Quindici mesi all'ingegnere che in auto uccise tre persone

Quindici mesi all'ingegnere che in auto uccise tre persone La sentenza al Tribunale di Alessandria Quindici mesi all'ingegnere che in auto uccise tre persone Disposto il ritiro della patente per due anni - L'automobilista, un torinese di 39 anni, riconoscendo la sua colpa (investì in un sorpasso) ha detto: «Chiedo perdono» - I familiari delle vittime risarciti con trentotto milioni (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 26 aprile. L'ing. Pietro Serafino, di 39 anni, dirigente industriale abitante a Torino in via Sestriere 8, comparso dinanzi al Tribunale di Alessandria per rispondere di triplice omicidio colposo, è stato condannato ad un anno e tre mesi di reclusione; i giudici hanno inoltre disposto il ritiro della patente di guida per due anni. Il P. M. dott. Parola aveva chiesto due anni di reclusione e due mesi di arresto; il difensore avv. Ballestrero si è battuto affinché la pena rientrasse nei limiti di un anno, il che avrebbe permesso la concessione dei benefici di legge. La sera del 15 giugno scorso verso mezzanotte, l'ingegnere, alla guida dì una « Opel », percorreva la statale Padana inferiore, reduce da un lungo giro di affari e diretto a Torino. Tra Solerò e Felizzano, in prossimità di un dosso, superò un autotreno articolato poi, malgrado il divieto di sorpasso, iniziò la manovra per superare un altro camion. In quello stesso momento, dall'opposta direzione, sopraggiungeva una « Lancia Appìa» sulla quale erano l'agricoltore Mauro Codrino, di 24 anni, e gli operai Giovanni Viotti e Giacomo Bona Cresta rispettivamente di 38 e 30 anni, tutti abitanti a Quattordio (Alessandria). L'urto dell'auto con i tre amici diretti a Solerò e la «Opel» condotta dall'industriale che aveva invaso la corsìa dì sinistra fu frontale e violento. L'« Appìa », scaraventata contro il camion che la «Opel» stava per sorpassare, venne ridotta ad un ammasso dì rottami: il Codrino e il Bona rimasero uccisi sul colpo; il Viotti, sbalzato fuori dall'abitacolo, morì sull'asfalto. L'ing. Serafino, che nello scontro riportò solo leggere ferite, il giorno successivo venne tratto in arresto su ordine di cattura del sostituto procuratore dott. Parola; ottenuta la libertà provvisoria, fu poi rinviato a giudizio. Interrogato stamane dal presidente dott. Aragnetti, ha ammesso la sua colpa, ha detto: « Chiedo perdono »; quella sera, evidentemente stanco dalla giornata di intenso lavoro, non si era reso conto del pericolo, anche perché la striscia continua che, al centro della statale, doveva indicare il divieto di sorpasso, era quasi cancellata, come ha potuto stabilire la perizia tecnica ordinata dall'autorità giudiziaria. Le famiglie delle vittime sono state risarcite con una somma complessiva di 38 milioni di lire. f, m. L'ing. Pietro Serafino

Persone citate: Ballestrero, Codrino, Giacomo Bona Cresta, Giovanni Viotti, Mauro Codrino, Parola, Pietro Serafino, Viotti

Luoghi citati: Alessandria, Felizzano, Quattordio, Torino