Israele non ritira le truppe finché gli arabi non trattano
Israele non ritira le truppe finché gli arabi non trattano Israele non ritira le truppe finché gli arabi non trattano Il ministro degli Esteri Abba Eban dichiara che la pace non è ancora in vista perché II Cairo non vuole negoziare - La Giordania accetterebbe i colloqui, se l'Egitto non si opponesse (Dal nostro corrispondente) Gerusalemme, 22 aprile. La direzione del partito operalo israeliano, che rappresenta oggi la forza dominante nel paese, si è occupata dei problemi di politica estera e della sicurezza nazionale. Nel corso del dibattito, che è durato qualche giorno, le tendenze sovente diverse che si trovano in seno alla grande formazione, si sono manifestate in modo evidente. Abba Eban, ministro degli Esteri, vede tre minacce per il paese: un intervènto sovietico diretto al fianco degli arabi in caso di una nuova guerra, una rottura dell'equilibrio di forze e la creazione nell'arena politica internazionale d'una unanimità contro Israele che imporrebbe un ritorno alla situazione precedente alla guerra. Eban pensa tuttavia che gli Stati Uniti non tollererebbero un intervento sovietico e questa è una ragione sufficiente, ha detto, per sforzarsi di conservare l'amicizia americana. E' necessario, per il ministro, mantenere con fermezza le attimi* posizioni e cercare la via ci una soluzione negoziata. Ma nell'attesa, la pace non è ancora in vista, poiché l'Egitto ha respinto ogni idea di negoziato. Non è lo stesso nei riguardi della Giordania che sarebbe meno contraria a un negoziato ma « che non sembra in grado dì prendere una iniziativa in tal senso senza l'approvazione del Cairo ». Eban ha d'altra parte respinto la tesi di coloro che reclamano un « Grande Israele da Hermon. in Siria, fino a Suez ». Per il momento, ha detto, il nostro paese ha effettivamente questo aspetto geografico ma si tratta soltanto di linee di « cessate il fuoco » che si dovrà rimpiazzare con le frontiere riconosciute. Il ministro del Lavoro, Ygal Alon, sostiene l'annessione immediata di una buona parte dei territori occupati. « Una frontiera sicura — ha detto — è costituita dal Giordano, un ostacolo naturale per i carri armati e gli automezzi nemici ». Alon ha chiesto l'installazione di stabilimenti agricoli, principalmente dei kibbutz, lungo la riva occidsntale del j Giordano « al fine di ripopola In seno al partito operaio l'unanimità è lontana dall'essere raggiunta sul problema dei territori occupati; Il solo punto sul quale l'enorme maggioranza degli israeliani è d'accordo è che nessuna concessione territoriale deve essere ammessa prima che gli arabi non abbiano acconsentito a negoziare e, in altri termini, a riconoscere Israele. André Scemama
Persone citate: Abba Eban, André Scemama, Eban
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