Paolo VI si dice preoccupato per la Chiesa dopo il Concilio

Paolo VI si dice preoccupato per la Chiesa dopo il Concilio Il discorso a 1QO mila pellegrini in San Pietro Paolo VI si dice preoccupato per la Chiesa dopo il Concilio Non è un momento sereno, afferma, per il mondo cattolico - Troppi settori sono turbati da inquietudini - Si confonde il rinnovamento voluto da Giovanni XXIII con «cambiamenti arbitrari» - li Papa è apparso affaticato (Dal nostro corrispondente) Città del Vaticano, 25 aprile. « L'ora storica e spirituale che la Chiesa sta attraversando, specialmente in alcuni paesi, non è serena »: nell'affermarlo. Paolo VI ha manifestato la viva apprensione e la grande amarezza che la situazione provoca in lui e nei vescovi. Il Papa ha parlato ad una folla eccezionale di fedeli che gremiva la basilica di San Pietro. Si calcola che quasi centomila pellegrini siano venuti stamane in Vaticano. Il Pontefice si è dovuto sottoporre ad un vero e proprio « tour de force » che gli ha causato un leggero abbassamento di voce: ha ricevuto dapprima numerosi pellegrinaggi nel cortile di San Damaso. Subito dopo si è incontrato con vari altri grup¬ pi di fedeli italiani e stra- nieri nell'aula delle Benedi-1 zioni. Quindi alle 11 è sceso nella basilica di San Pietro dove era convenuta una folla calcolata a circa trentamila persone. Migliaia di pellegrini non hanno trovato posto nel tempio. I cancelli e le porte sono stati chiusi e le forze dell'ordine ed i gendarmi vaticani hanno dovuto svolgere un servizio straordinario. Ai fedeli rimasti fuori della basilica Paolo VI ha concesso un'ultima udienza nel cortile di San Damaso. Nel suo discorso il Papa ha energicamente affermato: « Rinnovamento, sì; cambiamento arbitrario, no». Egli ha parlato di una diffusa « pratica apostasia religiosa » e di una « inquietudine che turba, alcuni.settori dello stesso mondo cattolico ». Nel riconoscere il magnifico risveglio di cui la Chiesa gode dopo il Concilio, il Papa ha aggiunto tuttavia che la Chiesa « ha anche sofferto e soffre ancora per un turbine di idee e di fatti, che non sono certo secondo lo spirito buono e non promettono quel rinnovamento vitale, che il Concilio ha promesso e promosso ». Il Pontefice ha lamentato la diffusione in certi ambienti cattolici di « un'idea a doppio effetto »: « l'idea del cam biamento, che ha preso il posto per alcuni- dell'idea dell'aggiornamento, presagito da Papa Giovanni, attribuendo così a quel fedelissimo pastore della Chiesa criteri non più innovatori, ma talvolta persino eversivi dell'insegnamento e della disciplina della Chiesa stessa ». Molte cose possono essere corrette e modificate nella vita cattolica, molte dottrine approfondite e norme semplificate o adattate ai bisogni del nostro tempo, ma non si possono tuttavia mettere in discussione due cose: le verità della fede e le leggi costituzionali della Chiesa. Approvando di conseguen za il rinnovamento, ma non il cambiamento arbitrario, il Papa ha indicato una serie di idee errate che non pos sono venire accettate: ; tre queste lo (e storicismo disso tutore dell'impegno dogmatì co tradizionale »,

Persone citate: Giovanni Xxiii, Paolo Vi, Papa Giovanni

Luoghi citati: Città Del Vaticano