Il poeta dei giovani ribelli tedeschi tornato deluso dall'esperienza cubana di Massimo Conti

Il poeta dei giovani ribelli tedeschi tornato deluso dall'esperienza cubana Aveva fatto di Cuba la sua patria d'elezione Il poeta dei giovani ribelli tedeschi tornato deluso dall'esperienza cubana E' Hans Magnus Enzensberger - Dopo pochi mesi trascorsi nell'isola, ha preferito rientrare a Berlino Ovest - E' il destino toccato a molti marxisti tedeschi, a incominciare dal celebre filosofo Ernst Bloch (Dal nostro inviato speciale) Berlino, 27 aprile. Hans Magnus Enzensberger, il « poeta della protesta » amico di Dutschke, emigrato a Cuba, è tornato ora a vivere a Berlino Ovest. Enzensberger appare deluso. Pochi mesi trascorsi sull'« isola rossa » sono bastati a rettificare le sue idee sul castrismo, preso a modello di società democratica dai giovani ribelli, in Germania come in altri paesi. Enzensberger, che ha 38 anni, è uno dei poeti più apprezzati dal pubblico tedesco, anche se poca gente ne condivide le vedute politiche. Il suo ritorno da Cuba, « patria d'elezione », ha un po' costernato i rivoluzionari berlinesi, lasciandoli disorientati. Ancora una volta la realtà dei paesi socialisti è apparsa molto diversa, remota e quasi estranea agli schemi del marxismo autentico agitati da Dutschke e dai suoi compagni. Le esperienze personali dei neo-marxisti tedeschi sono addirittura umilianti. Ernst Bloch, il filosofo maestro di Dutschke, era un fautore dello stalinismo negli anni passati; difendeva e motivava con passione i metodi del dittatore; una volta, trovandosi in America, arrivò a giustificare in pubblico i processi imbastiti da Beria in Russia e negli altri paesi dell'Europa orientale. Rifiutata una cattedra nella Repubblica Federale, Bloch andò a stabilirsi a Lipsia, nella Germania comunista. Credeva di poter svolgere laggiù il suo la¬ voro di pensatore marxista, e cominciò infatti a scrivere un'opera divenuta poi famosa, « Il principio della speranza ». La tesi di Bloch era che le forme presenti di socialismo costituissero soltanto un'approssimazione alla società vagheggiata da Marx. Anche il regime comunista tedesco non faceva eccezione. I primi due volumi dell'opera vennero stampati a Lipsia, ma tosto ritirati dalle librerie. Il terzo volume non ottenne mai il permesso di pubblicazione e Bloch venne messo sotto accusa. Dissero che i suoi scritti corrompevano la gioventù, un po' come 1 discorsi di Socrate. Alla fine Bloch dovette fuggire nella Germania Occidentale. Il «filosofo della speranza » ha ottenuto una cattedra all'Università di Tubinga. Adesso è un uomo Ubero e può occuparsi con tutta tranquillità di studi marxisti. Altri maestri, compagni e seguaci di Dutschke hanno fatto le medesime esperienze di Bloch. Bern Rabehl, uno dei capi, della Sds (la lega degli studenti di sinistra responsabile dei recenti disordini) è anch'egli un profugo dalla Germania comunista. Rabehl, quando venne a Berlino Ovest, dichiarò di non poter più sopportare il regime di Ulbricht. Adesso studia filosofia alla libera Università di Berlino, si è fatta crescere una barba alla Carlo Marx, ed incita i giovani a demolire la democrazia di Bonn. Un altro suo compagno di lotta, Herbert Lederer, fuggì dalla Germania comunista prima che costruissero il muro di Berlino. E' ora fra i più accaniti agitatori di studenti. A più di un secolo dalla pubblicazione del « manifesto » e dopo cinquantanni di esperienze difficili nei paesi dell'Est, questi giovani berlinesi sostengono che il vero marxismo debba e possa venire ancora realizzato. Per mandare ad effetto i loro programmi, i seguaci di Dutschke hanno occupato l'Università e fondato comitati rivoluzionari (il Rettore sta tentando ora di buttarli fuori); quindi hanno aperto un giardino d'infanzia « sperimentale » per i loro figli, affinché essi possano avere una educazione collettiva (le studentesse madri si alternano nella cura dei bambini); infine, un gruppo di studenti ha fondato una « comune ». La comune berlinese è allogata in una casa della Kaiser Friedrichstrasse, e i suoi membri dichiarano di vivere secondo gli insegnamenti di Mao. Non tutti, però, sanno che l'idea della vita comunitaria, prima di Mao, la ebbero Fourier e l'accademico sovietico Strumilin. E che in Russia l'idea dei falansteri comunitari, già da tempo, è stata relegata fra le ingenuità del socialismo utopistico, non scientifico. : Massimo Conti