Martin sollecita misure contro i pericoli d'inflazione di Nicola Caracciolo

Martin sollecita misure contro i pericoli d'inflazione Dichiarazioni del governatore della Riserva federale Martin sollecita misure contro i pericoli d'inflazione E' necessario che il Congresso approvi nuove tasse - Anche il portavoce della Casa Bianca afferma che il governo sta esaurendo le ultime possibilità di difesa contro l'aumento dei prezzi (Dal nostro corrispondente) Washington, 19 aprile. Il governatore della riserva federale William McChesney Martin ha dichiarato oggi che «gli Stati Uniti stanno passando attraverso alla peggiore crisi finanziaria dal 1931 ». A meno che misure realmente efficaci per diminuire i disavanzi paralleli della bilancia dei pagamenti e del bilancio dello Stato vengano adottate rapidamente, il paese può aspettarsi gravissime difficoltà economiche éntro un anno o 18 mesi. Il Congresso, ha detto Martin, deve al più presto imporre nuove tasse. Altrimenti il paese corre il rischio o di una incontenibile inflazione o di una grave recessione. La Casa Bianca ha assunto oggi ,yn atteggiamento simile, Il portavoce di Johnson, dfiristian ha detto, commentando la decisione di ieri della Riserva federale di portare il tasso dì sconto dal 5 al 5,5 per cento (il secondo aumento nel '68), che questo genere di misure, finché non verranno approvate nuove tasse, costituisce l'unica forma di difesa possibile contro l'inflazione ed ha avvertito che il governo federale sta esaurendol sempre contro l'inflazio- ne, le ultime possibilità di difesa. Il rialzo del tasso di sconto, i avvenuto di sorpresa, ha riportato le questioni.economiche al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica americana. La misura è stata determinata dall'annuncio, fatto ieri dal nuovo presidente del Consiglio economico della Casa Bianca Okun che nel primo trimestre del '68 il reddito nazionale ed ì prezzi erano cresciuti di pari passo a un ritmo molto più rapido delle previsioni. L'economia, nel linguaggio dei tecnici, sì sta di nuovo « surris~ca\.dando », il che comporta anche il pericolo di un ulteriore peggioramento delta bilancia dei pagamenti americana. ■ Le quotazioni dei titoli, a Wall Street hanno oggi subito una grave flessione. Un'ondata di pessimismo si è di nuovo abbattuta sugli operatori economici. La ragione del progresso estremamente rapido dei titoli nelle ultime due settimane si basava essenzialmente su queste considerazioni: si riteneva possibile la fine della guerra in Vietnam che costa da sola oltre trenta miliardi di dollari. Il tira e molla tra Hanoi e Washington sulla sede dei negoziati ha generato pessimismo; il Congresso, per passare nuove tasse, ha chiesto insistentemente una riduzione della spesa pubblica. Il che, se la guerra continua, significa tagliare i programmi per la grande società. Ora le rivolte del negri la settimana scorsa dimostrano quanto sia pericoloso questo genere di riduzioni. Rockefeller In un discorso Ieri ha parlato di 150 miliardi dt dollari In dieci anni per sanare la crisi delle città e dei ghetti negri. E' una cifra che dà un'idea delle difficoltà del problema. Allora che fare? L'amministrazione riuscirà a concludere la pace? E a ottenere nuove tasse dal Congresso? L'ottimismo - che si è registrato in America negli ultimi 15 giorni era basato sulla fiducia che il governo fosse in procinto di risolvere la crisi del paese, non sulla certezza che la crisi fosse risolta. Le notizie economiche di oggi servono a sottolineare che la situazione resta grave. Nicola Caracciolo *

Persone citate: Johnson, Okun, Rockefeller, William Mcchesney Martin

Luoghi citati: America, Hanoi, Stati Uniti, Vietnam, Washington