II cappotto scende al polpaccio ma la gonna rimane cortissima
II cappotto scende al polpaccio ma la gonna rimane cortissima Le collezioni autunno-inverno alle sfilate di Firenze II cappotto scende al polpaccio ma la gonna rimane cortissima L'attenzione dei grandi sarti si rivolge soprattutto alla scelta dei dettagli (Nostro servizio particolare) Firenze, 16 aprile. Si è inaugurata ufficialmente stamane, a Firenze, la rassegna delle collezioni autunno-inverno di alta moda pronta e di boutique, e delle collezioni « vacanze e crociera » di maglieria. E' questa la terza edizione fiorentina che realizza il programma, stabilito da poco tra i centri di Firenze e Roma, di differenziare i compiti delle due organizzazioni. Tocca dunque a Firenze fungere da palcoscenico per le prime novità della moda pronta, che già parlano di tessuti pesanti, di colori autunnali, di abiti caldi quando, per le strade, i tailleurs primaverili non hanno ancora avuto occasione di essere sfoggiati. I modelli presentati cancellano quasi nel tutto la memoria della pLSsata offensiva del marrone e si soffermano con insistenza su calde tonalità di senape, di terracotta « etrusca », di ambra dorata, e di varie sfumature di beigebiscotto. Abbiamo poi alcuni verdi di tono basso e spento, simili alle sfumature dei prati quando ha inizio l'autunno, e molto spesso il colore di questi soprabiti o cappotti viene inaspettatamente abbinato al nitido bianco dell'abito di lana. Rilanciatissimo il grigio pastello, tenue, quasi scolorito, soprattutto se avvicinato al ricordo recente della moda « tutta-colore »; sempre trionfante il nero, spesso accostato ad accordi di candida luminosità; e vibrante, quasi insolente, in mezzo alla generale preferenza di toni tranquilli, una violenta tonalità blu cobalto. I tessuti molto curati, i colori nuovi ed il taglio ben studiato sono i principali temi a cui si affidano i vari creatori; ognuno infatti ha sviluppato con maggiore o minore abilità tendenze già in corso, senza osare rivoluzioni. Così l'orlo delle gonne, in genere, si è limitato a lasciare libero il ginocchio, e se qualche volta un cappotto è sceso al polpaccio, l'abito sottostante si presentava invece molto corto; così le gonne hanno continuato a muoversi intorno ai fianchi invece che aderirvi in maniera netta. Su questa strada che preferisce evitare grosse svolte, ecco invece, più importanti del solito, i particolari ad effetto: per esempio, in contrasto voluto con il « tailleur » o il cappotto, l'unica nota di colore o del cappello (a grande basco, a falda floscia, a piccola « loche », a « bombetta ») o delle scarpe (di capretto « grigio piombo » sul completo di lana bianca, oppure nere con un « davantino abbottonato » verde oliva). Qualcuno si è divertito a far scintillare la sua vena nei diségni geometrici a tinte crude e intense per « coordinare » la sua donna-tipo dagli occhiali da sole (col bordo di plastica perfettamente assortito al costume da bagno) al bikini di tessuto spugnoso, al borsone da spiaggia, al turbante e all'asciugamano. Altri hanno scelto calze ornamentali a motivi fiorati e lu¬ minose bluse di « paillettes ». Un sarto ha scelto calze rosse abbinate a scarpe di capretto nero con il centro della tomaia rossa; un altro ha optato per certe ghette di tessuto poco eleganti. Una collezione era caratterizzata nettamente da piccoli baschi rigidi in cui campeggia un quadrifoglio di tinta contrastante; mentre certe indossatrici portavano al collo romantiche sciarpe di gusto ottocentesco. La caccia al dettaglio, all'accessorio spiritoso, è stata insomma, in questa prima sfilata, la costante intenzione di ogni sarto. s. r. Un abito da sera presentato alla sfilata d'alta moda ieri a Firenze (Telefoto A. P.)
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