Il fratello d'un bandito sardo sospettato di portare in Piemonte

Il fratello d'un bandito sardo sospettato di portare in PiemonteImprovvisa svolta nelle indagini sui sequestri di persona Il fratello d'un bandito sardo sospettato di portare in Piemonte E' Salvatore Falconi, un pastore di Fonni (Nuoro) che abitualmente risiede a Vercelli e fa la spola fra il continente e l'isola - Bloccato a Porto Torres mentre stava per imbarcarsi con l'auto sulla nave diretta a Genova - Poi è stato condotto in caserma e interrogato assieme ai familiari (Dal nostro corrispondente) Sassari, 19 aprile. Improvvisa svolta, oggi, nelle indagini che polizia e carabinieri conducono sui clamorosi sequestri di persona (Moralis, Campus, Petretto, Pittorru) avvenuti di recente in Sardegna: il fratello di un noto bànditoè sotto inchiesta perché sospettato di trasportare dall'isola al continente il denaro dei riscatti pagati dalle vittime dei rapimenti. Alcune perquisizioni sono state effettuate e, anche se non sembra abbiano dato risultato, si ha l'impressione che gli1 inquirenti seguano una i^a(^eonxàleU)aneafe nuova ' e ben' precisa. L'uomo sotto inchiesta è Salvatore Falconi, trentunenne, uri ex servo-pastore di Fonni (Nuoro) e che attualmente risiede d Vercelli. Il giovane è fratello del bandito Gavino Falconi, il fuorilegge colpito da una taglia di cinque milioni e condannato di recente a Nuoro a dodici anni di carcere per una rapina con sequestro di persona avvenuta ai primi del '67 in agro Paulilatino. Salvatore era tornato in Sardegna quattro mesi fa, ufficialmente per assistere al dibattito, e ieri sera alle 19, a bordo di un'auto targata Vercelli, s'era recato a Porto Torres per prendere imbarco sulla motonave «Sardegna» diretta a Genova. Poco prima delle 19, quando Salvatore Falconi è entrato dal varco doganale del porto, quattro carabinieri in borghese gli hanno intimato l'« alt! » e lo hanno immediatamente accompagnato in caserma dove, sia lui che l'auto, sono stati perquisiti accuratamente. Alle 22,30, su una « Giulia » dei carabinieri scortata da due camionette. Salvatore Falconi è stato condotto a Fonni, dove i suoi familiari abitano in via Vittorio Emanuele. Qui erano già giunti altri militi — agli ordini del colonnello Lucchi e del capitano Pais — ed avevano proceduto al « fermo » del padre del giovane, il commerciante di bestiame Michele Falconi di 63 anni detto « Tropeia » e degli altri due figli: Peppino, ventisettenne, servo - pastore nel Campidano e Stefano, ventenne, che studia a Nuoro. La perquisizione di casa Falconi è stata minuziosissima ma non ha dato risultati: unica traccia, di non sì sa quale valore, il ritrovamento di un biglietto nuovissimo da 10 mila lire. Stamane all'alba tutta la famiglia Falconi (ad eccezione della madre e del quinto figlio, tredicenne) è stata trasferita in caserma e sottoposta ad altri interrogatori: all'ora in cui telefoniamo, nulla si sa sui risultati dell'indagine; ufficiosamente si mettono in relazione i « fermi » con i sequestri di persona a Cagliari e Ozieri. La notizia più importante della giornata — in merito ai più recenti sequestri di persona — è il « fermo » dell'allevatore Lino Nicolli, trentaseienne, di Calangianus, teste-chiave nel rapimento del possidente Paolino Pittorru, scomparso il giorno di San Giuseppe. Quel giorno Nicolli e Pittorru in auto, incontrarono per strada, ad un chilometro da Calangianus, due individui che li fermarono chiedendo di parlare col possiden¬ te. Il Pittorru scese, si trattenne qualche minuto con i due, poi ritornò alla macchina del Nicolli per dirgli: .« Questi vorrebbero comprare dei maiali. Ne hai da vendere? ». Alla risposta negativa del Nicolli, il Pittorru soggiunse che ci avrebbe pensato lui e invitò l'amico a proseguire, da solo, per Calangianus. Secondo la testimonianza resa oggi da una ragazza che si trovava in compagnia del fidanzato sul luogo del sequestro pare che il Pittorru, sceso dall'auto del Nicolli, sia stato subito aggredito dai due sconosciuti, tramortito e fatto salire a bordo di un'altra vettura ferma poco distante, una « Fiat 1300 » chiara. Per questo motivo Nicolli, stamane, è stato convocato in caserma, interrogato e « fermato »: il provvedimento contro di lui scade domani sera alle 22. Le indagini dei carabinieri vertono ora sulla misteriosa « Fiat 1300 » chiara. Il proprietario dell'unica vettura di questo tipo e colore esistente a Calangianus, è un giovane che avrebbe dichiarato come l'auto si trovi attualmente presso un carrozziere di Sassari: le ricerche effettuate là non hanno dato risultati. A questo punto è da ricorda¬ re che su una «Fiat 1300» chiara sarebbe stato rapito anche il commerciante piemontese Luigi Moralis. Al Nicolli, durante gli interrogatori odierni, è stato contestato un altro fatto sconcertante, cioè il racconto -j che la moglie del Pittorru ha reso ai carabinieri circa una visita a casa sua del Nicolli il giorno prima del sequestro. Secondo la Pittorru, il marito prendendo l'appuntamento all'indomani pomeriggio per recarsi in campagna col Nicolli, avrebbe detto che sarebbero andati con la sua auto, guidata dal figlio Pietro; il Nicolli però avrebbe insistito a lungo per convincere il possidente a servirsi invece della propria macchina e a non portare il figlio. La moglie di Paolino Pittorru non ha voluto fare commenti su questo imprevisto sviluppo del caso. « Se i carabinieri lo hanno fatto — ha detto — vuol dire che hanno le loro ragioni ». Poi ha aggiunto che nessuna somma è stata ancora versata anche perché alcune lettere che le sono pervenute non danno la prova che suo marito è ancora vivo ed appaiono invece tentativi di « sciacalli » di portarle via del denaro. a. pi. ' "or'*?"' ' i.v.r.K".v. Nicolli, il giovane allevatore fermato (Teléfoto A.P.)