I piani sovversivi dei seguaci di Dutschke di Massimo Conti

I piani sovversivi dei seguaci di Dutschke Colloquio con un collaboratore di "Rudi il rosso,, I piani sovversivi dei seguaci di Dutschke A Berlino Ovest 400 studenti siedono in permanenza - «La nostra mèta, dicono, è l'abolizione della proprietà privata » - In programma uno « sciopero dei fitti » contro i padroni di casa - Allo studio un progetto per «sollevare» gli operai e l'acquisto di una radio trasmittente per boicottare le informazioni «ufficiali» dei giornali - Un gruppo vuole applicare alle città i metodi della guerriglia di Mao (Dal nostro inviato speciale) Berlino. 20 aprile. Il « comitato centrale » degli studenti ribelli è riunito in permanenza in un'ala dell'Università di Berlino. Le porte dell'aula restano sempre aperte, e a tutte- le ore — anche la notte — c'è sempre qualcuno che parìa e discute. Siamo in «regime di assemblea », cioè di libero, illimitato dibattito. Le risoluzioni cornimi vengono buttate giù a penna (non c'è tempo di riprodurle al ciclostile) e affisse alla rinfusa nei corridoi, come i manifesti della rivoluzione culturale a Pechino. L'altro giorno dà questi effimeri giornali che si incalzano e si sovrappongono con ritmo tumultuoso, partì l'ordine di marciare contro la sede berlinese dell'editore Springer, il celebre grattacielo a filo del «muro». Domani potrà arrivare l'invito a prendere d'assalto la sede della radio o gli uffici del Comune. Per volontà di quattrocento studenti — gli affiliati di Dutschke — l'Università di Berlino è diventata un centro di attività sovversive che si irradiano nelle principali città della Germania, da Amburgo a Monaco. Il primo colpo, i « teorici del dissenso » l'hanno inferto alle strutture della stessa Università, che riproduceva « il sistema autoritario della società capitalistica». Adesso sono le assemblee di studenti oltre ai professori a prendere le decisioni che contano di più, dal piano delle lezioni ai criteri d'esame. E in avvenire la stessa scelta dei docenti dovrebbe essere soggetta al consenso dei giovani. « L'Università critica »,: come la chiamano .qui, è nata quattro anni fa a Berkeley negli Stati Uniti, per iniziativa di Mario Savio, il Dutschke americano. Ma l'esperimento laggiù è rimasto circoscritto all'ambiente degli studi. A Berlino, per contro, T autogestione dell'Università viene proposta come modello valido per altre istituzioni. Si è cominciato dalle case: «Le case — mi dice con solennità Dirk Mtìller, un collaboratore di Dutschke — devono appartenere alla collettività degli inquilini. La nostra meta è l'abolizione della proprietà privata. Naturalmente bisognerà procedere per gradi. Nel frattempo però, siamo in grado di creare anche in questo settore situazioni di conflitto. Stiamo preparando contro i fitti elevati uno sciopero degli inquilini. Se nessuno pagherà più l'affìtto, come noi ci ripromettiamo, avremo vinto una fase della nostra battaglia... ». Dopo le case sarà la volta delle fabbriche. E' allo studio un piano di agitazione degli operai: «Le fabbriche devono appartenere ai lavoratori; o quanto meno i lavoratori hanno diritto ad intervenire nelle decisioni dell'impresa. Andremo a spiegare queste cose agli operai». Nel frattempo si sta studiando la tattica migliore per rompere il monopolio delle informazióni nella Repubblica federale, quello che, secondo gli studenti, soffoca la circolazione delle idee e la stessa democrazia. La campagna contro Springer è stata soltanto l'inizio. Seguirà il boicottaggio sistematico delle 'pubblicazioni del re della stampa tedesca; è in programma un Piratensender, una radio trasmittente abusiva a bordo di una nave, se il ministero di Bonn non darà la licenza per una stazione in territorio tedesco. Fra i gruppi di lavoro dell'Università di Berlino ce n'è uno che studia la possibilità di adottare ai centri urbani il metodo della guerriglia descritto nelle opere di Mao. Sono ancora un gruppo esiguo i « teorici del dissenso », ma pochi ne sottovalutano le capacità. Nei giorni scorsi essi furono in grado di tra scinare dietro le loro banche re migliaia di studenti a Ber lino e nelle altre città della Repubblica federale. Ne si fermeranno qui. Nella storia della Germania, anche in quella più recente, la cultura ha subito, ad opera degli uomini politici, perenni frustrazioni.. Adesso gli intellettuali tedeschi sentono il bisogno d'una rivalsa. Cosi si può spiegare forse il successo di Dutschke. L'azione degli intellettuali, però, mette in moto forze di cui finora si ignorava quasi l'esistenza. Attorno alla S.D.S. il gruppo degli studenti di Dutschke, si sta amalgamando una « opposizione extra parlamentare », ancora sfuggente nei suoi contorni ed ambigua nelle finalità. Massimo Conti idntvlpctr Uta Frings, moglie del fotografo dell'«Associated Press» morto durante i disordini degli studenti a Monaco di Baviera, consolata durante i funerali del rarito (Tel. AP)