Violenti tumulti in Germunia per l'attentato a Rudi Dutschke di Tito Sansa

Violenti tumulti in Germunia per l'attentato a Rudi Dutschke lo «studente rosso» è gravissimo, ma forse si salverà Violenti tumulti in Germunia per l'attentato a Rudi Dutschke Gli studenti scendono in piazza in una dozzina di città attaccando sedi di giornali e incendiando automobili - Scontri a Berlino Ovest con decine di feriti - A Francoforte gli universitari irrompono in una chiesa con le bandiere rosse e intonano l'cclnternazionale»: il parroco invita i fedeli ad unirsi a loro - Identificato lo sparatore di Dutschke: ha 23 anni, fa l'imbianchino, aveva in casa ritratti di Hitler e una divisa da SS - Kiesinger condanna l'attentato, ma nega che sia opera dei nazisti (Dal nostro corrispondente) Bonn, 12 aprile. L'attentatore del capo degli studenti rivoluzionari dì sinistra tedeschi, Rudi Dutschke, è stato identificato oggi attraverso le impronte digitali. E' un giovane di 23 anni, Josef Bachmann, pregiudicato e imbianchino (come Hitler) e nella sua abitazione sono stati trovati due ritratti, uno di Napoleone e- l'altro del Filhrer, da lui stesso dipinti, e una divisa da ufficiale delle SS. Nel 1961, quando aveva sedici anni, fu condannato due volte per furto, nel 1966 fu arrestato in Francia, pure per furto e per porto abusivo d'arma. Oggi pomerìggio un magistrato e un poliziotto l'hanno interrogato all'ospedale West End (nel quale è ricoverato pure Rudi Dutschke), chiedendogli le ragioni del suo gesto. «Quando ho letto che era stato assassinato Martin Luther King, ho sentito una molla scattare dentro di me — ha detto Bachmann —, mi sono detto che anch'io dovevo fare qualcosa. Dutschke mi era antipatico perché di sinistra, perciò ho deciso di ucciderlo ». Dopo l'attentato lo sparatore ha cercato di togliersi la vitOt,-ingoiando vènti) pastiglie dì ' sonnifero ed esponendosi ai colpi d'arma da fuoco dei: poliziotti che lo avevano circondato. L'hanno centrata,^ ma soltanto a un braccia e al petto, di strìseio. In una camera dell'ospedale Rudi Dutschke ha ripreso oggi conoscenza due volte, dopo la difficile operazione di cinque ore della notte scorsa, durante la quale i chirurghi gli hanno estratto dal capo due pallottole calibro 9, una delle quali conficcatasi nel cervello, l'altra sotto l'orecchio. Ha salutato un'infermiera con un sonante « Buon giorno, sorella ». Più tardi ha visto suo padre, giunto con un permesso spe¬ ciale dalla Germania comunista. I medici dicono stasera che le sue condizioni sono gravissime, ma che vi è la possibilità che si salvi. Nel frattempo, in seguito all'attentato contro il capo degli studenti, un'ondata di dimostrazioni e di disordini ha sopraffatto là Germania. In una dozzina di grandi città, sedi di Università, migliaia di giovani sono scesi in strada ed hanno cercato di dare l'assalto alle tipogra- fie e alle redazioni dei giornali dell'editore Springeri al quale attribuiscono la responsabilità della campagna di odio contro i movimenti anticonformisti e, indirettamente, quella dell'attentato al loro leader. Da per tutto vi sono stati scontri: a Berlino hanno preso forma di una vera battaglia, protrattasi per tutta la giornata, con decine di feriti. La gravità della situazione è stata avvertita dal Cancelliere Kiesinger, il quale ha interrotto le vacanze fra i boschi del Wùrttemberg ed è tornato d'urgenza a Bonn per prendere in rnano le redini dell'ordine pubblico. In una conferènza-stampa improvvisata, il Cancelliere ha condannato l'attentato di ieri ed ha ammonito gli studenti, le cui dimostrazioni hanno assunto « un'azione unitaria di carattere rivoluzionario». Kiesinger ha ammesso che « si è giocato col fuoco », in quanto non si è compreso l'inquietudine dei giovani, ed ha escluso categoricamente che la responsabilità dell'attentato sia del partito neonazista. Al Cancelliere hanno fatto eco diversi portavoce democristiani, i quali hanno condannato le agitazioni degli studenti. Hanno fatto eccezione, schierandosi dalla parte dei giovani, alcuni prelati cattolici ed evangelici ed alcuni professori universitari. In una Chiesa di Francoforte, dove gli studenti, che recavano bandiere rosse, avevano interrotto una cerimonia pasquale, il parroco ha invitato uno di essi sul pulpito e si è unito ai dimostranti nel condannare la violenza. « Non possiamo rinchiuderci nel nostro guscio di pace mentre fuori il mondo è in fiamme ». ha detto il sacerdote, permettendo ai giovani di cantare l'Internazionale. Due professori universitari, Abendroth a Marburgo e Gottschalch a Berlino Ovest, hanno incoraggiato gli studenti a proseguire nella lotta per la libertà e per detro nizzare il « re della stampa ». Stasera, dopo dimostrazioni in decine di chiese (che sono state abbandonate da molti fedeli, indignati), dopo sfilate e sassaiuole in diverse città, gli studenti si sono riuniti a migliaia per dare l'assalto alle tipografie dove si stampano i giornali di Axel Springer. La scorsa notte avevano saccheggiato redazioni, tipografie e dato, alle fiamme autorimesse stanotte vogliono impedire la distribuzione dei giornali che li avversano La polizia è in stato di «grande allarme». Tito Sansa di agenti fanno argine ai manifestanti durante la protesta a Berlino per l'attentato a Dutschke (Telefoto Ansa)

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