Nella residenza di Masaryk ci fu una sparatoria con 4 morti di Massimo Conti

Nella residenza di Masaryk ci fu una sparatoria con 4 morti Testimonianza di un inglese sul delitto Nella residenza di Masaryk ci fu una sparatoria con 4 morti Il ministro degli Esteri (che dormiva sempre con la pistola a portata di mano) tentò una disperata difesa - Probabilmente qualcuno accorse in suo aiuto - Secondo il diplomatico inglese (la cui testimonianza è stata ritrovata al ministero dell'Interno a Praga) Masaryk aveva deciso di fuggire in Inghilterra con il suo medico personale: perciò i sicari, informati, lo uccisero (Dal nostro Inviato speciale) Praga, 13 aprile. La notte fra il 9 ed il 10 marzo 1948 a Palazzo Cernin, la residenza di Ian Masaryk, ci fu ima sparatoria: quattro persone, oltre il ministro degli esteri, vennero uccise. Ciò significa che Masaryk prima di essere sopraffatto dai sicari e buttato dalla finestra tentò ima disperata difesa: accanto al letto, a portata di mano, il ministro teneva sempre una pistola carica. La nuova testimonianza sulla tragica notte è di un diplomatico inglese Henry Branden, che nel 1948 si trovava a Praga. Prima di lasciare la Cecoslovacchia Branden descrisse gli avvenimenti (senza citare le fonti delle sue informazioni) in un documento che è stato ritrovato ora dal procuratore della Repubblica negli archivi del ministero dell'Interno. La versione del diplomatico coincide sostanzialmente con quelle degli altri testimoni che nei giorni scorsi parlarono d'una improvvisa irruzione di sconosciuti a Palazzo Cernin fra il 9 ed il 10 marzo. Branden non sa chi abbia partecipato alla sparatoria notturna. Dato che le vittime della sparatoria furono quattro non si esclude che qualcuno abbia dato man forte a Masaryk: difficilmente il ministro degli Esteri sarebbe riuscito da solo a mettere fuori combattimento quattro uomini, anche se aveva fama di buon tiratore. Perché 1 protagonisti del complotto decisero di uccidere Masaryk nella notte fra il 9 ed il 10 marzo? Secondo Branden, essi sospettavano che il ministro stesse meditando la fuga in Inghilterra (secondo una precedente testimonianza i piani per la fuga erano pronti, ma Masaryk all'ultimo momento rifiutò di partire non volendo abbandonare il suo paese in un momento difficile). Deve essere bastato quel sospetto a mettere in moto la macchina del complotto: sarebbe stato imprudente infatti consentire ad un uomo come Masaryk di riparare in Inghilterra con il suo bagaglio di conoscenze sul regime cecoslovacco. Branden ritiene anzi che Masaryk non escludeva la possibilità di una fuga, in caso di emergenza. L'8 marzo, sempre secondo Branden, Masaryk avrebbe detto al suo amico e medico personale O. Klinger: « Ora è tempo per noi due di lasciare la Cecoslovacchia ». Sapeva Masaryk che si stava preparando il suo assassinio? Il 9 marzo il ministro degli esteri avrebbe confermato al medico quei suoi disegni: un aereo avrebbe atteso Masaryk ed il medico all'aeroporto di Brezan, non lontano dalla capitale, la mattina del 10 marzo. « Non portare niente con te, neanche una valigia» avrebbe raccomandato Masaryk al Dr. Klinger « Altrimenti diamo nell'occhio... domani mattina ti telefonerò per chiederti di farmi una iniezione. Fisserò l'ora della visita: a quell'ora tu devi trovarti all'aeroporto ». I sicari arrivarono prima. Neanche Klinger, secondo il diplomatico, credette mai alla versione del suicidio inventata dalle autorità anche se Masaryk portava sempre con sé una dose di veleno. Se Masaryk avesse voluto uccidersi non si sarebbe buttato dalla finestra. Un giorno commentando il tentato suicidio del ministro per la Giustizia Drtina (un socialista) buttatosi dalla finestra, Masaryk disse: « Dalla finestra si buttano soltanto le donne ed i deboli. Se un uomo sceglie la morte i mezzi a mio avviso possono essere due: la pistola o il veleno». Gli sviluppi del caso Masaryk sono seguiti a Praga con crescente attenzione. A Masaryk sono dedicate ora intere trasmissioni televisive, i giornali sono pieni di documenti e testimonianze. Lidova Democrace, un quotidiano di Praga, pubblica oggi una fotografia di Masaryk in mezzo ad un gruppo di persone. A destra si vede uno sconosciuto di mezza età che somiglia un po' a Molotov. Secondo il giornale questo personaggio « sa come è morto il ministro degli Esteri». Lo sconosciuto è invitato a presentarsi alla procura della Repubblica. La fotografia è stata fornita al giornale dalla figlia del colonnello Joseph Krenec, un funzionario della polizia di Stato che faceva parte della guardia del corpo di Masa¬ ryk. Krenec venne poi arrestato e condannato per « Alto tradimento a 15 anni di carcere »; liberato cinque anni fa, mori di malattia. Prima di morire Krenec consegnò la foto alla figlia con queste parole: « Se un giorno si dovesse parlare ancora di Masaryk, consegna questa fotografia alle autorità. E spiega che l'uomo a destra nel gruppo conosce tutta la verità sulla fine del ministro degli Esteri ». La procura della Repubblica ha ora avviato indagini sul misterioso personaggio. Ormai la magistratura cèca è impegnata a fondo nell'inchiesta Masaryk. L'impressione a Praga è che qualche grosso personaggio del vecchio regime possa restare coinvolto nello scandalo. Fra gli uomini compromessi potrebbe esservi lo stesso Antonin Novotny. Proprio oggi Novotny è stato attaccato dai giornali. Lo accusano di aver tollerato la condanna « di molti compagni innocenti » da parte dei tribunali speciali, fra il 1951 ed il 1954. Furono migliaia le vittime di quelle purghe ordinate dal regime per sbarazzarsi dei suoi oppositori. Fra le vittime c'è anche Ivan Svitak, il filosofo che per primo, nelle scorse settimane, denunciò l'assassinio di Jan Masaryk. Massimo Conti

Persone citate: Antonin Novotny, Henry Branden, Ivan Svitak, Joseph Krenec, Klinger, Molotov, Novotny