Andamento dei prezzi delle auto dopo il 1951

Andamento dei prezzi delle auto dopo il 1951 Indagine su una fendenia del menalo negli ultimi due detenni Andamento dei prezzi delle auto dopo il 1951 Malgrado l'alimento del costo dei fattori di produzione, l'industria italiana offre oggi prodotti migliori a listini più bassi - Tra reddito individuale, prezzi e immatricolazioni esiste un effettivo collegamento - L'incidenza del deprezzamento della moneta In generale, la nozione della diffusione della motorizzazione in Italia (dal 1950 ad oggi) viene associata a quella dell'aumento del reddito pro-capite. L'accostamento è ineccepibile ma incompleto, in quanto trascura un altro fatto non meno importante, anche se forse di non immediata percezione, e cioè l'effettiva sensibile diminuzione del prezzo delle automobili, in rapporto, tra l'altro, con il progressivo deprezzamento della moneta. Il fenomeno può venir significato in tutta la sua portata attraverso una rappresentazione grafica. A tal fine si sono considerati e posti, a confronto per il periodo 1951-1967, cinque fra modelli o serie di modelli tipici della produzione italiana, scelti fra le vetture utilitarie e medie, in cui figurano, oltre a tipi popolari, altri di maggior prezzo. Poiché però nessuno di questi ultimi abbraccia l'arco dei diciassette anni, si sono scelte due serie di modelli, legati .l'uno all'altro da un naturale ordine di successione. Si tratta di Giulietta e Giulia 1300 per l'Alfa Romeo, di Ardea, Appia e Fulvia per la Lancia. Il grafico riporta perciò: l'andamento dei prezzi di listino dei modelli suddetti e il reddito italiano per abitante, calcolato in base ai dati Istat (Istituto nazionale di statistica) del reddito nazionale lordo. I prezzi di listino e i valori del reddito pro-capite sono convertiti in lire 1965 secondo gli ultimi indici Istat del costo della vita. Il grafico mette in evidenza l'effettiva generale diminuzione del prezzo delle automobili, comune sia ai modelli utilitari che agli altri. I listini di origine, rispettivamente in valore nominale e in lire 1965, sono i seguenti: Fiat'500C (1951) L. 705 mila in origine e 1.170.000 in lire 1965; Fiat 600 (1955) L. 590.000 (870.000); Fiat 1100 (1951) L. 1.100.000 (1.820.000);. Lancia Ardea (1951) L. 1 milione 327.000 (2.190.000); Alfa Romeo Giulietta (1955) L. 1.330.000 (1.960.000). Gli stessi dati aggiornati al 1967 indicano una riduzione media del 47 per cento, e in dettaglio: Fiat 500 — 62»'o; Fiat 600 — 36 Vo; Fiat 1100 — 54"Zo; Lancia Ardea, Appia, Fulvia — 420/0; Alfa Romeo Giulietta,-Giulia 1300 — 400Zo. Il ribasso non presenta in pratica soluzioni di continuità. Nel caso delle serie Alfa Romeo e Lancia si notano alcune punte al rialzo: esse però coincidono di massima con il passaggio da un modello all'altro, e cioè avvengono in occasione di. un. progresso qualitativo sul precedente (fenomeno che ovviamente si riscontra per, le diverse edizioni di uno stesso modello Fiat). Comunque, le quotazioni sono sempre state successivamente ridimensionate, non appena la produzione ha assunto un certo ritmo, per cui sul lungo periodo la tesi resta convalidata. Il risultato è tanto più significativo in quanto: 1") è stato conseguito in periodo di incremento del costo dei fattori di produzione; 2") la riduzione dei prezzi si è accompagnata a un reale, consistente miglioramento qualitativo del prodotto, come risulta evidente confrontando la versione 1951' di ciascun modello con quella 1967. Senza entrare in troppi dettagli e generalizzando, si può prendere come riferimento, a parità di cilindrata, un aumento medio dei 40 per cento della potenza. Per contro i consumi di carburante segnano diminuzioni fino al 15 per cento o stazionarietà. Accelerazione e frenata, di cui sono chiare le implicazioni in termini di sicurezza, denotano sensibili miglioramenti, ed analogamente si può dire di quegli altri fattori — tenuta di strada, maneggevolezza, confort, finizioni, eccetera — i quali, pur non essendo facilmente misurabili, rien¬ trbdt trano nella personale esperienza di tutti gli automobilisti. Si nota infine che il boom della domanda italiana, controllabile attraverso le im¬ matricolazioni globali (427 mila nel 1960, 1.038.000 nel '65, 1.075.000 nel '66, 1.240.000 nel '67), ha avuto avvio negli anni 1960-1961 quando i livelli del reddito pro-capite (550-590 mila lire) e del prezzo di vendita del modello più economico sono venuti a coincidere. Alberto Bersani Capo Ufficio Studi dell'Anna CURVE DEI PREZZI DELLE AUTO E DEL REDDITO IN ITALIA fiat 500» Jloo •••7&0va 600 L.350.000 SdIToThU m ite Le variazioni dei prezzi e dei reddito da un anno all'altro sono comparabili in quanto espressi in lire 1965, sulla base degli Indici Istat sul costo della vita

Persone citate: Alberto Bersani

Luoghi citati: Appia, Ardea, Italia