Sanguinoso attentato a Boumedienne Il Presidente algerino ferito, tre morti di Sandro Volta

Sanguinoso attentato a Boumedienne Il Presidente algerino ferito, tre morti Battaglia ad Algori tra sicari e poliziotti Sanguinoso attentato a Boumedienne Il Presidente algerino ferito, tre morti Il capo arabo tornava a casa in auto dal Palazzo del governo - Un bimbo ferma la vettura e presenta una petizione - In quel momento un gruppo di uomini (in divisa militare) apre il fuoco con i mitra: Boumedienne colpito al viso da schegge dì vetro, il suo autista ferito ad una spalla - Furibonda sparatoria tra sicari e guardie del corpo: due attentatori ed un agente uccisi - Boumedienne (che ha già subito altri attentati) in serata mormora: «Il vile complotto non devierà il corso della rivoluzione» (Dal nostro corrispondente) Parigi, 25 aprile. Un attentato, di cui non è ancora passibile dire le proporzioni, perché la polizia algerina ha stabilito il più rigoroso riserbo e le poche notizie che riescono a filtrare attraverso la censura sono evidentemente rivolte a minimizzarne la gravità, è stato compiuto oggi alle 14 contro il presidente Houari Boumedienne nel momento in cui, dopo il Consiglio dei ministri, rientrava in automo- bile nella propria abitazione. Boumedienne è stato ferito, non gravemente, alla bocca. Anche il suo autista è rimasto ferito, mentre nella sparatoria seguita all'attentato ci sono stati tre morti: due degli attentatori e una guardia del corpo del Presidente. L'automobile in cui si trovava Boumedienne, una Bmw nera, è stata mitragliata mentre attraversava-il centro della città: nel momento in cui arrivava nella Rue du Marecluti Foch, un bambino, con una busta bianca in mano, ha fatto cenno di fermare. Il Presidente, che ha riconosciuto l'orfano d'un martire della guerra di indipendenza, ha dato l'ordine all'autista e ha ritirato la petizione. Mentre la vettura stava per esser rimessa in moto, è incominciata la sparatoria. Non si sa quanti fossero gli attentatori, ma sembra che si trattasse d'un gruppetto piuttosto numeroso di uomini che indossavano la divisa militare. Anche la scorta del Presidente doveva esser numerosa, perché gli abitanti della zona hanno avuto l'impressione che fosse stata ingaggiata una vera battaglia. Pare che nessuno sia stato arrestato perché i superstiti del conflitto sono riusciti a dileguarsi attraverso ì giardini. Pochi minuti più tardi, nella vìa principale di Algeri, la vettura del Presidente è passata a grandissima velocità, con Boumedienne disteso sul sedile posteriore. La seguiva un'autoambulanza bianca, che, probabilmente, trasportava l'autista. Le macchine si sono dirette all'ospedale militare, dal quale, in serata, è stato diffuso un comunicato ufficiale sulle condizioni dei due feriti. Vi si afferma che il Presidente « è stato curato per una ferita superficiale al labbro ' superiore provocata da frammenti di vetro». Il suo stato viene definito molto soddisfacente e tale da non impedire le sue attività normali (ma Boumedienne è rimasto in ospedale sei ore). In quanto all'autista, il comunicato dice che « soffre di ferite leggere alla spalla destra e le sue condizioni non sono preoccupanti». Chi ha organizzato l'atten- tato? E' impossibile saperlo finché non saranno stati identificati i morth e non.sarà facile neanche allora perché è probabile che si tratti dì semplici esecutori materiali, di sconosciuti che hanno agito, per conto di altri. Si crede tuttavia che il tentativo sia dovuto ad un complotto di vaste proporzioni ,e, negli ambienti parigini esperti di politica nord-africana, non si esclude neppure che abbia ramificazioni nell'esercito. L'esercito, infatti, di cui l'attuate Presidente era il comandante durante la guerra di liberazione nazionale, fu 10 strumento di cui il colonnello Boumedienne si servì per compiere nel giugno 1965 11 colpo di Stato e prendere il potere a Ben Bella. Imprigionato til Presidente legittimo, che' non è stato ancora liberato, egli stabilì una dittatura spietata, sostenuta dai militari contro la maggioranza del popolo, che è sempre rimasto fedele al suo predecessore. Col potere assoluto,. Boumedienne, nei tre anni che è al governo, ha svolto una politica di contraddizioni. Il suo comunismo è ispirato ad un estremismo di tipo cinese, benché egli sia un fanatico dell'Islam piuttosto che un seguace dì Marx. Nel mondo arabo, egli sostiene le tendenze più intransigenti ed è sempre stato il più spietato istigatore della guerra contro Israele, pur sapendo che il suo paese non è obbiettivamente in condizióni di parteciparvi. Ma, soprattutto, è il suo torvo autoritarismo, il suo pàtere tirannico che esercita anche verso i propri collaboratori più prossimi, che ha fatto rivoltare contro di luì anche molti degli ufficiali che lo avevano aiutato a impadronirsi del potere: nell'esercito si sono formate così le fazioni e. benché non si conosca la loro forza effettiva, sì sa che ormai la dittatura di Boumedienne si mantiene esclusivamente attraverso le misure poliziesche più rigide. Un tentativo di rivolta era avvenuto d'altronde nell'esercito l'anno scorso, capeggiato dall'ex capo di stato mag- giore, colonnello Tonar Zbiri, che. insieme a un gruppo di ufficiali ribellile ancora alla macchia. E', comunque, la prima volta che un attentato rivolto personalmente contro Boumedienne viene annunziato ufficialmente, sebbene si dica che ce ne sono stati altri, ma tenuti segreti. Nel gennaio scorso, fu sventato un complotto contro Kaid Ahmed, capo del partito del Fin e le autorità algerine ne attribuirono la responsabilità a Krim Belkacem, ex vicepresidente del governo provvisorio, ora rifugiato in Francia. Subito dopo l'attentato di oggi, rigorosissime misure di controllo sono state disposte nella capitale, interamente circondata dalla forza pubblica. In serata, Boumedienne ha pronunziato qualche parola alla radio. Ha detto che «il vile attentato non farà deviare il corso della rivoluzione ». Sandro Volta iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiimumimminiiiiim Il presidente algerino Boumedienne (Telefoto A. P.)

Persone citate: Marx, Tonar Zbiri

Luoghi citati: Algeri, Algori, Francia, Israele, Krim Belkacem, Parigi