Annientati dal dolore i genitori della donna che ha ucciso la bimba
Annientati dal dolore i genitori della donna che ha ucciso la bimba Annientati dal dolore i genitori della donna che ha ucciso la bimba La madre è preoccupata per il nipotino di 16 mesi rimasto solo ed ospite di un istituto - Il padre dice: «Da anni non consideravamo più Colombina nostra figlia» (Dal nostro inviato speciale) Alba, 22 aprile. 1 genitori di Colomba Settimo, la ragazza madre che, in un momento di follìa, ha ucciso la figlioletta Maria Paola, sono rimasti oppressi dal peso della tragedia che si è abbattuta sulla famiglia. Abitano l'ultima casa di Albaretto Torre, un paesino isolato su una cresta che si eleva fra il mare di colline delle Langhe, a una ventina di chilometri da Alba. Occupano due stanze. Accanto a loro vivono il figlio Guido, la nuora e la nipotina di due anni. Hanno appreso la tremenda notizia ieri sera, poco prima di andare a letto. Gliel'ha comunicata la maestra Alfonsina Zandrino, moglie del sindaco. La madre della Settimo si aggira in cucina senza combinare nulla. Ha la testa altrove e ogni tanto scoppia in lacrime. « Non ho chiuso occhio tutta la notte — racconta asciugandosi gli occhi —. Ho sempre pensato a Colombina ed ai guai che ci ha procurato. A quattordici anni è scappata di casa. L'abbiamo rintracciata e le abbiamo trovato un lavoro. Ad Alba è stata assunta dalla ditta di stoffe "Franco Miraglio " e guadagnava abbastanza, ma a 21 anni ha voluto andarsene. " Sono maggiorenne — ci ha detto — e non potete più comandarmi ". Da quel giorno se ne è andata a Torino. I primi tempi mi ha mandato qualche soldo, poi più nulla. Mi sono recata due o tre volte a casa sua, in via Zumaglia 71, ed ho visto che era ben sistemata. Aveva mobili nuovi, frigorìfero, televisione. Mìo figlio Guido non voleva più vederla. Quando lei veniva a trovarmi, accompagnata dal " fidanzato", lui usciva. Del resto, Colombina non si è mai fermata più di un'ora o due, qui ad Albaretto. L'ultima volta che l'ho vista è stato lo scorso autunno ». E' preoccupata per il nipotino Marco, di 16 mesi, rimasto solo e ospite di un istituto di beneficenza. Sa che il marito ed il figlio non vogliono saperne, ed allora trova una giustificazione: « Viviamo in ristrettezze e non siamo in grado di mantenerlo». Il marito Eugenio, di 61 anni, guarda sconsolato la moglie, poi scuote il capo e aggiunge: «Da anni Colombina non era più una nostra figlia. O almeno, non la consideravamo più tale. Vorremmo far pubblicare una diffida per dire che non riconosciamo i suoi debiti, se ne ha, e non vogliamo né il suo bambino né i mobili che ha lasciato nell'alloggio a Torino. Per quanto riguarda il piccolo Marco, avrà ben un padre? Perché i non se ne interessa lui?». Il genitore c'è, ma è sposato ed ha altri figli da mantenere. Passava un modesto mensile a Colombina, ma vorrà ancora interessarsi del piccino ora che la madre è in carcere? La sorte di questo bambino ha commosso molta gente, qui ad Albaretto dove la famiglia Settimo è stimata. Una ricca possidente, vedova, che due mesi fa aveva manifestato il proposito di accogliere in casa Maria Paola, la bimba uccisa, ha detto ieri al sindaco che è disposta a prendersi Marco e ad allevarlo. Eugenio Settimo è disorientato. Quando gli riferiscono che dovrà recarsi a Torino per assumere la patria potestà sul nipote e per liquidare i beni della figlia, domanda: «E' proprio necessario che vada?». «Non ti preoccupare — lo consola il sindaco Gaspare Zandrino — ti accompagnerò io in macchina». L'anziano contadino, al quale è stata riconosciuta la pensione per invalidità, perché si è rotta una gamba nello scaricare un carro di pietre, si alza, infila il berretto, si getta la vanga sulle spalle, e uscendo dal rustico, per non incontrare nessuno, se ne va claudicando a zappare il suo piccolo campo. s. ni. I genitori di Colomba Settimo, la giovane infanticida
Persone citate: Alfonsina Zandrino, Colomba Settimo, Franco Miraglio, Gaspare Zandrino, Maria Paola
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