Humphrey annuncia a Washington la sua candidatura alla Casa Bianca

Humphrey annuncia a Washington la sua candidatura alla Casa Bianca II vite'Presidente stende in lina per i demografia Humphrey annuncia a Washington la sua candidatura alla Casa Bianca Ha dichiarato che intende difendere la politica del governo: «Johnson — ha detto — passerà alla storia per i suoi sforzi verso la pace ed il progresso sociale» - Il partito democratico ha così tre candidati: McCarthy, Bob Kennedy e Humphrey - Quest'ultimo pare il meno popolare (Dal nostro corrispondente) Washington, 27 aprile. Il vice presidente Hubert Humphrey ha annunciato oggi la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. Humphrey ha detto subito che intende difendere l'operato della amministrazione Johnson della quale ha fatto parte da quattro anni. « L'attuale Presidente — ha detto Humphrey — avrà un posto importante nella storia per la sua drammatica leadership verso il progresso sociale, verso migliori condizioni nella vita dell'uomo e verso la pace ». Ha termine così una situazione paradossale nel partito democratico il cui leader è il presidente Johnson e i cui unici due candidati, Robert Kennedy ed Eugene Me Carthy, si presentano all'elettorato ambedue su una piattaforma pacifista contraria alla guerra in Vietnam. Il problema essenziale, ha detto Humphrey, è unificare di nuovo il Paese. «Il 1968 — ha aggiunto — non è un anno per retoriche infiammate o per la ricerca di capri espiatori ai nostri problemi. E' un anno invece per fare uso del buon senso. E' tempo di parlare dell'America, non come di un Paese che ha perso la strada, ma che cerca una strada migliore». Humphrey ha detto anche che, essendo stato eletto vice presidente degli Stati Uniti, ha dei doveri precisi da svolgere e che questi doveri gli impediranno probabilmente di dare tutte le sue forze alla campagna elettorale. Il discorso di oggi non ha chiarito la piattaforma politica del vice presidente. Il passato di Humphrey lo colloca chiaramente nell'ala « liberale » o riformatrice del partito democratico. Sui problemi sociali o razziali la sua posizione è stata sempre estremamente progressiva. Nel 1960, quando si presentò alle « primarie » del partito democratico in opposizione a John Kennedy, egli aveva un indirizzo tutto sommato più a sinistra di quello del suo rivale. E' a Humphrey che si deve nel 1948 la prima risoluzione per l'eguaglianza razziale votata da una convenzione del partito democratico. Alla Convenzione democratica del 1964 il presidente Johnson lo scelse come suo compagno di lista come vice presidente per le elezioni del novembre. E' stato un periodo difficile nella vita di Humphrey. Il vice presidente, pur essendo l'erede di poteri enormi, non ha responsabilità definite nell'amministrazione. Il suo ruolo è estremamente limitato, la tradizione non gli consente di prendere posizioni diverse da quelle del presidente. Questo fatto non ha messo in crisi Humphrey per ciò che riguarda la politica interna, le posizioni di John- son sulla «grande società» sono sempre state le sue. Per la politica estera il discorso è più complesso. Humphrey ha sempre difeso la politica di Johnson in Vietnam, alcuni sostengono per convinzione altri perché, come vice presidente, non aveva altra scelta. Ciò lo ha messo in urto con la maggior parte dei suoi vecchi amici nel partito. Gli «americani per l'azione democratica», una delle più influenti associazioni «liberali» americane, che lo ha sostenuto in tutta la sua carriera, quest'anno appoggia McCarthy non Humphrey. Gli è rimasto invece una forza notevole nel mondo sindacale. E' difficile valutare le sue possibilità. Molto indubbiamente dipende dal Vietnam. Se Johnson riuscirà nei prossimi mesi a concludere, in maniera approssimativamente soddisfacente per l'opinione pubblica, la guerra vietnamita, la posizione di Humphrey è destinata a rafforzarsi. Allo stato attuale delle cose Humphrey, secondo i sondaggi d'opinione, è meno popolare sia di Kennedy che di McCarthy la cui forza è praticamente uguale (va segnalato anzi a questo proposito un fatto inaspettato: McCarthy è un filo più popolare di Kennedy). Tra i dirigenti del partito, che non amano invece l'idea di un candidato ostile a Johnson, Humphrey è indubbiamente il preferito. La lotta nel partito democratico, e questa l'unica conclusione valida che si può trarre, resta estremamente aperta. Nicola Caracciolo' Hubert Horace Humphrey, Il vice-presidente degli Stati Uniti (Telefoto A. P.)

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