Chiarito il mistero del bimbo

Chiarito il mistero del bimbo Chiarito il mistero del bimbo Le indagini sulla madre assassina - Il magistrato ordina la perizia psichiatrica - Accertato che anche il secondo figlio è della donna, ma nacque in casa e non fu denunciato - La donna dice: « Forse è stato un errore » - Quasi certamente voleva celare la seconda maternità - In carcere appare apatica: « Maria Paola non mi voleva bene » Il sostituto procuratore dott. De Chiara ha ordinato che Colomba Settimo, la sciagurata madre che ha massacrato con 70 bastonate la propria bambina, Maria Paola di 3 anni e mezzo, sia sottoposta a perizia psichiatrica. E' stata fissata anche la data: il 6 maggio; quasi certamente sarà il prof. De Caro che cercherà di capire la psiche di questa donna. Oggi il magistrato si recherà in carcere per interrogare un'altra volta l'assassina e per chiarire un punto misterioso di questa tragedia: Marco, il bimbo di 16 mesi che la Settimo adora e invoca dal carcere, è veramente suo figlio? All'anagrafe non risulta. Se, come è quasi certo. Colombina Settimo ha avuto questo bambino da una relazione e non ne ha denunciato la nascita, incorre nel reato di « soppressione di stato », per il quale 11 codice prevede pene che vanno da tre a dieci anni di carcere. La Settimo afferma in carcere che ha partorito Marco In casa: « E' nato in fretta, non ho potuto andare all'ospedale e mi ha assistito mia madre, che è an- che andata a denunciarlo allo stato civile »; E di fronte alla afférmazione che il bimbo non risulta denunciato, esclama: « Mia madre si sarà sbagliata ». L'assistente sociale dell'Istituto per l'infanzia che visitò l'ultima volta la mamma assassina, non ha dubbi: il bambino è suo. Quando andò a cercare la Settimo a casa, perché da tempo non si presentava in Istituto, la donna non voleva aprire, nonostante che all'Interno si sentissero rumori e voci. Non voleva evidentemente che vedessero il secondo bambino. Aveva celato la gravidanza e contava di nascondere il nuovo figlio per non essere criticata dalla gente. All'ospedale infantile dove lavorava come Inserviente, era. stata a casa diverse volte In mùtua nelle settimane precedenti la data del 27 novembre '66, il giorno della nascita di Marco. La causa delle assenze era « nefrite », una malattia frequente-nelle donne incinte. Un'altra assenza di parecchi giorni l'aveva fatta a partire dal giorno 26 novembre; e quando, più tardi, il medico della mutua era andato a'suonare al suo campanello per' effettuare una visita ..di', controllo, lei si era rifiutata di aprire. Il piccolo Marco ' risulta battezzato il 29 gennaio 1967, ma non nella sua parrocchia in via Borgomanero, bensì presso l'abitazione della madre, in via Zuma glia 71. Padrino Saverlo Modugno, il presunto padre, e madrina Paola Sobrero in Settimo, la madre di Colombina. Il parroco, don Molinar, ricorda che quel giorno vide, nell'alloggio della Settimo, anche la bambina. E chiese alla donna dove fosse il padre: « Questi miei due figli — rispose lei — non hanno padre ». In carcere la Settimo è apatica, non appare assolutamente pentita di quello che ha fatto. Continua a dire: « La bambina non mi voleva bene. Io le regalavo bambole ed altri giocattoli, ma lei non mi voleva proprio bene u. Cambia discorso e invoca il nome di Marco: « Voglio il mio' bimbo — geme, — perché non me lo portate? Non posso stare qui senza il mio bambino ».- Marco è stato ricoverato all'Istituto per l'infanzia dove l'ufficio accettazione l'ha accolto registrando il nome « Marco Settimo, presumibilmente mesi 14 », dato che manca l'atto di nascita che deve di norma accompagnare al loro ingresso 1 nuovi piccoli ospiti. La personalità di Colombina Settimo lascia sconcertati. E' significativa l'impressione che ne ha riportato il sostituto procuratore della Repubblica: « Non sono un medico — egli ha detto—e pertanto ho subito disposto la perizia psichiatrica. Ma come uomo, parlando con la Settimo, ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte a una donna intelligente e astuta, tutt'aliro che pazza. Non ha avuto una parola di dolore per quello che ha fatto, non ha mal nominato la figlia uccisa ». Di .Colombina Settimo s'è detto che ha lavorato come infermiera. Questa qualifica non le spetta. Il collegio infermiere fa presente che non era né diplomata, né abilitata, ma « inserviente ». Della Settimo ha assunto la difesa l'aw. Rossomando. Un doloroso distacco: il secondo tiglio, Marco, piange spaventato mentre la madre inumana è portata in carcere

Persone citate: Colomba Settimo, De Caro, De Chiara, Maria Paola, Modugno, Molinar, Paola Sobrero, Rossomando