Nicolli arrestato: uccise il Pittorru e diede il cadavere in pasto ai maiali?

Nicolli arrestato: uccise il Pittorru e diede il cadavere in pasto ai maiali? Un'altra traffica pastina del banditismo in Sardegna Nicolli arrestato: uccise il Pittorru e diede il cadavere in pasto ai maiali? Il tremendo sospetto degli inquirenti - L'allevatore di Calangianus (Sassari) è stato l'unico testimone del sequestro del possidente, avvenuto il 19 marzo scorso - II' mandato di cattura spiccato ieri - Nicolli respinge le accuse (Dal nostro corrispondente) Sassari, 25 aprile. Colpo di scena, oggi, nel « giallo » di Calangianus: l'allevatore Lino Nicolli, trentaseienne, è stato arrestato su ordine della magistratura perché sospettato di aver ucciso il possidente Paolino Pittorru e di averne poi fatto scomparire il cadavere gettandolo in pasto ai maiali. Stasera alle 19, infatti, il Procuratore della. Repubblica di Tempio Pausatila (Sassari), dottor Ittiresu, ha spiccato l'ordine di cattura contro il Nicolli, che subito dopo è stato trasferito in carcere dove domani mattina verrà interrogato. Le accuse contenute nel mandato sono tre: 1 ) sospetto di omicidio volontario, 2) sospetto di soppressione di cadavere, 3) simulazione di reato. Il Nicolli nega ed ha sempre respìnto con grande decisione tutti gli addebiti che gli venivano mossi. Secondo gli inquirenti1 Lino Nicolli, allevatore di maiali in una grande tenuta nei dintorni di Calangianus, aveva ottenuto in più riprese grossi prestiti dal possidente Pittorru. Non sapendo come restituire il denaro e pressato dalle richieste .del creditore, avrebbe deciso di uccidere il Pittorru inscenandone poi il rapimento. Già nel passato, in Sardegna, sono avvenuti fatti simili: basta ricordare la tragica vicenda del ragionier Lutzu che simulò la morte della moglie in un agguato di banditi e che oggi sconta in carcere una lunga condanna per uxoricidio. Riepiloghiamo, per chiarezza, i fatti che hanno preceduto il colpo di scena di stasera. Il 19 marzo scorso Paolino Pittorru e Lino Nicolli erano andati in campagna sull'auto dell'allevatore ma a sera, a Calangianus, era tornato soltanto il Nicolli. Egli aveva detto che a metà strada lui e il Pittorru erano stati fermati da due sconosciuti eleganti, con i quali dopo un breve colloquio il Pittorru si era trattenuto dicendo che sarebbe tornato in paese più tardi e da solo. Il possidente non fu più visto e la sua scomparsa venne attribuita ad un rapimento. Trascorsero i giorni. Poi il 12 aprile spari anche il Nicolli altrettanto misteriosamente e solo dopo una settimana egli fu rinvenuto per caso, sulle pendici del monte Limbara, pesto, contuso e con mani e piedi legati dal fil di ferro. Il Nicolli raccontò di essere stato rapito dai fuorilegge e condotto in una caverna dove si trovava anche il Pittorru. Costui — disse — era « ferito gravemente alla testa e si lamentava sempre più debolmente». Gli inquirenti non credettero al racconto del Nicolli e lo piantonarono in ospedale; qualche giorno dopo, quando l'allevatore venne dimesso, lo « fermarono » e lo condussero in caserma per interrogarlo. Da quel momento il Nicolli non fu più rilasciato e stasera è passato direttamente dalla camera di sicurezza ad una cella isolata del carcere di Tempio Pausatila. Quali elementi hanno raccolto carabinieri e polizia nei confronti del Nicolli? Il sospetto più consistènte è rappresentato dal fatto che ad oltre un mese di distanza dal presunto rapimento di Paolino Pittorru i familiari del possidente non hanno ricevuto una sola lèttera dai banditi (quelle che sono giunte sono state ben presto identificati come provenienti dagli « sciacalli » che tentano di approfittare -idi questi fatti dolorosi). In secondo luogo è risultato che il Nicolli la vigilia di San Giuseppe s'era recato a casa del Pittorru per invitarlo in campagna e che aveva insistito. in modo spropositato perché il possidente andasse da solo e soprattutto non si servisse della propria auto. E' emerso anche che il Nicolli — appena ritrovato sulle pendici del Monte Limbara — non presentava in realtà nessuna contusione al volto, alle mani ed alle gambe e che quindi egli s'era legato da solo col fil di ferro. C'è infine la testimonianza di una ragazza (della quale non è stato rivelato ancora il nome) che smentirebbe l'allevatore per quanto riguarda le fasi del rapimento del Pittorru durante la gita a San Giuseppe nella località «Putzu de Rana». Gli inquirenti ritengono infine che il Nicolli abbia ucciso a colpi di pietra il Pittorru e che per farne scomparire il cadavere lo abbia dato in pasto ai maiali del proprio allevamento che -pascolano liberamente in un grande recinto. Non si esclude tuttavia che il cadavere sia stato bruciato o sotterrato oppure nascosto in qualcuna delle profonde grotte che si aprono nei fianchi scoscesi del monte Limbara. a. pi. Lino Nicolli, l'allevatore arrestato (Telefoto A. P.)

Luoghi citati: Calangianus, Sardegna, Sassari