelle ricerche grossi contingenti di carabinieri e baschi blu. Secondo una segnalazione che attende conferma, l'ucciso sarebbe Nino Petretto, il giovane meccanico dì Ozieri, figlio del concessionario Fiat, prigioniero dei banditi da sabato 16 marzo. Ma finora le pattuglie non hanno rinvenuto ciò che cercano. E' stata una indicazione anonima a mobilitare le forze di polizia. Venerdì 22 marzo, sei giorni dopo il rapimento e quattro dopo la pubblicazione del « comunicato ai banditi » dei Petretto (« Le nostre possibilità economiche non ci consentono di soddisfare in alcuna misura i vostri appetiti di denaro. Chiediatno alla poca umanità che àncora resta In 'voi rhémédlatti- Hbentófofne del nostro congiunto. Vi avvertiamo che ove non sia accolto questo nostro appello dedicheremo tutte le nostre energie e le nostre possibilità alla vostra scoperta e punizione »), era giunta al quotidiano di Sassari La Nuova Sardegna una lettera firmata « La Ditta ». In un curioso dialetto che mescolava espressioni barbaricine e del Campidano diceva: « In merito a Petretto, noi non molliamo e se la famiglia non darà i denari il prigioniero sarà ucciso. Non abbiamo altro da aggiungere e la polizia ci fa un fico secco ». Dopo la cattura fu chiesto a Graziano Mesina, ormai reo confesso dei .sequestri di Giovanni Campus e di Nino Petretto, se la lettera firmata « La Ditta » fosse partita dalla sua banda. Rispose di no. Sabato è giunta alla Nuova Sardegna una nuova lettera, ancora firmata « La Ditta ». In una busta verdolina lunga era un foglio quadrettato: con grafie artefatte, che rivelano la partecipazione di più mani alla stesura, gli anonimi scrivono: « Siamo alcuni componenti della banda Mesina. Diamo un ultimatum, e cioè di rilasciare immediatamente Graziano! Altrimenti uccidiamo gli ostaggi. Entro domani alle ore 20 della sera. Non è uno scherzo ». Infine, la segnalazione anonima di ieri mattina, che ha messo le forze di polizia alla ricerca del cadavere di Nino Petretto. L'ipotesi di lettere e telefonate per iniziativa di qualche mente esaltata non trova molto credito. Purtroppo altre volte è avvenuto che le segnalazioni anonime avessero fondamento. Come quando giunse ai carabinieri di Orune una telefonata con l'annunzio dell'uccisio- fa o tibo, a e nta sì e y i. o a n ia ne di Giovanni Dessolis. /jJgiovane possidente era stato* rapito l'8 -aprile dell'annoi scorso. Trascorsero giorni di* vana attesa, quindi la telefo-s nata. I carabinieri impiegaro-* no due giorni prima di tro-s vare il cadavere di Dessolis.% Ora la speranza è che l'aliar-* me sia stato suscitato da un* folle. Carabinieri e baschi blu* frugano tuttavia a palmo a* palmo la campagna nella zo-* na indicata, tra Silanus e Bor-s tigali. Continuano intanto a man-* care notizie di Giovanni Cam-* pus, in mano ai banditi ormai* da giovedì 7 marzo, del com-* mercìante piemontese Luigi* Moralìs, prelevato nel suo u/-| fido di Cagliari la sera di* venerdì 15 marzo, e del pos-z sidente di Calangianus Pao-* lino Pittorru, scomparso il* giqrno di San Giuseppe. La* signora Gavina Pittorru ha" ricevuto una lettera, ma non_ scritta dal marito, e teme* che sciacalli si inseriscano* nella vicenda per avere i* quattrini, senza poterle resti-* tuire il marito. Ciò era acca-* duto ai familiari d'un agricolr* tore sassarese, Pompeo Soli-snas, rapito VII dicembre '66,* di versare dieci milioni a per-s sone estranee al sequestro (e* di Pompeo Solinas non s'è* più trovato il corpo). Perciò I ieri mattina la signora Pit-s5torru ha chiesto di rivolgersi*via radio ai banditi con il*seguente messaggio: «La fa-smiglia di Paolino Pittorru!vuol pagare. Ha già raccolto 5la cifra e attende che i ban-|diti le radichino le modalità aper il versamento. Naturai-1mente esige che i banditi le *diano la prova che il marito sè ancora in vita e desidera, per evitare l'intervento diSsciacalli, che chiunque si pre-senti a riscuotere il riscatto le dimostri in qualche modo d'essere il vero rapitore delmarito». Dopo questo annun-2to, diffuso dal « Gaa2et:£moSardo » alle 14, i banditi ttonsi sono però ancora fatti vivicMentre si aspetta una sofu-zione di queste drammatichevicende. ecco un episodio disangue a Benetutti. Un pasto-re di 29 anni, Sebastiano Zid-da, di Orune, ha ucciso con2 fucilate il fratello Pasquale,di 28 anni, celibe. L'omicidìoè avvenuto nelle prime oredi ieri. Giuseppe Fiori { Una pattuglia durante una perlustrazione nelle campagne presso e di Giovanni' Dessolis. /j'JMiiiiiimtiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMÌfiiii iovane possidente era stato* (Telefoto Ansa) : 11 r ; 1111111.-1111111 e : 1111 ; : 11